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Usi Ed Effetti Del Telefono Mobile in Diverse Culture

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Storia dei mass media: dalla stampa al cellulare

UNIVERSITA‟ DEGLI STUDI DI MILANO – BICOCCA

Facoltà di Scienze della Formazione

Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione
Comunicazione Interculturale

Usi ed effetti del telefono mobile in diverse culture Relatore: Prof. Valentino Zurloni
Correlatore: Dott. Antonio Ascolese
Tesi di Laurea di :
Andrej Agacevic
Matricola: 072910

Anno Accademico 2007 – 2008

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Storia dei mass media: dalla stampa al cellulare

Indice
Introduzione .............................................................................................................................. 1
1. Storia dei mass media: dalla stampa al cellulare.......................................................... 2
1.1 La stampa, il primo mass media .................................................................................. 2
1.2 La discografia, il secondo mass media ....................................................................... 4
1.3 Il cinema, il terzo mass media ..................................................................................... 5
1.4 La radio, il quarto mass media..................................................................................... 6
1.5 La TV, il quinto mass media........................................................................................ 8
1.6 Internet, il sesto mass media ........................................................................................ 9
1.7 Il cellulare, il settimo mass media ............................................................................. 11
2. Telefono mobile come artefatto culturale .................................................................... 13
2.1 Che cos‟è la cultura? ................................................................................................... 13
2.2 Gli artefatti culturali .................................................................................................... 15
2.3 Il settimo mass media come artefatto ....................................................................... 18
3. La cultura mobile dei giovani ......................................................................................... 21
3.1 Europa ........................................................................................................................... 21
3.1.1 L‟amministrazione dell‟autonomia in relazione alla sicurezza ............................. 22
3.1.2 La costruzione del gruppo dei pari attraverso la socializzazione in rete............... 24
3.1.3 La comparsa dell‟identità collettiva ...................................................................... 26
3.1.4. Il rafforzamento dell‟identità individuale e la formazione della moda ................ 27
3.2 Stati Uniti d‟America .................................................................................................. 29
3.2.1 Indipendenza ......................................................................................................... 30
3.2.2 Comunità e connettività ........................................................................................ 31
3.2.3 Identità personale .................................................................................................. 32
3.2.4 Divertimento ......................................................................................................... 32
3.3 Giappone ...................................................................................................................... 33
3.3.1 Connettività, sociabilità e telefono mobile ........................................................... 34
3.3.2 Consumismo, identità e sessualità ........................................................................ 37
3.3.3 La gioventù mobile e le norme sociali .................................................................. 39
3.4 Corea del Sud ............................................................................................................... 40
3.4.1 Usi all‟interno della struttura sociale .................................................................... 41
3.5 Filippine ........................................................................................................................ 44
3.5.1 La “Mania Mobile” di Manila e la “Generazione Txt” ......................................... 44
3.5.2 Relazioni mobili, presenza assente ....................................................................... 46
3.6 Cina ............................................................................................................................... 47
3.6.1 Il telefono mobile e l‟inganno ............................................................................... 49
3.6.2. La gioventù cinese ............................................................................................... 49
3.6.3 L‟uso del telefono mobile fra i migranti ............................................................... 51
3.7 Nigeria, Bangladesh, Zambia, Jamaica .................................................................... 52
3.7.1. Micro-impresa e il divario mobile in Nigeria ...................................................... 53
3.7.2 Le “Signore Mobili” in Bangladesh ...................................................................... 55
3.7.3 Il telefono mobile e l‟assimetria dei rapporti fra i sessi in Zambia ....................... 56
3.7.4 Telefono mobile e i domicili impoveriti in Jamaica ............................................. 57
3.8 Il riassunto e il confronto fra le ricerche .................................................................. 59
4. Conclusione ......................................................................................................................... 62
Riferimenti bibliografici ................................................................................................... 63

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Storia dei mass media: dalla stampa al cellulare

Introduzione
Nelle ultime decadi, la tecnologia nel campo della comunicazione e dell‟informazione è stata la protagonista dei cambiamenti e dell‟innovazione. Non è un fenomeno recente. Durante i secoli passati, l‟uomo ha continuamente inventato tecniche e attrezzi per migliorare la comunicazione e lo scambio d‟informazioni. Le varie invenzioni, come la scrittura, la stampa, la fotografia, la telefonia e l‟entrata nell‟era digitale, sono alcuni esempi delle soluzioni proposte per supplire ai limiti e le costrizioni della comunicazione faccia a faccia. Ciascuno di questi strumenti rappresenta un punto di svolta culturale nella comunità di un dato periodo. Il processo della costruzione reciproca fra la cultura e la tecnologia costituisce un campo di studio alquanto seguito dalle scienze sociali. Quello che si offre ad un‟ulteriore ricerca, è il tipo dell‟innovazione propinata dalle nuove tecnologie. Il telefonino è l‟apparecchio che meglio rappresenta le sfide culturali della comunicazione mobile e fa emergere nuove forme d‟interazione che mettono in questione i modelli culturali degli incontri sociali.
Le generazioni giovani sono sempre state caratterizzate da un approccio spontaneo alle nuove tecnologie. L‟uso e l‟adozione delle nuove tecnologie è un tratto distintivo dei giovani. Di conseguenza, essi sono la fonte dei cambiamenti, delle trasformazioni, a volte in grado di stravolgere rapidamente i modelli culturali e le strutture sociali preesistenti.
Premesso che l‟adozione del telefonino e il suo uso siano più presenti presso i giovani e che ne derivi una conseguente formazione di una cultura mobile dei giovani sarebbe d‟interesse verificare se il telefonino s‟inserisce nelle culture come una costante passiva, slegata dal contesto sociale e culturale oppure se entra attivamente a farne parte, e in quale misura aderirebbe ai modelli preesistenti ovvero come e quanto li modificherebbe.
La tesi principale è che il telefonino riesca ad incidere in profondità sui modelli culturali, grazie al suo legame tecnologico con i giovani e la sua adattabilità a diverse forme di comunicazione innovativa che lo portano a diventare un importante mezzo di costruzione della cultura, in tutte le società.

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Storia dei mass media: dalla stampa al cellulare

Storia dei mass media: dalla stampa al cellulare

I mass media sono i mezzi di comunicazione attraverso i quali si possono raggiungere, informare e influenzare un numero elevato di persone, ovvero le masse. In questo capitolo si dà uno sguardo al percorso storico dei mass media e al loro passaggio da mezzi di comunicazione verso le masse a mezzi di comunicazione delle masse. Un breve resoconto delle caratteristiche di ciascun media è utile per comprendere meglio il processo che ha portato i mass media a fondersi in un unico dispositivo, il telefono mobile. Inizialmente concepito come uno strumento di comunicazione via voce e semplice testo, ben presto diventa un potente e importante strumento nella vita quotidiana. La scrittura della stampa, la voce della radio e della discografia, le immagini in movimento del cinema e della tv, l‟interconnetività di internet, sono alcuni esempi delle caratteristiche assimilate dal telefono mobile. Questo processo d‟assimilazione porta il cellulare allo status del settimo ed ultimo mass media.

1.1 La stampa, il primo mass media
“I libri si rispettano usandoli, non lasciandoli”
Umberto Eco
La stampa fu il primo mass media della storia.
Nacque grazie all‟invenzione di caratteri mobili da parte di J. Gutenberg, nel periodo dal 1450 al 1455, dando un contributo significativo allo smantellamento del sistema feudale e dell'egemonia della chiesa sulla maggior parte delle popolazioni Nordeuropee. Dalla fine del XV secolo, la diffusione della stampa, il conseguente sviluppo dell‟attività editoriale e l‟innovazione tecnologica,

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contribuirono alla creazione di nuove strutture di mercato. Quindi il controllo passò nelle mani degli editori, desiderosi com‟erano di esercitare questo potere anche sul mercato. L‟informazione e la conoscenza cominciarono a diffondersi attraverso i pamphlet, i libri e i giornali, gli spartiti musicali e le riviste.
Alcuni dei nomi più rinomati nell‟ambiente dei media odierni, come
TimeWarner e Rupert Murdoch, affondano le loro radici nell‟industria dei quotidiani e della stampa. Per gestire i contenuti scritti da giornali e riviste nacquero le figure dell‟editore e quelle degli illustratori di libri e di periodici.
Oggi, accanto al lavoro di un autore/scrittore esistono anche altri professionisti della scrittura, come i giornalisti, i colonnisti, gli sceneggiatori. Con l'avvento della fotografia nel 1850, i foto-giornalisti e gli illustratori fotografici si aggiunsero alle competenze creative necessarie alla stampa ed all'editoria in genere. La pubblicità comparve proprio in quel periodo, determinando un cambiamento nel modello di business dei quotidiani. Questo modello vive ancora oggi in ogni mass media.
I libri avevano, e hanno tuttora, una caratteristica molto importante: la possibilità di essere riutilizzati. Sono state costruite prime biblioteche, dove uomini e donne della società industriale potevano allargare le loro conoscenze e inclinazioni. Con la comparsa dei quotidiani e le riviste, il ruolo dell'informazione è mutato verso un contesto più commerciale. Oggi, molti quotidiani gratuiti vivono grazie alle inserzioni pubblicitarie.
Negli ultimi anni si parla del libro elettronico (e-book) come un‟alternativa moderna al classico libro stampato. E-book può contenere circa 500 libri nella sua memoria e ha la batteria che permette giorni d‟uso senza doverla ricaricare. La lettura è facilitata dallo schermo non riflettente e la possibilità d‟ingrandire le lettere. Per contro, e-book è fragile, ha un consumo energetico, non è facile aggiungere note oppure sottolineare il testo. In più richiede una certa domestichezza d‟uso e ha costi molto superiori alla sua controparte stampata.
Jeff Bezos, CEO di Amazon, ha identificato e-book come “un attacco al libro, l‟ultimo bastione dell‟analogico”. Solo le scelte portate dalle masse decideranno il futuro di questo mass media.

