Dante Alighieri nacque nel 1265 a Firenze in un mondo molto differente che oggi. Lui visse durante il periodo Medioevo quando l’organizzazione della società fu differente. Durante l’epoca di Dante, l’Italia non fu unita e le sue opere cambiò la lingua italiana e indirettamente ebbe un influenza sull’unificazione d’Italia. Oggi, molte dicono che Dante è il più grande poeta del Medioevo. Dante è più famoso per la sua opera, La Divina Commedia, ma anche, lui fu responsabile di creare il Dolce Stil Novo. Questo è un tipo di poesia che parlare di amore attraverso l’uso di suoni, parole, e figure retoriche. Nelle sue poesie, Dante usa la lingua per parlare dell’amore di Beatrice, la donna che lui incontrò quando ebbe nove anni ma non si fu sposato con lei. Nonostante il matrimonio con un’altra donna, Beatrice fu l’inspirazione per molte delle opere da Dante. Anche dopo la sua morte, Dante non poté dimenticare la bellezza di Beatrice e lei apparve nelle poesie. L’amore di Beatrice da Dante e molto evidente nella poesia Tanto Gentile che era scritta cinque anni dopo la morte de Beatrice. Tanto Gentile è il culmine della “Vita Nova”, un’opera da Dante che fu scritto nel 1295. Questa poesia è un sonetto e tutti i versi sono endecasillabi. All’inizio, ci sono quattro versi per ogni strofa e in queste quartine, ci sono le rime abbracciate che seguono il formato ABBA. Dopo, ci sono tre versi per ogni strofa e in queste terzine, la rima è nella forma CDE EDC. Tutte delle rime sono rime facili e questo non era un accidente. Dante scelse usare le rime facili perché lui volle tutte l’enfasi di essere sulla bellezza di Beatrice. Anche, la poesia è scritta nel tempo presente per lo stesso motivo: Dante volle parlare di Beatrice come se la sua bellezza fosse eterna. Oltre della rima, Dante usa figure retoriche per comunicare il suo messaggio e creare una poesia che dimostra la bellezza e l’amore di Beatrice. Per fare questo, Dante usa metafora, allitterazione, sinestesia e personificazione. Primo, Dante usa solamente uno metafora nella poesia, il che è una comparazione tra Beatrice e una figura religiosa. La metafora è sulla linea sei quando Dante si riferisce a Beatrice e dice che “ella si va…benignamente d’umiltà vestuta.” Questo momento è significativo perché Dante sta parlando di Beatrice in un modo religioso. Questo dimostra che l’amore per Beatrice da Dante non è una cosa piccola, ma è tanto importante quanto la religione. Prossimo, Danta usa l’allitterazione per creare una poesia con i suoni così bella come la bellezza fisica che Dante veduto in Beatrice. Dante usa la sinestesia per comunicare la magnitudine della bellezza di Beatrice. Anche, Dante usa personificazione in Tanto Gentile per permettere il lettore di connettersi con la poesia su un livello più profondo. Dante scelse tutte le parole specificamente per impostare il tono per la personificazione finale. La creatura era stata così concentrato sulla bellezza della donna e lui non può prendere un respiro fino alla fine della poesia. Tanto Gentile è una poesia che ha resistito alla prova del tempo ed è così appropriato per la vita di oggi come quando l’era scrisse da Dante. Anche se ci sono problemi differenti oggi, un lettore può immaginare come la persona nella poesia si sentiva quando ha visto Beatrice. Per me, questa poesia significa che c’è speranza anche nel mezzo al caos. Quando la persona nella poesia, probabilmente Dante se stesso, vede Beatrice, tutto nella sua vita ferma. Dante solamente può pensare della bellezza di Beatrice; la sua speranza nel caos della vita Medioevale. Anche se non vivo nel Medioevale, ci sono molte cose nella mia vita che sono stressante. Sono cercando la mia Beatrice, la calma nel caos di mia vita.

Bibliografia

Alighieri, Dante. Tanto Gentile. 1295. Poesia.

Balboni, Paolo Ernesto., e Anna Biguzzi. "Dalle Origini Al Trecento."
Letteratura Italiana per Stranieri. Perugia: Guerra, 2008. 68-74. Stampa.