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Linee Guida Tesi

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INDICAZIONI TECNICHE PER LA REDAZIONE DELLA TESI

1. DOVERI GENERALI DEL TESISTA • Innanzitutto serietà: il lavoro di redazione della tesi deve essere individuale e (almeno minimamente) originale. Ciò significa che il tesista non deve in alcuna circostanza copiare pezzi di tesi da altri testi, altre tesine, o da siti Internet. È ammesso invece riferire, menzionare e citare opinioni altrui, in tal caso indicando sempre la fonte in nota (v. avanti, punti 3.2.1 e 3.2.2).
• Il tesista dovrà iniziare a leggere e riflettere sui materiali indicati dal relatore, e quindi sottoporgli uno schema del lavoro che intende svolgere (in altre parole, un possibile indice della tesi).
• Quando si inizia a scrivere: è preferibile evitare periodi troppo articolati e involuti; spezzare il più possibile i periodi inserendo punti, due punti, punti e virgola ecc.;
• Il lavoro di redazione della tesi dovrà essere sottoposto al docente un capitolo alla volta, ogni volta allegando anche lo schema di indice.

2. FORMATTAZIONE DEL TESTO • tipo di carattere: Times New Roman;
• dimensione carattere: si consiglia di non superare la dimensione di 14 pt. per il testo e 10 p. per le note. Per regolare sia la dimensione del carattere sia il tipo di carattere si consiglia di cliccare su ‘formato’ – ‘carattere’ alla voce ‘tipo’ e di premere il pulsante ‘predefinito’ una volta effettuate le scelte definitive di formattazione del proprio testo. Questa procedura consentirà di aprire tutte le volte un nuovo documento e di avere le stessa formattazione
• numero dei caratteri: non meno di 2000 caratteri per pagina;
• lo spazio tra una riga e l’altra viene detto “interlinea”. Per modificare tale spazio fare clic su ‘formato’ – ‘paragrafo’ ed alla voce ‘rientri e spaziature’ si ha la possibilità di poter impostare tale misura. Si consiglia una interlinea di 1,5 e, comunque, non superiore a 2;
• giustificare: il testo, le note e la bibliografia vanno giustificati attraverso l’apposita funzione “giustifica” (che trovate sia sulla barra standard degli strumenti, sia in ‘formato’ – ‘paragrafo’ – ‘rientri e spaziatura’ alla voce allineamento);
• fissazione dei margini della pagina: facendo clic su ‘file’ – ‘imposta pagina’ si ha la possibilità di impostare la misura dei margini del proprio documento. Anche in questo caso è possibile predefinire la formattazione dei margini effettuata. Ciò consentirà di aprire ogni nuovo documento e di ritrovare le stesse impostazioni della pagina;
• numerazione delle pagine: facendo clic su ‘inserisci’ – ‘numero di pagina’ – posizione: in basso – allineamento: centrato
• la stampa della tesi deve essere eseguita fronte-retro, con rilegatura non rigida.

3. STRUTTURA DELLA TESI • La tesi deve contenere un indice, un’introduzione, l’articolazione dell’esposizione in capitoli, un capitolo conclusivo, la bibliografia.
• Non ci sono indicazioni prestabilite sul numero complessivo di pagine, ma per una tesina triennale si consiglia di stare tra le 30 e le 50 pagine, mentre per una tesi specialistica o magistrale tra le 100 e le 150.

3.1 INDICE • l’indice va collocato all’inizio della tesi.
• l’indice deve riprodurre esattamente il contenuto della tesi, dando conto della suddivisione in capitoli, paragrafi e (eventualmente sottoparagrafi). Un possibile schema di indice è il seguente:
Capitolo I. L’interpretazione nel diritto
1. Le teorie dell’interpretazione
1.1. Il formalismo giuridico
1.2. Lo scetticismo interpretativo
…ecc….

3.1.1 L’INTRODUZIONE • Nell’introduzione il tesista presenta l’oggetto della ricerca, e i vari passaggi (grosso modo corrispondenti ai capitoli) che seguirà l’esposizione.
ES.: l’oggetto di questo lavoro è …; nel capitolo I si esporranno …, mentre nel capitolo II …; infine nel capitolo III… ecc. ecc.

3.2. CAPITOLI E PARAGRAFI • numerazione dei capitoli: utilizzare i numeri romani (I, II, III, IV, ecc.)
• paragrafi e sottoparagrafi: utilizzare i numeri arabi. Al numero si deve far seguire il rispettivo titolo di paragrafo o sottoparagrafo, in corsivo. Se l’esposizione lo richiede, i paragrafi possono essere articolati in sottoparagrafi; in tal caso la numerazione sarà la seguente: 1.1, 1.2 ecc.