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1.2 La discografia, il secondo mass media
“Sfogati a casa tua, non dentro il mio giradischi”
Vasco Rossi
Alla fine del XIX secolo, fu introdotto il secondo mass media, questa volta dedicato alla musica: la discografia. L'industria musicale progredì rapidamente, proponendo sempre nuove modalità di registrazione e riproduzione. Nella seconda metà del secolo, ciò che prima era musica registrata su “terracotta” divenne una registrazione su vinile. Si passò dalle cassette audio a bobina degli anni 60 alle C-cassette ed alle cartucce musicali degli anni 70. Seguì la musica su CD negli anni 80 e la musica digitale memorizzata in file MP3 alla fine degli anni 90. Nell‟ultimo decennio sono comparse le suonerie polifoniche per i cellulari.
Oggi esistono molte altre categorie di registrazione che includono programmi per computer, videogame, show televisivi ecc. Per sentire o vedere un disco, una cassetta, un CD o un DVD, bisogna possedere un lettore (dispositivo) adatto al tipo di supporto. Questo costringe ogni famiglia a comprare sempre nuovi strumenti per l'intrattenimento domestico. L'evoluzione dell‟industria discografica produce forme musicali più brevi, con l‟invenzione delle canzoni pop dalla durata media di tre minuti, cosa impossibile su un palcoscenico. Questo nuovo formato ha segnato la nascita dell'industria della “pop music”, la quale propone artisti che sfruttano il loro successo musicale per espandersi anche su altri media, soprattutto radio, cinema e tv.
La discografia ha spinto la cultura e l'intrattenimento verso le masse. Per godere la musica non era più necessario andare all‟opera. Bastava acquistare un grammofono, oramai non riservato solo ai ricchi. Come per la stampa, si trattava di un'economia e un sistema distributivo controllati. Con la discografia si è formata un‟altra industria nel “business” della musica. La discografia come mass media e modello di distribuzione ha fatto nascere la necessità di nuove figure

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professionali, come pubblicisti e manager. Si è avuto il passaggio dallo studio alle registrazioni dal vivo, dal management musicale all'organizzazione delle tournee per le band.

1.3 Il cinema, il terzo mass media
“Il segreto dei film è che sono un'illusione”
George Lucas
Alla fine del XIX secolo accadde la terza evoluzione dei mass media: il cinema, un media per il pubblico. Un individuo si poteva recare nella sala cinematografica per assistere ad uno spettacolo, assieme a centinaia d‟altre persone. La peculiarità fu nell‟esperienza, essendo collettiva (e lo è tuttora) diversamente dai mass media precedenti. Per la prima volta si parlò di un mass media realmente visivo, con immagini in movimento.
I film raccontavano storie del Selvaggio West, portavano la follia della guerra del Vietnam, incutevano terrore con “Alien”, ed esploravano nuove galassie con “Star Trek”. Molti formati comuni sono stati inventati nella prima metà del secolo scorso. Questi includevano i “cinegiornali”, brevi notiziari dalla durata di 5 o 10 minuti, con immagini in movimento. Oggi, i cinegiornali si possono considerare come precursori degli odierni telegiornali notturni.
Un‟importante introduzione sono stati i cosidetti “serial” a puntate. Il loro stile particolare creava “suspence” in quanto spesso terminavano con l‟eroe che, durante uno dei soliti combattimenti contro il cattivo di turno, era in pericolo di morte. Di conseguenza il pubblico tornava nelle sale la settimana successiva per scoprire il seguito della storia.
Negli anni 70 sono comparsi i primi film su video cassetta dando origine al grande business del noleggio, al quale si è aggiunta anche la vendita. Lo stesso percorso era seguito dai CD e i DVD. Sembrava che il cinema avrebbe

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soppiantato la stampa, ma è accaduto esattamente il contrario. Ottimi libri hanno dato spunto per film di gran successo, e film di successo non basati su libri, sono stati trasformati in libri “bestseller”. Hollywood ha letteralmente “cannibalizzato” i migliori talenti e sfruttato i contenuti della stampa e della discografia per trasformarli in star e successi cinematografici.
Come per la discografia, anche il cinema ha introdotto nuove competenze e nuovi artisti. Erano nate le star di Hollywood, e la maggior parte dei musicisti, degli artisti teatrali, delle celebrità della TV, dei ballerini, degli attori, sperava di ottenere una parte da protagonista in un film per rilanciare la propria carriera. Il cinema ancora oggi mantiene una delle prime posizioni tra tutte le star dei media, come indicatore principale della vera celebrità.

1.4 La radio, il quarto mass media
“E’ una notizia importante, per radio la possono vedere tutti”
Aldo Biscardi
Nel 1920 apparve la radio, il quarto mass media in linea temporale, e il primo media in
“streaming”1. Fu prima volta che un media richiedeva al pubblico di presentarsi ad un appuntamento preciso per unirsi all'ascolto. La caratteristica dei libri e dei giornali è che possono essere riletti tante volte quante uno vuole. Lo stesso vale per una registrazione, la quale può essere riascoltata più volte. Anche il cinema permette di selezionare in che serata andare a vedere un film, sempre che sia ancora in programmazione.
Con la radio, invece, lo spettacolo accade in un momento solo e poi finisce. Se il destinatario non si trova là, pronto all'ascolto, la trasmissione è persa.
Questo ha portato alla creazione del palinsesto e alla necessità di poter consultare le pagine di riviste e quotidiani, per programmare l‟ascolto desiderato e per non mancare all'appuntamento, mentre un programma era in onda.

1)Il termine streaming identifica un flusso di dati audio/video trasmessi da una sorgente a una o più destinazioni tramite una rete telematica. Questi dati vengono riprodotti man mano che arrivano a destinazione.

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La radio portava alle persone un‟incredibile varietà di notizie, informazioni, dibattiti e musica, introducendo anche un nuovo canale pubblicitario. La radio poteva, e ancora oggi può, indirizzare i consumi delle masse. Ha portato le prime “Soap Opera” sotto forma d‟opere radiofoniche regolarmente programmate. La loro trasmissione di solito era sponsorizzata da una multinazionale dedita alla produzione di detersivi, di sapone o altri prodotti. I grandi marchi, come Procter & Gamble, Palmolive, Colgate o Pepsodent, in questo modo reclamizzavano i propri brand principali.
La radio aveva un‟altra qualità senza precedenti: la rapida diffusione delle ultime notizie ed informazioni nel momento stesso in cui accadevano.
Accompagnava in modo complementare le analisi approfondite che si potevano trovare sui quotidiani e sulle riviste specialistiche.
Fra la discografia e le “Top 20” radiofoniche si è sviluppata una singolare relazione. L'industria discografica ha notato che le canzoni trasmesse dai DJ delle radio sarebbero diventate dei successi economici in quanto presenti nelle classifiche. Com‟è accaduto per gli altri nuovi media, anche per la radio sono nate nuove figure come i DJ, gli annunciatori, i radiogiornalisti ed altre tipologie di
“speaker” radiofonici. Sono state composte nuove recitazioni e commedie, pensate per la radio, rendendo famosissime le voci radiofoniche più familiari.
Oggi, la radio fa talmente parte del nostro quotidiano che spesso si dà per scontata la sua presenza. Un‟analisi dell‟Università La Sorbona di Parigi, presentata nel marzo 2007 a Milano, afferma che l‟80% della popolazione europea ascolta la radio, eccezion fatta per la fascia d‟età che va dai 14 ai 18 anni, più interessata ad accendere il lettore mp3. La radio può contare sul fatto di essere un mezzo che si adatta costantemente all‟evoluzione della società. Un adattamento è la DAB: la radio digitale. La DAB ha cominciato ad attirare gli utenti, quando i gruppi radiofonici hanno investito sulla tecnologia digitale lanciando contenuti e canali esclusivi tramite i propri siti web.
Questa evoluzione digitale permette un aumento della mobilità, una più forte personalizzazione dei contenuti, un‟offerta più abbondante. La DAB può essere integrata nel cellulare e permette di avere accesso ai contenuti offerti tramite le pagine web delle radio, in ogni luogo e in ogni momento.
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1.5 La TV, il quinto mass media
“In America non si è nessuno, finché non si va in televisione”
Nicole Kidman
Nel 1950 è avvenuta l‟introduzione di massa della televisione. La TV ha unito il concetto di trasmissione e il modello di business della radio con l'impatto visivo e multimediale del cinema. Come la radio e la discografia, anche la TV richiede un pubblico che acquisti uno strumento per il consumo.
L'impatto culturale ed economico della televisione è stato un vero terremoto: era il primo mass media a sostituire metaforicamente e fisicamente il caminetto come cuore della casa. La TV ha sfruttato l‟esperienza dei suoi predecessori come la radio, il cinema e la stampa. Più che essere solamente un media come i precedenti, la TV ha dominato presto su tutte le economie degli altri media. Nel 1970 la TV ha attirato il grande pubblico ed è diventata il motore del consumo di massa attraverso la pubblicità televisiva.
Questo mass media ha cambiato anche il modo di percepire e le modalità d‟uso dei media precedenti. Un buon esempio è la musica. Dopo l'innovazione dei video musicali (MTV), la TV è diventata il punto di riferimento per un artista che vuole scalare le classifiche. La radio, una volta l‟unico arbitro del gusto del pubblico, è stata scavalcata dalla tv.
La TV ha introdotto ancora nuove competenze, sia per chi voleva lavorare dietro le quinte (come registi, autori, tecnici audio/video, luci, montatori e staff in genere ) sia per le personalità da mandare in onda, quali giornalisti, presentatori di giochi e spettacoli, ospiti dei talk show ecc. Più recentemente i VJ (Video Jockey su MTV e i canali di video musicali), e persino i partecipanti ai reality televisivi, come American Idol negli USA, oppure il Grande Fratello in Europa, sono diventati delle celebrità per il pubblico televisivo, anche su scala globale.

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1.6 Internet, il sesto mass media
"Nessuno è più bravo di tutti quanti messi insieme"
Alan Moore il CEO di SMLXL
Negli USA, tra il 1960 e il 1970, nell‟ambito delle ricerche militari sono state formate le prime reti informatiche, come ARPANET e X.25. Seguono, negli anni ‟80, reti digitali di pubblico accesso, formate da appassionati e da hobbisti. Non si parla ancora di internet ma di molteplici intranet, non connessi fra di loro per motivi d‟incompatibilità dei sistemi adoperati. Verso la fine degli anni ‟80 è stato concepito un protocollo di comunicazione, chiamato TCP/IP, in grado di collegare i diversi intranet. Si ha l‟inizio della formazione di una rete digitale globale, accessibile a tutti, denominata internet.
Di tutti i “nuovi mass media” menzionati fin ora, solo con internet si poteva fare tutto ciò che i precedenti cinque mass media facevano singolarmente.
Internet ha, inoltre, presentato due attributi unici, non presenti nei suoi predecessori, ovvero l'interattività e la ricerca.
Internet ha mostrato che gli esseri umani sono un “Noi”, una razza sociale ed interconnessa. Ha mostrato che abbiamo un bisogno innato di entrare in connessione e comunicare. La natura della rete e dell‟interattività di internet ha dato alle persone vari strumenti (i “blog”2, le “wiki”3, il “Citizen Journalism”, la
“peer production”, “l‟intelligenza collettiva”, “Netvibes” e “del.icio.us”4.) per soddisfare questi bisogni. Il social networking come “MySpace”5 e “Cyworld”, si basa sui feedback di milioni di utenti. Questo rende funzionale un sistema che si migliora grazie alla sua “community”, con sistemi di controllo sganciati dai media tradizionali, facendo tesoro della “saggezza delle folle”.
Il sesto mass media dimostra che il pubblico può partecipare, può
2)In informatica, e più propriamente nel gergo di Internet, un blog è un diario in rete
3) Un wiki è un sito web, (o comunque una collezione di documenti ipertestuali) che può essere modificato dai suoi utilizzatori e i cui contenuti sono sviluppati in collaborazione da tutti coloro che ne hanno accesso, come in un forum.
4) Del.icio.us è un sito web di social bookmarking, elenchi di segnalibri (bookmark).
5) MySpace è una comunità virtuale, e più precisamente una rete sociale o social network, creata nel 1998 da
Tom Anderson e Chris DeWolfe. Offre ai suoi utenti blog, profili personali, gruppi, foto, musica e video

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reclamare la possibilità di prendere parte direttamente alla creazione ed al consumo dei media stessi. Internet è il primo mass media che permette agli utenti di creare, votare, partecipare e divulgare il contenuto attraverso i mezzi messi a disposizione dalla rete stessa.
Oggi, il numero dei lettori è letteralmente crollato, gli spettatori della TV tradizionale sono in forte calo, mentre il fenomeno internet cresce senza sosta. Il report “ITU Digital Life”6 del 2006, nella parte dedicata alla fruizione dei mass media sulla scala globale, rivela che le persone sopra i 55 anni trascorrono 31.5 ore a settimana fruendo dei newsmedia tradizionali (stampa, radio e TV) e solo 8 ore con i moderni mass media digitali (soprattutto internet).
Al contrario, i giovani sotto i 35 anni passano soltanto 25 ore con le tre principali forme di media istituzionali e arrivano a 16 ore settimanali con i media interattivi. I giovani passano il 50% di tempo in più su internet rispetto alla TV, il doppio su internet rispetto alla radio, e quattro volte di più rispetto alla carta stampata. Google ha sponsorizzato il concetto di ricerca per parole chiave e la cosa ha radicalmente cambiato i proventi pubblicitari sul web. Nel 2006, la pubblicità mediante l‟uso del “motore di ricerca” ha portato molti più ricavi rispetto ad ogni altra forma pubblicitaria su internet.
Come ognuno dei mass media precedenti, anche internet ha portato con se nuove professioni, richiedendo nuove competenze. Alcune sono tecniche, come quelle i web designer, altre sono creative, come quelle dei blogger. Già oggi ci sono molti più blogger rispetto ai giornalisti professionisti nelle TV, nelle radio, sui giornali e sulle riviste. Il numero dei blogger continua ad aumentare nonostante non siano retribuiti. I blog diventano sempre più uno strumento di riferimento nelle tematiche dedicate ai viaggi o agli usi di certi prodotti in quanto riportano esperienze personali, non reperibili da fonti ufficiali come agenzie di viaggio oppure le case produttrici.
Un altro fenomeno importante è il “social network”. Si tratta della costruzione delle reti sociali tramite siti web che radunano persone con interessi simili e offrono spazi di confronto e scambi di informazioni.

6)Il rapporto è pubblicato sul sito http://www.itu.int/osg/spu/publications/digitalife/.

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1.7 Il cellulare, il settimo mass media
“Rat-Man: Guarda qua! Anche Piccettino ha un cellulare più moderno del mio! Ha perfino un dispositivo che blocca le chiamate dei seccatori.
Infatti le riconosce e risponde in automatico con le scuse più assurde. E poi ha anche una suoneria divertentissima. Aspetta, ora lo chiamo e te la faccio sentire.
Segreteria telefonica: L'utente da lei chiamato è ora impegnato in un safari in Danimarca, si prega di richiamare più tardi.
Rat-Man: Oh, accidenti! Proverò a richiamarlo più tardi“
Leo Ortolani

L‟ultimo ventennio è segnato dalla nascita e dalla crescente ascesa del settimo mass media, nonché il secondo media interattivo: il telefono mobile. Come già successo con l‟avvento di internet, il telefono mobile potrebbe inglobare i media precedenti, incluso internet stesso. Il cellulare ci permette di consumare news, ascoltare la radio o della musica, guardare la televisione o dei film. Anche l'interattività e la ricerca, i due attributi di internet, sono inclusi come piattaforme per la telefonia mobile.
I primi telefoni mobili sono stati installati sulle auto della polizia di Detroit nel 1921. Dal 1946, la compagnia telefonica statunitense AT&T offriva un servizio commerciale. Gli apparecchi comunicavano con un‟unica antenna di grande potenza installata su un grattacielo. Si poteva trasmettere fino a cento chilometri di distanza. Il costo era molto elevato e l‟installazione doveva essere fatta su misura per l‟automobile: ricevitore, trasmettitore e “cervello” del telefono occupavano l‟intero bagagliaio, mentre il disco selettore e la cornetta erano installati all‟interno dell‟abitacolo.
Nel 1983 è stato lanciato sul mercato il primo telefono cellulare: Motorola
DynaTac 8000X, pesante quasi 8 etti e soprannominato, per la sua forma poco attraente, “il mattone”. Era messo in vendita a 3.995 dollari, un prezzo che non aiutava molto la sua diffusione. La società aveva previsto che, alla fine del secolo,

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il numero d‟utenti nel mondo sarebbe salito ad un milione. In realtà, nel 2000, erano più di 109 milioni abbonati alla telefonia cellulare solo negli Stati Uniti.
Nel 1991, è stato attivato in tutta Europa il sistema di telefonia mobile digitale battezzato GSM, il quale ha gradualmente sostituito i vari sistemi analogici presenti in ogni paese (in Italia la rete TACS). L‟adozione di un‟unica rete per tutti i cittadini della Comunità ha permesso di spostarsi da uno stato all‟altro senza dover cambiare telefonino ad ogni frontiera. Negli Stati Uniti non vi è ancora un sistema che riesce a prevalere su altri e, ancora oggi, vi convivono diverse tecnologie di trasmissione concorrenti. Il sistema digitale, inoltre, consente non solo di trasferire la voce ma anche di spedire messaggi di testo, notizie, immagini, oppure di collegare il telefono al computer.
Nel dicembre 1992 nascono gli SMS (Short Message Service), inizialmente come sistema di comunicazione di servizio per gli operatori della telefonia mobile e diventati poi un fenomeno di costume.
Nel 1997, quando la frequenza di trasmissione intorno ai 900MHz inizia a diventare insufficiente per sostenere tutto il traffico, viene aggiunta quella a
1800GHz e nascono i telefoni dual band. Il presente e l‟immediato futuro sono i telefonini “di terza generazione”, l‟UMTS (Universal Mobile Telecommunication
System), con una capacità di trasferire dati tale da poter trasmettere anche la musica e i filmati (la cosiddetta banda larga).
Nel 1999, la telefonia mobile ha battuto quella fissa. Nel 2007, in Italia ci sono stati circa 43 milioni d‟apparecchi, statisticamente uno per individuo, se si escludono anziani e bambini. La presenza tecnologica, e soprattutto sociale, del cellulare conferma la sua posizione e il ruolo come settimo mass media.

Foto:
1)Dariusz Sas: Movable type – modificato
2)www.hifi4music.com: Millenium Carbon LP Mat
3)http://www.mediterraneomarnero.it/joomla/images/stories/loghi/cinema.jpg: Cinema
4)http://ciocci.splinder.com/tag/radio: google-radio.png
5)http://losguardodimichele.blogspot.com/2007/10/violenza-e-tv-la-domanda-non-nuova.html:tvceramica.jpg
6) http://www.haisentito.it/tag/cina/: internet3.jpg
7) http://www.guidaacquisti.net/telefonia/cellulare.html: cellulare.jpg

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Telefono mobile come artefatto culturale

Il telefono mobile fa parte della nostra vita quotidiana. Si adopera come qualunque altro oggetto e non solo. Ha una molteplicità d‟usi differenti. Ha acquisito significati diversi. Fa parte della “cultura” moderna, n‟è il prodotto, è un suo “artefatto”. Si usa nelle diverse “culture” contemporanee. Per analizzare i diversi usi, i loro perchè, i loro effetti, è necessario prima illustrare i concetti di
“cultura” e di “artefatto”. In questo capitolo si dà un‟introduzione a questi due concetti, alla loro relazione reciproca, e a come delineano le caratteristiche del telefono mobile.

2.1 Che cos’è la cultura?
“La cultura è un po' come lasciar cadere uno Alka-Seltzer in un bicchiere; non lo vedi, ma in qualche modo fa qualcosa.”
Hans Magnus Enzensberger
La parola cultura ha molti significati diversi. Per alcuni si riferisce a una conoscenza nel campo della buona letteratura, musica, arte e cibo. Per un biologo, è probabile che sia una colonia di batteri o di altri microrganismi che crescono in una sostanza nutritiva in un laboratorio. Gli antropologi vedono la cultura come l‟intera gamma di modelli acquisiti di comportamento umano. Il termine è stato utilizzato per la prima volta dall‟antropologo pioniere Edward B. Tylor nel suo libro, “Primitive Culture”, pubblicato nel 1871. Tylor definisce la cultura come "quel insieme complesso che include le conoscenze, le convinzioni personali, l’arte, il diritto, la morale, gli usi, i costumi e qualsiasi altra capacità e abitudine acquisita dall'uomo come membro

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della società". Da quel momento la cultura è diventata il concetto centrale dell‟antropologia. Oggi la cultura è uno strumento potente per la sopravvivenza, ma è anche un fenomeno fragile. Si trova in costante evoluzione, muta facilmente, si perde anche, proprio perché esiste solo nella nostra mente. Le scritture in diverse lingue, i governi dei vari paesi, tutti gli oggetti di origine antropica sono solo i prodotti della cultura. Non sono di per sé cultura. Per questo motivo, gli archeologi non possono scavare fuori la cultura direttamente dai loro scavi. Le pentole rotte, i resti di altri oggetti antichi che si scoprono, cose fatte e utilizzate attraverso le conoscenze e le competenze sono testimonianze che riflettono i modelli culturali.
[O‟Neil Dennis, 2006]
La parola cultura ha avuto diverse definizioni nel corso della storia. Ecco uno sguardo ad alcune delle riformulazioni che possono essere utili alla comprensione del percorso intrapreso per arrivare a parlare del telefonino come artefatto culturale:
"Una cultura è una configurazione di comportamenti acquisiti e dei risultati di un comportamento, del quale gli elementi sono condivisi e trasmessi dai membri di una particolare società” [R. Linton, 1945].
Si può notare il passaggio ulteriore rispetto alla definizione data da Tylor, ovvero la condivisione e la trasmissione degli elementi culturali da parte dei membri di una particolare società. La successiva introduce l’interazione come elemento chiave nell‟apprendimento e nella condivisione della cultura:
"Cultura è stata definita in vari modi, ma più semplicemente, come il comportamento appreso e condiviso all'interno di una comunità di esseri umani che interagiscono" [Useem J., Useem R. 1963].
Gli elementi “condivisione”, “trasmissione” e “interazione” si possono considerare come parti costitutive della mediazione. In Anolli [Anolli 2004] è proposta la definizione della cultura come mediazione e precisamente “[...]un costrutto emergente che fornisce schemi interpretativi, coerenza e direzione ai suoi membri”. Inoltre, consente di “[...]definire chi siamo e che significati hanno gli eventi, di condividere emozioni, di comunicare con gli altri, nonché di gestire l‟ambiente nella sua globalità”.
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Storia dei mass media: dalla stampa al cellulare

Un primo nesso fra la cultura e gli artefatti può essere colto, sempre in
Anolli, partendo dall‟affermazione che esiste una particolare condizione degli esseri umani, cioè l‟esistenza in un ambiente trasformato dalle attività dei loro predecessori. Un approfondimento della relazione fra la cultura e gli artefatti è dato nel seguente passaggio: “Queste trasformazioni e la capacità di trasferirle e di rinnovarle da una generazione ad un‟altra costituiscono il risultato delle loro abilità e propensione a creare e impiegare artefatti, cioè elementi del mondo materiale che sono assunti nell‟azione umana come modi per coordinarsi con l‟ambiente fisico e sociale”.[Anolli 2004]
A questo punto, tenendo fermo il concetto della cultura come mediazione, è stata introdotta una prima definizione degli artefatti attraverso il loro impiego, quello di mediare tra l‟uomo e l‟ambiente. Muovendo da questa prima definizione, si può cercare di capire meglio cosa sono gli artefatti e come si può tentare di definire un telefono mobile come un “artefatto culturale”.