3.2.1. CITAZIONI ALL’INTERNO DEL TESTO DELLA TESI • le citazioni testuali devono esser poste tra virgolette a sergente: «…»;
ES: …come afferma Riccardo Guastini «una metanorma è una norma che verte, a livello di metalinguaggio, su di un’altra norma».... NB: la citazione testuale deve essere accompagnata da una nota che ne indichi precisamente la fonte (v. avanti, punto 3.2.2).
• Dove si trovano tali virgolette? Fare clic su 'inserisci' – 'simbolo', poi selezionare all'interno del riquadro 'tipo di carattere' la voce 'testo normale', selezionare le virgolette e cliccare su 'inserisci', infine fare clic su 'chiudi';
• le virgolette alte : “…” devono essere utilizzate per quando si intende dare enfasi ad una certa parola o frase, o quando si usa una parola in un significato particolare;
• tutti i termini stranieri, inclusi quelli in latino, vanno indicati in corsivo (la funzione per indicare i caratteri in corsivo si trova sulla barra degli strumenti: C);
• se è stata realizzata un’ellissi, all’interno di una citazione nel testo di tesi o inserita in nota, il simbolo da inserire nel punto dell’ellissi è il seguente: […].
• È bene non eccedere nell’enfasi; tuttavia, quando si ritiene opportuno dare particolare evidenza a qualche parola o frase si dovrà usare il corsivo, e non il grassetto o il sottolineato.
• È possibile fare citazioni indirette, ma in tal caso esplicitando chiaramente, in nota, la fonte della citazione.
ES: «…così sostiene G. Tarello, citato in R. Guastini, L’interpretazione dei documenti normativi, Giuffrè, Milano, 2004, p. 27»

3.2.2. COME SI FA UNA NOTA? • Per inserire una nota di qualsiasi tipo, sia che si tratti di nota esplicativa, di rimando, di citazione, etc.) fare clic su 'inserisci' – 'note a pie’ di pagina' e poi selezionare il tipo di nota e 'numerazione automatica';
• le note vanno numerate capitolo per capitolo ed inserite a piè di pagina;
• l’esponente di nota va collocato subito prima la punteggiatura (virgola, punto, due punti, punto e virgola, etc.), senza spazi rispetto alla parola che lo precede;
• abbreviazioni comuni per introdurre note di citazione o di confronto sono le seguenti: cfr. (confronta), v. (vedi);
• se nella nota il riferimento riguarda una monografia, le indicazioni saranno le seguenti: iniziale del nome dell’autore, punto, cognome dell’autore, virgola, titolo in corsivo dell’opera, virgola, casa editrice, virgola, città di pubblicazione, virgola, anno di pubblicazione, virgola, infine il numero esatto della pagina o delle pagine da cui è stata tratta la citazione od a cui si rimanda indicati da p. o pp. (p. è l’abbreviazione di pagina, mentre pp. è l’abbreviazione di pagine).
Es. L. Ferrajoli, Diritto e ragione. Teoria del garantismo penale, Laterza, Roma-Bari, 1989, pp. 65-66.
• se nella nota il riferimento riguarda opere collettanee le indicazioni saranno le seguenti: iniziale del nome dell’autore del saggio, punto, cognome dell’autore, virgola, titolo del saggio o contributo in corsivo, virgola, in, nome/i e cognome/i del curatore/i seguito da (a cura di) se si tratta di volume italiano, da (ed. by) o (eds.) se trattasi di volume in lingua inglese, a seconda che il curatore sia uno o più di uno, titolo dell’opera in corsivo, virgola, casa editrice, virgola, città, virgola, anno, virgola, indicazione della pagina iniziale e finale del contributo, numero esatto della pagina o delle pagine da cui è stata tratta la citazione od a cui si rimanda, tutti indicati da p. o pp.
Es. A. Schiavello, Intersoggettività e convenzionalismo giuridico, in F. Viola (a cura di), Forme della cooperazione. Pratiche, regole, valori, il Mulino, Bologna, 2004, pp. 59-106, a p.161.
• se nella nota il contributo riguarda un articolo di rivista, le indicazioni saranno le seguenti: iniziale del nome dell’autore, punto, cognome dell’autore, titolo dell’articolo in corsivo, virgola, titolo della rivista tra virgolette a sergente, virgola, anno, virgola, volume e numero del volume medesimo, indicazione della pagina iniziale e finale del contributo, numero esatto della pagina o delle pagine da cui è stata tratta la citazione od a cui si rimanda, tutti indicati da p. o pp.
Es. E. Diciotti, Preferenze, autonomia e paternalismo, in «Ragion pratica», 24, 2005, pp. 99-118.
• Nel caso in cui l’opera, l’articolo od il contributo sia già stato citato, saranno sufficienti le seguenti indicazioni: iniziale del nome dell’autore, punto, cognome dell’autore, titolo dell’opera (anche senza sottotitolo), cit., p. o pp. con il rispettivo numero di pagina/e.
Es.: prima citazione: L. Ferrajoli, Diritto e ragione. Teoria del garantismo penale, Laterza, Roma-Bari, 1989. successive citazioni: L. Ferrajoli, Diritto e ragione, cit., p.102.

3.3. LE CONCLUSIONI • Al termine dell’esposizione dell’argomento andrà inserito un breve capitolo conclusivo (“Conclusioni”, “Riflessioni conclusive”, o simili), in cui il tesista indica i risultati raggiunti nel suo lavoro.

4. LA BIBLIOGRAFIA • la bibliografia va collocata al termine della tesi. Deve includere tutti i testi ed articoli consultati e citati in nota o nella tesi stessa.
• in bibliografia devono essere indicati solo ed esclusivamente i testi effettivamente consultati dal tesista;
• i contributi vanno ordinati in ordine alfabetico, per cognome dell’autore; a differenza delle note va indicato prima il cognome dell’autore/i e poi l’iniziale del nome; se sono indicate più opere di uno stesso autore, l’elenco di tali opere procederà in ordine cronologico a partire dalle opere meno recenti;
• le indicazioni da inserire successivamente sono le stesse di quelle presenti nelle note complete (v. sopra, 3.2.2).

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