2.2 Gli artefatti culturali
“Se l’unico utensile che hai è un martello, tendi a vedere ogni problema come un chiodo”
Abraham Maslow
Gli artefatti sono probabilmente la caratteristica più evidente della cultura, ed è alquanto difficile negare la loro importanza per la nostra vita o per il nostro pensiero. Sono gli elementi fondamentali di una qualunque tecnologia. Si può dare un primo chiarimento della nozione “artefatto” tramite la descrizione di John Dewey: “Attrezzi e opere d’arte sono a priori semplici cose naturali, riplasmate per poter entrare effettivamente in qualche tipo di comportamento umano“ [J.Dewey, 1917, p. 92].

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Si può intravedere l‟idea di una dualità, di una natura duplice degli artefatti: una materiale e l‟altra ideale. In cosa differiscono? L‟artefatto è materiale in quanto creato modificando materia fisica nel corso di un‟azione umana verso un obbiettivo. L‟artefatto è ideale in quanto il materiale è stato trasformato per soddisfare le intenzioni alla base degli obbiettivi precedenti.
Queste forme materiali modificate continuano a esistere proprio perchè hanno avuto successo nell‟aiutare le azioni intenzionate al raggiungimento degli obbiettivi. [M.Cole, J.Derry 2005] L‟importante è capire che un oggetto naturale acquisisce un significato per il fatto che è stato creato con un motivo ed è stato messo in uso.
Vi è un‟ulteriore distinzione tra gli artefatti, in quanto numerosi e diversi fra loro. Il filosofo M.Wartofsky [1979] propone una distinzione su tre livelli, riproposta anche da Cole [1996], Cole e Derry [2005] e Anolli [2004]:


Artefatti primari: asce, archi, martelli. Sono artefatti impiegati per la produzione e per l‟attività umana. Sono strumenti e dispositivi che gli individui di una comunità usano abitualmente per interagire fra loro e con l‟ambiente (dal martello ai nuovi mezzi di comunicazione). Costituiscono la “cultura materiale”. La loro materialità è talmente manifesta che la loro idealità è invisibile.



Artefatti secondari: le rappresentazioni mentali degli artefatti primari, le modalità d‟uso e gli obiettivi che li accompagnano.
Sono modelli mentali e simboli intesi come gli schemi cognitivi rappresentati sia oggetti che aspetti astratti (rapporti sociali nell‟organizzazione delle azioni, relazioni di parentela, norme, credenze), presenti nell‟interazione e comunicazione sociale.
Costituiscono la “cultura ideale”.



Artefatti terziari: per Wartofsky sono un tipo di artefatti speciali, le forme di rappresentazioni vengono a creare mondi di “praxis”1 immaginaria. Costituiscono il mondo dell‟immaginazione e della fantasia. Il gioco, il non pratico, i processi artistici, espressioni creative, ne fanno parte. Costituiscono la “cultura espressiva”.

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Anche se questi tre livelli possono essere visti separatamente, ciascun artefatto, con la sua composizione di materialità e idealità, emerge dagli altri agendo su di loro allo stesso tempo.
Un importante punto di vista si propone nel lavoro di Anolli [2004], nel quale si trova la definizione degli artefatti come prodotti dell‟essere umano, adoperati come strumenti di mediazione fra l‟uomo e l‟ambiente. La cultura organizza l‟uso di questi strumenti e mezzi in attività specifiche (cacciare, cucinare, lavorare il legno, pianificare il futuro). Gli artefatti sono convenzioni e costituiscono pratiche sociali che si trovano, nello stesso tempo, sia all‟interno della mente sia all‟esterno nel contesto pubblico [Anolli 2004].
La definizione proposta da Anolli trova conferma nell‟affermazione di
Cole e Derry riguardante la mediazione degli artefatti: “Indipendentemente dalle proprietà attribuite agli artefatti, coloro che affermano che vi sia una forte relazione fra l’intelligenza umana e la tecnologia umana, sostengono anche che attrezzi/tecnologie mediano l’azione umana”. Questa azione mediata può essere intesa come un‟azione attraverso la quale gli individui adoperano in modo opportuno, inconscio o conscio, modificando le caratteristiche dell‟ambiente per trasformare simboli in significati.
Gli artefatti culturali mediano fra il processo mentale di un individuo e l‟oggetto del processo mentale. Un esempio si ha con le formulazioni dei concetti, delle rappresentazioni mentali, espresse tramite disegni su un foglio di carta. Il disegno sul foglio media una parte del processo comunicativo.
In Anolli [2004] si trova, secondo la psicologia della cultura, il concetto di interdipendenza costante fra le possibilità di una data azione umana, l‟impiego appropriato degli strumenti attualmente a disposizione, il loro continuo miglioramento e l‟invenzione di nuovi strumenti, i quali aumentano le potenzialità dell‟azione medesima. Questo significa che esiste un rimando continuo fra gli artefatti e le persone che usano tali strumenti.
Il concetto d‟interdipendenza può essere considerato alla base del processo evolutivo dell‟uomo. La sua applicazione trova conferma in qualsiasi campo, dalla costruzione di semplici strumenti fisici alla creazione d‟astratte reti sociali. Il telefono mobile non costituisce un‟eccezione.
1)In Grecia Antica la parola praxis indicava l'attività nella quale si impegnavano gli uomini liberi. Aristotele affermava l'esistenza di tre attività basilari dell'uomo: theoria, poiesis e praxis.

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2.3 Il settimo mass media come artefatto
“Beh, il cellulare è utile.“
Marco Mascia
Nel suo lavoro sui nuovi media, Riva riporta un esempio di mediazione:“Se a causa del traffico non riesco ad arrivare per le 19.30 all‟appuntamento con il mio ex compagno di università, non riuscirò a parlare con lui [...]
Per questo motivo, dall‟invenzione della scrittura, fino ad arrivare al telefono cellulare, l‟uomo ha sempre cercato di realizzare degli strumenti – i media – che lo aiutassero a svincolarsi dai limiti della comunicazione faccia-a-faccia. È grazie al cellulare – un medium comunicativo – che potrò chiamare il mio ex compagno d‟università e chiedergli d‟aspettare o di spostare l‟appuntamento”.[G.Riva, 2004]
Considerando il telefono mobile come un dispositivo di mediazione con il quale si superano, secondo Riva, i vincoli di comunicazione faccia-a-faccia, e considerando che il telefono mobile si sostituisce all‟esperienza diretta tra i soggetti interagenti, si può cominciare a riflettere sul telefono mobile come artefatto culturale. Ma che tipo di artefatto è il telefono mobile? Si può tentare di analizzarlo e classificarlo attraverso i tre livelli illustrati in precedenza.


Artefatto primario. Dichiarare che il telefono mobile è un oggetto fisico e un artefatto primario, può sembrare un‟ovvietà, tuttavia vale la pena di considerare alcuni fatti. Il telefono mobile è soggetto alla

manipolazione

manuale.

Si

trova

utilizzato

direttamente dai soggetti nell‟interazione sociale e con l‟ambiente
[Riva 2004]. Nel primo caso si telefona, si mandano e ricevono gli sms, e-mail2. Nel secondo, si registrano i filmati o le fotografie digitali, si illuminano spazi bui con la luce del display, si consultano le cartine stradali e siti internet. Permette di tenere un‟agenda, di scrivere delle note. Il credito telefonico si può usare per pagare un parcheggio, per comprare un biglietto per i mezzi pubblici o per acquistare una bevanda al distributore automatico.
2) In realtà si fa molto di più, come sarà illustrato nel capitolo dedicato all' uso e alla comunicazione.

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Artefatto secondario. Secondo la definizione precedente, gli artefatti secondari sono le rappresentazioni degli artefatti primari.
Gli schemi cognitivi relativi all‟utilizzo e alle norme concernenti il suo uso ne fanno parte. [Riva 2004]. Come esempi di schemi cognitivi sono indicati: la navigazione del menù, manipolazione delle impostazioni, modalità d‟uso degli elementi incorporati.
Come esempi di norme relative all'uso sono menzionati i divieti di usare il telefono mobile durante le lezioni, in alcuni luoghi pubblici, oppure la condivisione dello stesso cellulare. Esistono anche delle norme sociali come rispondere ad un messaggio entro un limite temporale o il significato di uno “squillo”. Altre riguardano l‟ostentamento del cellulare come “status symbol” o come l‟espressione di un “lifestyle”3. Alcune particolari reti sociali si formano proprio grazie al possesso di uno specifico tipo o modello di cellulare.



Artefatto terziario. Forse il collegamento fra il telefono mobile e la nozione di “artefatto terziario” non sembra immediato. Il telefono ha a che fare con i processi artistici e le espressioni creative?
Sembrerebbe così, se considerassimo alcuni eventi esemplari. Il concerto “Dialtones (a telesymphony)”4 eseguito con la suoneria dei cellulari degli spettatori crea cascate polifoniche che attraversano il pubblico. Il film “New Love Meeting”5 dura 93 minuti ed è stato il primo film, una specie di documentario, girato completamente con un “camera-phone”. L‟esposizione “CELL
PHONE - Art and the Mobile Phone”6 presso il Contemporary
Museum a Baltimora ha visto la partecipazione di 30 artisti provenienti da diverse nazioni, impegnati nel creare opere interattive sfruttando le caratteristiche dei cellulari come la telecamera, la suoneria, l‟invio dei messaggi e filmati, il segnale radio. 3) I significati e le percezioni sono analizzati nel capitolo relativo al utilizzo del telefono mobile in diversi paesi.
4) Tenuto 2 settembre 2001 al Brucknerhaus Auditorium in Linz, Austria. Per maggiori dettagli si può visitare: http://www.flong.com/storage/experience/telesymphony/index.html 5) Diretto da M. Mencarini e B. Seghezzi, http://www.guardian.co.uk/film/2006/jun/14/news2
6) http://www.contemporary.org/past_2007_01.html

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L‟artista R. Pettit usa i cellulari scartati per creare sculture con tematiche ecologiche. Ecco una sua opera, eseguita con i “clam-shell”, ovvero i telefoni mobili con l‟apertura a “conchiglia”.

In questo capitolo è stata introdotta la nozione di cultura e data una definizione degli artefatti culturali. Sono stati individuati nel cellulare i criteri necessari per poterlo pensare come un artefatto culturale. Si può affermare che il telefono mobile è un potente strumento che racchiude tutti i Mass media precedenti, direttamente o indirettamente. Il fatto che possiede le caratteristiche di tutti e tre le tipologie di artefatti culturali lo rende ancora più versatile e ne garantisce una sempre più crescente presenza nella vita quotidiana.

Foto:
1) cultura: www.europeanweekly.org/images/events/culture.jpg
2) history: http://blogs.nyu.edu/projects/materialworld/2006/10/
3) artifact: http://seanmorrisseycarroll.blogspot.com/2007_12_02_archive.html
4) spirale : http://robpettit.com/5thyr.html

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La cultura mobile dei giovani

Ogni tecnologia si diffonde finché si trova in sintonia con le strutture sociali e i valori culturali già esistenti. Tuttavia, quando una potente tecnologia viene adottata, essa cresce e si avvia ad abbracciare una sempre maggiore parte del suo gruppo di referenza. Nel caso della comunicazione mobile il gruppo di referenza sono i giovani.
Con il termine “cultura mobile dei giovani” è indicato il sistema specifico di credenze e di comportamenti dei giovani all‟interno della struttura sociale caratteristica del nostro tempo. In questo capitolo si osserverà come la cultura dei giovani trova un‟adeguata forma d‟espressione e di rafforzamento attraverso la comunicazione mobile. Si cercherà di identificare il contenuto delle culture giovanili in diversi paesi e di vedere come esse si sintonizzano con la comunicazione mobile, come la trasformano e come la rafforzano attraverso l‟uso.

3.1 Europa
“Questo 'telefono' ha troppi difetti per essere seriamente considerato un mezzo di comunicazione. L’apparecchio per sua natura non ha alcun valore per noi.”
Messaggio interno presso la Western Union, 1876
Molte

ricerche

odierne

sono

concentrate

sull‟Europa dove la tecnologia “wireless”1 si è diffusa rapidamente, specie al nord e all‟ovest del continente. Il fattore chiave è stato l‟uso da parte delle generazioni giovanili. La comprensione dell‟uso del telefono mobile da parte dei giovani in
Europa è importante per poter meglio comprendere il significato culturale e sociale di questa forma di comunicazione.
1)Il termine wireless identifica un sistema di connessione/trasmissione dati tra due o più dispositivi senza l'uso di mezzi tangibili (ovvero fili). Di solito si tratta di trasmissioni tramite onde radio o raggi di luce.

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La rapida diffusone della comunicazione mobile fra i giovani è giustificata da alcune osservazioni su come i giovani siano più aperti nei confronti delle nuove tecnologie, sulla loro abilità di appropriarsene e usarle per propri scopi. Questa abilità nell‟uso delle nuove tecnologia diventa un fattore di superiorità nei confronti della popolazione più anziana e anche un segno di riconoscimento, d‟appartenenza al gruppo dei propri simili.
Un altro fattore rilevante è il sistema di prezzamento in Europa, il quale, insieme alla rete telefonica sviluppata, rende la comunicazione mobile accessibile alle persone con un budget basso.
Sono tre i punti chiave del carattere economico del telefono mobile in
Europa. Primo, la chiamata è al carico della persona che inizia la comunicazione, tranne quando il destinatario si trova in “roaming”2. Secondo, il sistema prepagato permette anche alle persone con un basso potere d‟acquisto di possedere un telefono mobile. La cifra pagata in anticipo funziona più da limite anziché da stimolo al consumo, come si credeva inizialmente. Inoltre, questo sistema permette un controllo del budget da parte dei genitori nei confronti dei figli che di solito ricevono il loro primo telefono come regalo. Terzo, gli SMS sono compatibili tra diverse compagnie telefoniche, permettendo a tutti di comunicare con la stessa facilità, a prezzo basso. Questo ha aiutato molto l‟inserimento nella fascia dei teenager, nonostante l‟interfaccia inconveniente.
Per quanto riguarda i contesti d‟uso, la cultura mobile dei giovani europei emerge intorno ad alcuni processi nell‟ambito delle dimensioni sociali, illustrati nel “The Mobile Communication Society”, lavoro di Manuel Castells, Mireia
Fernandez-Ardevol, Jock Linchuan Qiu e Araba Sey, un gruppo di ricercatori in campo di comunicazioni internazionali.
3.1.1 L’amministrazione dell’autonomia in relazione alla sicurezza
Il tema della contrapposizione fra l‟autonomia dei giovani e il senso della sicurezza presso i genitori è particolarmente importante nelle famiglie moderne.
La crisi del modello patriarcale porta ad un indebolimento delle forme di controllo parentali, favorendo una prematura emancipazione sociale e psicologica dei giovani. Allo stesso tempo, la famiglia continua ad essere un essenziale fonte di
2)Il sistema di telefonia mobile europea ha definito uno standard internazionale da subito, grazie alla guida dei paesi nordici. Di contro, negli USA, fino al 1992 si è assistito ad un proliferare di licenze che non permettevano connessioni facili tra diversi operatori. In J. Agar, 2003, p.40

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sicurezza e supporto, sia in termini funzionali (sicurezza, reddito) sia psicologici
(assistenza emotiva). Dall‟altro lato, la crisi della famiglia patriarcale porta a maggiori tensioni fra i genitori e aumenta il livello d‟instabilità emotiva. I figli diventano la fonte primaria di soddisfazione emotiva. Questo comporta lo scambio dell‟autorità per la compagnia.
La popolazione più anziana ha bisogno del supporto emotivo dei giovani mentre li tiene economicamente dipendenti, senza poter esercitare l‟autorità patriarcale. I giovani avvertono la loro autonomia come individui molto presto, ma necessitano la sicurezza fornita dalla famiglia fino ad una tarda fase dello sviluppo. Di conseguenza è d‟essenziale importanza per la loro esistenza riuscire a gestire la relazione fra la propria autonomia e il bisogno di sicurezza.
Le ricerche empiriche in diversi paesi europei3 hanno portato alla luce un risultato interessante, indicando come telefono mobile serve a mantenere e a rompere i legami familiari allo stesso tempo. I giovani usano il telefonino in primo luogo per organizzare la vita quotidiana e per mantenere relazioni sociali, autonomamente e senza il controllo parentale. Inoltre, il telefono mobile diventa lo strumento per calmare l‟ansia dei genitori, permettendo di sapere sempre dove sono i figli, ma non risolve il problema della qualità della comunicazione fra figli e genitori.
In particolare, nel lavoro di Manganelli e Fortunati si parla della “mimica”, ovvero una specie di gioco di ruolo condotta sia dai giovani che dagli adulti (nel caso specifico i genitori), attraverso l‟uso del telefono mobile. I giovani nei luoghi pubblici “mimano” con questo strumento, simulando l‟autonomia e la responsabilità che non esercitano realmente. Spesso si tratta di un telefono regalato e supportato economicamente dai genitori, il fatto che obbliga un sentimento di riconoscenza da parte dei figli. Allo stesso modo, i genitori
“mimano” il sentimento di rispetto verso la libertà dei figli, pur sentendo il bisogno di seguirli e controllarli da vicino.
Il lavoro dei ricercatori europei espone due motivi principali per cui il telefono mobile è di sovente un regalo ai giovani utenti. Il primo, preferito dai genitori, è legato alla questione di sicurezza. Il secondo, definito “dote tecnologica”, è meno palese ed è stato definito come un bisogno di tramandare ai
3)Ricercatori: L.Fortunati e A.M. Manganelli, 2002, Italia; Oskman e Rautiainen, 2002, Finlandia; LobetMaris e Henin, 2002, Belgio; Ling, 2002, Norvegia; Vershinskaya, 2002, Russia; Höflich e Rössleror, 2002,
Germania; Frissen, 2000 Holanda; Fox 2001, Regno Unito. Altri saranno menzionati nei punti specifici.

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giovani uno strumento in modo da poter oltrepassare una possibile barriera tecnologica. Comunque sia, una volta che lo strumento entra a far parte della vita quotidiana, il suo uso varia sensibilmente rispetto alle aspettative iniziali.
3.1.2 La costruzione del gruppo dei pari attraverso la socializzazione in rete4
Gli studi sull‟uso sociale di internet5 hanno indicato una trasformazione del modo di socializzare nella società in rete. La cultura dell‟individualismo non porta all‟isolamento, piuttosto cambia la trama della socializzazione nei termini di contatti sempre più selezionati e autodiretti. Si parla della socializzazione in rete.
Il medium di questa socializzazione include internet e telefono mobile, ma può essere anche faccia a faccia.
Il punto focale non è la tecnologia in sé, quanto lo sviluppo di una rete di socializzazioni basata sulla scelta e sull‟affinità, rompendo i confini spaziali e organizzativi delle relazioni. Questo nuovo modo di relazionarsi fornisce un duplice cambiamento al livello sociale. Primo, dal punto di vista dell‟individuo, il suo mondo sociale si forma intorno alle sue reti, evolvendo con esse. Secondo, dal punto di vista della rete, la sua configurazione opera come il punto di referenza per ciascun partecipante.
Quando una rete è comune a un certo numero dei propri partecipanti, essa diventa un “peer group”, ovvero un “gruppo dei pari”. La socializzazione in rete porta alla formazione sia di una rete centrata sull‟individuo, specifica per l‟individuo, sia di una rete dei pari, quando la rete diventa il contesto del comportamento per i partecipanti.
Lorente si concentra sul tema del gruppo dei pari e il ruolo del telefono mobile nel suo lavoro “Youth and Mobile Telephones: More than a Fashion”6.
Egli lo definisce “[...] Un attrezzo adeguato, di grande importanza, nella costruzione e nel mantenimento del gruppo dei propri simili“. Per Oskman e
Rautiainen, ai teenager il cellulare appare come un oggetto quotidiano al quale alcuni attribuiscono addirittura caratteristiche umane: è un attrezzo che permette di essere continuamente presenti nella propria rete sociale.
Il telefono mobile costituisce uno dei canali preferenziali per il mantenimento dei gruppi dei pari tra i giovani. Permette la creazione di nuove
4) Il termine usato in inglese è “peer“, con il significato di, simile, coetaneo, di pari status sociale.
5) Wellman e Haythornthwaite, 2002; Castells, 2003; Katz e Rice 2002.
6)Lorente, S. 2002. Youth and Mobile Telephones: More than a Fashion.

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sfere d‟intimità, nuovi modi e momenti di comunicazione che formano il nucleo della cultura mobile dei giovani.
Il telefono fisso è uno strumento di comunicazione appartenente alla struttura familiare in contrasto con l‟uso personale, privato e, in certi casi, intimo uso del telefono mobile.[Lobet-Maris, Henin, 2002]. In questa luce possiamo considerare il telefono mobile come un nodo di comunicazione della rete sociale, sempre attaccato alla persona.
Moore individua due modi in cui i giovani utenti costruiscono, mantengono e rinforzano le relazioni usando il cellulare [Moore, 2003].


Creazione, mantenimento e rinforzamento delle relazioni attraverso il telefono mobile. Nonostante tutte le funzioni incorporate, il telefono mobile continua ad essere percepito come uno strumento per la comunicazione. Questo punto è scomposto in due ulteriori punti dal ricercatore norvegese Ling [2002] ovvero l‟accessibilità e la microcoordinazione. Primo, l‟accessibilità, riguarda la combinazione tra l‟intimità e la disponibilità sociale, in quanto i giovani utenti possono decidere quando essere accessibili. Secondo, la micro-coordinazione, riguarda le sfumature nella gestione dell‟interazione sociale. Un esempio è la possibilità di comunicare via SMS, ma anche la scelta di scambiarsi gli SMS per ore, pur trovandosi nella stessa stanza7.



Creazione, mantenimento e rinforzamento delle relazioni con il telefono mobile. A volte, i giovani condividono il telefono mobile all‟interno del gruppo dei pari; a volte, lo usano per stabilire contatti nuovi. L‟uso collaborativo del telefono mobile nei gruppi dei pari è stato osservato da Weilnmann e Larsson8. Loro distinguono due principali strategie nella condivisione mobile, osservando se lo strumento è stato, oppure no, prestato fisicamente. La prima,
“condivisione minima”, riguarda la condivisione del contenuto. Il telefono mobile rimane in mano del proprietario e l‟uso collaborativo riguarda la lettura/scrittura di un SMS ad alta voce, oppure la conversazione condivisa con altre persone presenti. La seconda,
“condivisione - in mano”, riguarda il prestito fisico del telefono

7)Ricercatore Kasesniemi, 2003, p. 21, Finlandia.
8)Weilenmann, A. e Larson, C. 2002. Local Uses and Sharing of Mobile Phones

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mobile ad un‟altra persona. Questo accade solo se vi è sufficiente fiducia fra il proprietario e la persona che richiede il prestito.
3.1.3 La comparsa dell’identità collettiva
Il modo in cui i giovani si appropriano della tecnologia e dell‟uso del telefono mobile contribuisce alla costruzione della loro cultura, differenziandosi dagli adulti. La scrittura, l‟invio e la ricezione degli SMS è un‟attività sociale. I messaggi testuali inizialmente hanno avuto uno scopo strumentale e poi si sono sviluppati anche come forme di comunicazione espressiva. Attraverso un SMS si può coordinare una riunione, ma si può anche augurare la buona notte a qualcuno.
Un dato significativo è dato dalla ricerca in Regno Unito che ha esaminato 794
SMS nel 2001. Più della metà (59%) apparteneva alla categoria espressiva, mentre il 41% era strumentale9.
Oltre alla scrittura dei messaggi in sé, ci sono altre pratiche che creano, mantengono e rinforzano l‟identità collettiva fra i giovani. Gli “squilli”, gli SMS contenenti scherzi, barzellette, gli SMS concatenati, giochi, collezioni di SMS e la lettura/scrittura collettiva. Alcune di queste pratiche sono analizzate in seguito grazie agli studi di Oskman e Rautiainen [2002], Kasesniemi [2003], Puro [2002],
Weilenmann e Larsson [2002].
Lo “squillo” è una chiamata che non deve essere risposta, quindi non comporta costi per il chiamante. Ha un significato se il telefono mobile del chiamato può identificare il numero e se vi è stato definito il contenuto in precedenza, come se si trattasse di un linguaggio privato. Lo “squillo” può avere intenzioni espressive (contenuto “Ti penso”) oppure strumentali o coordinative
( contenuto “ Sono arrivato”) [Oskman e Rautiainen].
Gli SMS concatenati e gli SMS scherzosi possono consistere in testo o semplici disegni fatti con i caratteri alfanumerici. Nei paesi Nordici, oltre agli scherzi ordinari, circolavano degli SMS che riportavano battute scherzose riguardo agli utenti di altre compagnie di telefonia mobile [Puro].
Le collezioni di SMS sono di varie categorie. Le barzellette, per esempio, oppure messaggi privati che aiutano a ricreare conversazioni testuali con il/la
9)Continental Research: Mobile Phone. Luglio 2001 www.continentalresearch.com. Le categorie sono state ragruppate in espressive (Amore e Flirt, Barzelette e Chiacchiere) e strumentali (Accordi sociali, Lavoro e
Studio, Viaggio, Sport, Altro).

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partner. Kasesniemi afferma che questo tipo di pratica aiuta a mantenere la relazione oppure a rinforzarla nel caso di una crisi.
3.1.4 Il rafforzamento dell’identità individuale e la formazione della moda.
All‟interno della cultura dei giovani si nota la tendenza a personalizzare il comportamento, parallelamente all‟affermarsi dell‟identità collettiva. Si tratta di una comunità di individuali. La comunicazione stessa è arricchita da tratti individualistici poiché ogni persona tendere a personalizzare i propri messaggi.
Oggi giorno, il telefono mobile è diventato simbolo dell‟identità giovanile in molti paesi secondo Ling [2002]. Per i teenager e per i giovani adulti, il possesso del “giusto” tipo di telefono è una questione di rilievo. In Ling [2004],
Kasesniemi [2003], Oskman e Rautiainen [2002] l‟attenzione è posta sulla personalizzazione dello strumento, in quanto si tratta di una espressione di stile individuale e del modo di vivere, quindi non è sufficiente solo il semplice possesso. Fortunati afferma che “Rispetto ad altre tecnologie, è un oggetto che nello specifico ci presenta il problema della portabilità e, quindi, della sua relazione con il vestiario”. [Fortunati, 2002, p 56]
Il telefono mobile potrebbe essere paragonato a un pezzo di stoffa e quindi essere relazionato alle collezioni limitate nel tempo. Affermando che si tratta di un prodotto attaccato al corpo e dalla durata limitata, ovvero di un accessorio, alcuni autori hanno identificato il telefono mobile con l‟orologio10. La scelta del modello di cellulare, del suo design particolare, della sua fascia economica, diventa elemento importante nella rappresentazione autocosciente di una persona, del suo processo autovalutativo e l‟impressione di miglioramento personale.
Le prime personalizzazioni erano nate colorando o verniciando il telefono mobile, oppure fabbricando una qualche custodia. In seguito, l‟utente poteva modificare alcuni elementi estetici, grazie alle evoluzioni portate dai produttori.
Questo è un esempio d‟influenza reciproca tra la creazione di un‟identità individuale e la formazione della moda. Gli utenti giovani non sono solo consumatori, sono anche dei produttori, in quanto sono liberi di creare un telefono individuale combinando suonerie, loghi, immagini, giochi e diversi elementi esterni, come mascherine, portachiavi, pupazzetti e miniature.
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Il consumo è un valore essenziale nelle società umane. La ricerca dello status tramite simboli, la stratificazione d‟individui tramite la gerarchia di simboli apprezzati è una dimensione importante del consumismo giovanile.
I ricercatori Castells, Fernandez-Ardevol, Linchuan Qiu e Sey10 muovono da una definizione forte: “La cultura dei giovani non è soltanto una cultura del consumo, bensì una cultura vertente sul consumismo”. Subito dopo mettono in discussione i concetti di consumo e di consumismo partendo dall‟affermazione che la trama del consumismo, ovvero la valutazione di cosa dovrebbe essere consumato, cambia. “Questi cambiamenti, i quali derivano da una combinazione d’innovazione di simboli, psicologia della folla, imitazione e la ricerca dello status, sono modellati in trame di segni che costituiscono una moda. Mentre il valore commerciale della moda è essenziale per la diffusione, la moda non è generata dalle aziende commerciali. Piuttosto, il mercato è plasmato dalle compagnie che rilevano i primi segni di una moda e li diffondono sotto il proprio marchio”. In conclusione, la moda è legata all‟identità collettiva, l‟identità collettiva dei giovani è la rottura con gli adulti (la cultura dominante) e la moda è la personalizzazione di questa rottura per divenire identità individuale. La somma delle identità individuali, che diversamente esprime l‟identità collettiva, infine produce la moda.
I cambiamenti legati alla moda e all‟identità collettiva/individuale dei giovani hanno già costretto diverse aziende a rivedere le proprie strategie nel design dei propri prodotti.

10) “The Mobile Communication Society“ - A cross culturalanalys is of available evidence on the social uses of wireless communication technology, 2004, Manuel Castells, Mireia Fernandez-Ardevol, Jock
Linchuan Qiu e Araba Sey

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3.2 Stati Uniti d’America
“E.T. Telefona casa”
E.T. L’extraterrestre
Le

nuove

tecnologie

nel

campo

delle

comunicazioni sono attribuite alla cultura dei giovani anche negli Stati Uniti. Il ricercatore Sefton-Green [1998] associa a questa tendenza una sorta di panico morale, legato alla paura che le nuove tecnologie permettono l‟accesso alle informazioni e agli atti che sfumano i confini fra l‟infanzia e l‟età adulta, oppure indeboliscono i legami con la famiglia o altre istituzioni sociali. Allo stesso tempo si riconoscono in modo ottimistico le potenzialità delle nuove tecnologie nei campi dell‟educazione e partecipazione alla vita civica.
Mentre asserisce che il telefono mobile è l‟icona della generazione giovanile, il rapporto “Mobile Youth 2002” ha enfatizzato come questa cultura
“[...] è complessa e non facilmente decodificabile a prima vista. Cambia radicalmente in relazione al genere e all’età [...] le norme culturali determinano l’approvazione dei nuovi servizi, il loro livello di gradimento, come l’apparecchio è usato, perchè è usato e quale significato avrà in futuro” Sefton-Green aggiunge che “oggi esistono diversi tipi d’infanzia o adolescenza”
Il modo d‟uso della tecnologia wireless rende evidenti certi valori che delineano la cultura mobile dei giovani negli Stati Uniti d‟America. Alcune delle più comuni sono il desiderio d‟indipendenza, divertimento, essere connessi con la comunità, l‟identità personale ed essere alla moda. Questi valori possono essere osservati attraverso l‟uso personale, sociale e politico delle nuove tecnologie senza fili, in particolare dei telefoni mobili11.
In base alla ricerca di Selian [2004], i giovani usano il telefono mobile principalmente per giocare ai giochi, mandare SMS ed e-mail, scaricare suonerie e mandare immagini. Inoltre, il motivo primario per possedere un telefono mobile è la sua convenienza. L‟uso più frequente è in un negozio o sui mezzi di trasporto
11) TNS, 2004, giugno 4, http://www.tns-global.com Riporta i dati circa l'uso principale del telefono mobile fra i giovani nel 2003, risultando che 59-60% chiama i genitori/amici, 38-41% usa internet o scarica contenuti ludici, 30-36% scrive ai genitori/amici o lo usa per scattare foto, 29% ne ha uno perché è di moda.

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pubblico. Altre occasioni d‟uso sono durante i pasti, nel bagno, in biblioteca, in ospedale, in classe o in riunione e in luoghi di culto.
La ricerca di Caronia e Caron [2007] fornisce ulteriore conferma per quanto riguarda i momenti d‟uso, ponendo al posto principale i non-luoghi
(stazioni e mezzi di trasporto pubblico) e i non-tempi (il tempo impiegato per recarsi da qualche parte o aspettando qualcuno), oltre alle attività volte al rinforzamento dei legami del gruppo dei pari.
Restringendo i campi d‟analisi si possono individuare quattro valori principali che meritano un ulteriore approfondimento. Sono: l‟indipendenza, la comunità e la connettività, l‟identità personale, il divertimento.
3.2.1 Indipendenza
Tradizionalmente considerati vulnerabili ai mali sociali e soggetti al rischio, i giovani tendono a vivere sotto la stretta sorveglianza parentale.
Dall‟altro lato, i giovani sentono il crescente bisogno di privacy e d‟indipendenza.
Le nuove tecnologie forniscono i mezzi per alleviare queste tensioni. Alcune ricerche indicano ancora la sicurezza e il monitoraggio come motivi principali per cui i genitori regalano un telefono mobile ai figli. L‟età media per ricevere un telefono mobile è di 19 anni,12 e l‟acquisto è generalmente destinato ad uno studente universitario piuttosto che ad un teenager. In un certo senso, possedere un telefono mobile è divenuto un rito di passaggio, come ottenere la patente.
Tuttavia, dopo alcuni eventi drammatici, come gli eventi del 11 settembre o diversi casi di sparatorie nelle scuole, i genitori acquistano telefoni cellulari molto prima, addirittura per bambini di soli otto anni. A questo si aggiunge anche la pressione da parte dei bambini, motivata dal fatto che sempre maggior numero dei loro coetanei ne possiede uno.
I genitori lasciano una maggior libertà di movimento ai figli, sapendo che li possono contattare ovunque essi siano. Un esempio pratico è quello dove i bambini non devono rientrare a casa subito dopo scuola per aspettare la chiamata dei genitori al telefono fisso. In questo modo, la tecnologia mobile fornisce un sentimento di maggior sicurezza ai genitori e più privacy e indipendenza ai figli.

12) In-Stat/MDR (Febbraio 3, 2004)

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Il telefono mobile rafforza il senso d‟indipendenza dei giovani nei confronti della famiglia e li rende più vicini agli amici. “Per loro, il telefono mobile è una fonte di maggior potere”, afferma Fattah [2003] un‟altro ricercatore americano. Ma questo potere di esercitare l‟indipendenza non implica che i giovani trascurino i loro legami familiari. Fattah nota che i giovani americani comunicano tramite tecnologie wireless tanto con i genitori quanto con gli amici, trovando conferma nel rapporto di TNS13.
Pare che la gioventù accetti la sorveglianza da parte dei genitori come parte inevitabile della propria esistenza. Il “World Youth Report” [2003, p.322] dichiara che “la comunicazione mobile crea quello che si potrebbe chiamare una prolungata corda ombelicale fra i giovani e i loro genitori”. Questo trova fondamenta nei casi in cui i giovani godono ancora del supporto economico da parte della famiglia, specie nelle spese riguardanti il telefonino.
Un fatto legato alla sicurezza riguarda le sempre maggiori preoccupazioni circa l‟effetto negativo delle radiazioni dei telefoni mobili e circa gli incidenti stradali dovuti alla distrazione. Per questo, l‟uso dell‟auricolare e sempre più visto in relazione alla sicurezza anziché alla comodità.
3.2.2 Comunità e connettività.
I giovani cercano l‟indipendenza e, allo stesso tempo, costruiscono proprie comunità e scelgono a quali altre essere connessi. Usano diversi mezzi di comunicazione per differenti destinatari. Le telefonate, messaggi istantanei e gli
SMS sono usati principalmente per contattare amici e familiari, mentre e-mail è generalmente destinato agli adulti non intimi, come insegnanti o datori di lavoro.
Si nota come la comparsa della “nuova divisione digitale”, che si sta sviluppando tra i giovani con i telefoni mobili e i giovani senza , indica la prova concreta di come l‟inclusione in una rete sociale è legata al possesso di un mezzo di comunicazione senza fili. Nel suo lavoro, Batista riporta uno studio della
Context che trova i giovani “[...] talmente immersi nella tecnologia da non notare la differenza fra interazioni faccia a faccia e via telefono mobile” chiaramente dimostrando un‟elevata sensibilità tecnosociologica14. Senza uno di questi
13) TNS (giugno 18, 2001) http://www.tns-global.com Come chiamte principali sono riportate quelle verso gli amici 60% e la famiglia 59%.
14) Batista, E. 2003. http://www.wired.com/news/culture/0,1284,58861,00.html

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strumenti, una persona giovane non può aspettarsi di essere un nodo significativo in una rete sociale di persone che possiedono un telefono mobile.
3.2.3 Identità personale.
L‟importanza dell‟identità personale per i giovani è riflessa nella personalizzazione della tecnologia mobile con suonerie, immagini, icone ed altri elementi estetici. La musica è un‟importante forma d‟espressione negli Stati Uniti d‟America e telefonini musicali permettono un‟espressione più visiva e costante dell‟identità, in sintonia con le mode del momento.
Dall‟altro lato, gli utenti giovani stanno sempre più attenti anche all‟utilità degli accessori e ai servizi inclusi negli apparecchi. Nel lavoro di Ling [2002] è messo in discussione il concetto di “individualità”. Ling ne trova dei limiti nella ricerca d‟alcuni analisti industriali, i quali affermano che i teenager prediligono i cellulari che contengono “individualità prefabbricata”, non trovando interessanti gli accessori che permettono la composizione delle suonerie15.
3.2.4 Divertimento.
La chiave delle scelte che i giovani compiono è il divertimento. Lo studio della TNS [2004] mostra il divertimento come obiettivo primario dei giovani statunitensi, in vista di una vita più restrittiva e responsabile da adulti. La tecnologia è centrale nella ricerca del divertimento. La TNS riporta che le definizioni più frequenti nella descrizione del proprio gruppo dei pari sono state
“siamo tutti per il divertimento” e “la tecnologia fa la gran parte della nostra vita”.
I giochi digitali, giocati in gruppo tramite dispositivi wireless sono molto importanti in questo tipo di gruppi16. I giochi accessibili tramite il telefono mobile sono d‟alto gradimento presso i giovani, che non devono portarsi presso altri giochi elettronici. Sono particolarmente popolari i giochi prima usciti per altri supporti, come pc o varie “console”, e poi pubblicati nelle versioni per i dispositivi portatili.
Nonostante siano indietro nell‟assorbimento delle nuove tecnologie, rispetto ai loro coetanei in Europa e Asia, i giovani statunitensi hanno un livello
15) Lee, J., 19 settembre 2002, I think, therefore IM. Pubblicato su The New York Times http://www.nytimes.com/learning/teachers/featured_articles/20020919thursday.ht 16) Nokia ha concepito un telefono che a prima vista sembra una console. Ha uno schermo di dimensioni notevoli e tasti posti lateralmente rispetto ad esso, in modo da permettere l'uso di entrambe le mani mentre si gioca. Il dispositivo è wireless, permettendo giochi di gruppo in rete, proprio come sui pc.

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d‟uso più elevato dei giochi scaricabili. [TNS 2004]
Mentre alcuni criticano il predominio del divertimento nell‟uso degli apparecchi wireless, altri ricordano che il gioco è un valido aspetto dell‟esistenza umana ed è semplicemente più appariscente nella gioventù. [Sandvig 2003, p.179]
Castells, Fernandez-Ardevol, Linchuan Qiu e Sey affermano che gli strumenti di comunicazione wireless non sono soltanto un‟altro “status symbol” o una fonte di divertimento, indipendenza o creazione d‟identità. Sono anche un importante artefatto per i giovani per organizzare e far fronte alle loro vite in movimento, insieme a quelle dei propri genitori, negoziando i limiti fra l‟infanzia e l‟età adulta. Questa tecnologia apre nuove possibilità ai giovani per allentare gli elementi di supervisione, allo stesso tempo permettendo di rimanere affidabili e responsabili. Allo stesso modo, dà la possibilità ai genitori e ai tutori di razionalizzare il percepito obbligo di porre limiti alla prole. Di conseguenza, la tecnologia senza fili rende possibile un “lifestyle” mobile e in più motiva la partecipazione ad esso.

3.3 Giappone
“Un teenager è sempre troppo stanco per tenere un panno per i piatti ma mai troppo stanco per tenere un cellulare”
Anonimo
La gioventù mobile sta emergendo velocemente nel
Sud-Est asiatico. Dalle sue ricerche sul campo, dalle interviste e dagli studi sulla comunicazione, Misuko Ito
[2004] ha rilevato che il telefono mobile sta avendo profonde influenze sulla trama delle reti sociali dei giovani in Giappone e loro relazioni con gli adulti, essendo un “dispositivo personale e di comunicazione che ha una presenza costante, leggera e mondana nella vita di tutti i giorni”

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Ad un primo sguardo, quest‟osservazione conferma quello che è stato rilevato circa l‟Europa e gli Stati Uniti. Ci sono altre similitudini generali tra le culture mobili dei giovani nei quattro paesi presi in esame – Giappone, Corea del
Sud, Filippine, Cina – in termini di consumismo, mode passeggere, identità culturale, formazione dei gruppi di pari, relazioni con strutture sociali esistenti
(genitori, scuola) e le tendenze verso una costruzione di reti sociali più “flessibile” nei termini di tempo e di spazio.
A uno sguardo più dettagliato, il contesto nel quale si forma la cultura dei giovani mostra delle differenze importanti, sia rispetto al contesto euro-americano sia rispetto ai quattro paesi del Pacifico.
La diffusione della rete wireless e le stratificazioni sociali sono diverse, data la maggiore disparità economica fra questi paesi (i giovani coreani e giapponesi sono molto più benestanti rispetto ai loro coetanei cinesi e filippini).
Vi è anche la differenziazione in base allo status socioeconomico, ovvero fra persone che usano ultimi servizi multimediali e le persone che usano i servizi prepagati o di gradino più basso, come Little Smart in Cina18. Inoltre, esiste un alto grado di differenze culturali nella regione del Pacifico e i giovani in quattro paesi sono soggetti a diverse condizioni delle strutture sociali.
3.3.1 Connettività, sociabilità e telefono mobile
“Non avere il telefonino significa camminare ciechi, disconnessi dalle informazioni giusto-in-tempo su dove sei e quando sei nelle reti sociali di tempo e spazio” è il commento di Ito Misuko circa la dipendenza della popolazione.
Nonostante il telefonino fosse introdotto come una tecnologia orientata verso il mondo del lavoro, sono le generazioni più giovani, specie gli studenti, a formare il gruppo di utenti più numerosi. La penetrazione del telefonino è molto più alta nelle scuole superiori (76,8%) e nell‟università (97,8%) rispetto alla popolazione generale (64,6%)[Ito e Daisuke 2003]. Anche il consumo mensile è più alto (in media JPY 7186 o USD 67,5) rispetto alla popolazione generale (JPY 5613 o
USD 52,7)19 A Tokyo, i giovani spendono in media circa USD 150 sui propri telefonini ogni mese, esercitando il loro potere da consumatori, risultato del fatto
18) Little Smart è un cellulare che di solito non ha copertura al di fuori della zona urbana. All'inizio offriva solo i servizi di chiamata e SMS. Aveva una coperura talmente debole che la conversazione era impossibile sui mezzi di trasporto, incluso le biciclette.
19) IPSe, 2003, citato anche in Ito e Daisuke, 2003, pp. 5-6.

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che “la generazione di nascite in calo ha riempito Tokyo di famiglie con un bambino”[McGray 2002, p.52].
“Oyayubisoku” - termine che letteralmente significa “La Tribù Pollice” descrive i giovani giapponesi che scrivono i messaggi sul cellulare con velocità straordinaria, senza nemmeno guardare l‟apparecchio. La pratica dei messaggi testuali si è sviluppata dai primi anni novanta, quando tra i giovani erano in uso i
“pager”. Queste pratiche riflettono le condizioni strutturali che restringono le attività sociali in Giappone, nonostante le nuove tecnologie le facilitino. Secondo
Ito e Daisuke, “I giovani usano i telefoni mobili perchè gli permettono nuovi tipi di contatto sociale, ma anche perchè i giovani hanno un accesso limitato alle organizzazioni sociali degli adulti.” In termini più precisi significa che “Mentre i giovani hanno grandi quantità di tempo, energia e mobilità discrezionali che fanno invidia ai lavoratori e ai genitori, sono limitati nelle loro attività a causa della debole posizione sociale e dell’accesso limitato alle risorse economiche. Le loro vite sono governate da certi assoluti strutturali, come la dipendenza dai genitori, requisiti nell’educazione, regolazioni in luoghi pubblici.”
Oltre a queste, si trovano altre limitazioni strutturali come le minuscole dimensioni delle tipiche abitazioni che obbligano i giovani a socializzare negli spazi pubblici; altissimo costo della fornitura di una linea telefonica fissa (da USD
600 in su, due volte il costo di un cellulare); la tradizione dei genitori nell‟uso del telefono fisso per monitorare le relazioni dei figli. [Ito e Daisuke]
In queste condizioni, la prevalenza dei telefoni mobili fra i giovani fornisce uno spazio di “connettività persistente” relativamente autonoma, continuano Ito e Daisuke, operando all‟interno della “geometria del potere sulla compressione spazio-temporale” che coinvolge le dinamiche sociali inerenti alle istituzioni della famiglia, della scuola, dei luoghi pubblici, e delle relazione con il gruppo dei pari. Con il termine “geometria del potere” Ito e Daisuke intendono le relazioni sociali, materiali e culturali che sono integrate nei luoghi specifici dove l‟uso del telefono mobile è “lontano dal distruggere l’integrità del luogo con comunicazione svincolata” e in realtà “partecipa nella strutturazione delle nuove forme di discipline e norme basate sui luoghi.”

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Ito e Daisuke analizzano ulteriormente i giovani in rapporto agli spazi sociali affermando che lo spazio urbano ha un alto grado di regolamentazione e sorveglianza da parte degli adulti compreso i limiti di comunicazione sui trasporti pubblici. A differenza della famiglia e della scuola, i gruppi dei pari e le giovani coppie sono delle “istituzioni” senza la proprietà e il controllo del luogo. L‟esito di queste “geometrie del potere” sono pochissime occasioni per conversazioni private fra amici e coppie. Pur essendo una limitata forma di contatto, e-mail mobile ha raggiunto una funzione simile alla co-presenza per le persone che non hanno i mezzi per condividere lo stesso spazio fisico privato.
La cultura giapponese, tendenzialmente orientata verso la collettività, gioca un ruolo importante nell‟espansione della rete wireless. Molti servizi in rete sono orientati verso il potenziamento delle relazioni sociali. I cellulari giapponesi sono adatti a scrivere e-mail in caratteri giapponesi e la maggior parte di persone si scambia e-mail di natura intima (amici e famiglia). La rapida crescita di internet mobile e dovuta alle norme e credenze della società giapponese che attribuisce alti valori alle relazioni interpersonali.
Ito nota che la connettività mobile gioca un ruolo sociale unico poiché “i messaggi mantengono in background una continua consapevolezza degli altri, e mantengono aperti multipli canali di comunicazione.” Questo significa che le persone, anche mentre sono separate fisicamente, mantengono un continuo contatto grazie al telefono mobile.
Molto importante è la ricerca di Ishii [2004] che mostra come le persone che di sovente usano internet mobile passano anche più tempo fisicamente con amici e che “internet mobile serve distintamente diverse funzioni sociali rispetto a internet via PC.” Mentre gli utenti che utilizzano eccessivamente internet via PC tendono a passare meno tempo con amici o parenti, i frequenti utilizzatori di internet mobile sono molto più attivi nelle comunicazioni interpersonali e socializzano di più. Questo coincide con le precedenti affermazioni riguardo al ruolo del telefono mobile nella formazione e nel rafforzamento delle reti sociali.
Dall‟altra parte, Ichiyo Habuchi richiama l‟attenzione sul fenomeno, da lui disegnato come “tele-bozzolo”, che riguarda l‟uso eccessivo del telefonino: la produzione dell‟identità sociale in piccoli e insulari gruppi sociali. I legami intimi
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possono anche essere rinforzati (spesso tramite saluti rituali e espressioni d‟affetto ripetitive), mentre s‟indeboliscono le relazioni con la comunità al di fuori della cerchia degli amici e dei parenti.
I giovani, sentendosi trascurati, cercano il contatto con più persone possibili., ma evitano legami profondi perchè richiedono energia, preferendo mantenere un‟adeguata distanza sociale in base al proprio gradimento.
Ironicamente, pur essendo connessi a molte persone, allo stesso tempo rimangono totalmente soli.
La trasformazione della socializzazione con la diffusione della tecnologia mobile è probabilmente costituita da multipli processi che indicano diverse configurazioni tra l„individuale e il personale. Seguendo questa teoria, Ito conclude: “I cellulari sono implicati in un set di cambiamenti eterogenei, legati alla differenziazione sociale e culturale, che crescono da forme di pratica precedenti. In altre parole, noi vediamo la ragione per essere scettici circa le proclamazioni di uno spostamento sulla nuova “società mobile” caratterizzata dal crescente predominio di reti disperse e frammentate rispetto alle reti localizzate e integrate [...] Mentre vediamo il rafforzamento dei discorsi e legami intimi e del relazionamento selettivo, le forme che questi prendono in pratiche quotidiane sono talmente varie che non possono essere ridotti in una marcia verso un modello singolare di socievolezza”
3.3.2 Consumismo, identità e sessualità
Nonostante le sue multiple forme sociali, la totalità della cultura mobile giapponese è fondamentalmente definita da una tendenza all‟ultra consumismo che comprime le questioni d‟identità e di sessualità nel potenziamento consumistico degli individui. Ito indica il telefono mobile come il culmine di una lunga fila di prodotti come walkman, tamagochi, pokemon e game boy, tutte tecnologie intime, personali e portatili. Questo include anche una vasta gamma di accessori e periferiche come batterie, cavetti USB, ciondoli, adattatori, custodie, cuffie, camere digitali ecc. Ne fanno parte anche i contenuti e i servizi forniti dai siti internet, principalmente quelli che generano gratificazione istantanea.

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Sig.Matsunaga, un responsabile di marketing per la Docomo20 dichiara che
“[...] i-mode è una dichiarazione d’indipendenza. E’ “IO” modo, non il modo dell’azienda. Questo è il messaggio [...] Il sistema d’impiego a vita in Giappone, che sempre significava che dovevi vivere per l’azienda, sta crollando. La i in imode sta per internet e informazione, ma sta anche per identità”.
Le considerazioni sull‟identità sono deliberamente incorporate nel design e la promozione dei nuovi apparecchi e servizi mobili. I bisogni culturali dei giovani sono diventati un punto di riferimento per le aziende produttrici.
Molto vicino alla dinamica dell‟identità-consumismo è la questione della sessualità. Holden e Tsuruki [2003] affermano che il cellulare “[...] è diventato l’alimento principale del licenzioso lifestyle mobile, mediato, centrato sugli aggeggi, orientato ai giovani e alle mode passeggere nel contemporaneo
Giappone urbano.” Un esempio è la pratica chiamata “enjo kousai”, iniziata negli anni novanta, dove le scolaresche, in particolare le “kogyaru”, incontra uomini più anziani e li frequentano per soldi, pratica resa possibile dal telefonino21.
Un altro esempio sono i servizi d‟incontri virtuali o dal vivo che cono fortemente associati al corteggiamento, romanticismo e sessualità. Rispetto alle precedenti pratiche d‟incontri “[...] individui possono operare in isolamento virtuale, più liberi dalle pesanti strutture sociali e dalla claustrofobica sorveglianza all’esterno.” [Holden e Tsuruki]
Ma non tutte le combinazioni di telefono mobile e operazioni commerciali portano alla corruzione morale. Holden e Tsuruki individuano i vantaggi sotto forma di

fiducia

e

autodifesa

provvedendo

alle

connessioni

sociali

individualmente stabilite e un minimo di sicurezza. L‟esempio è dato da un luogo in Nakashibetsu, Hokkaido est, isola giapponese più a nord. Una comunità d‟agricoltori ha subito l‟abbandono da parte dei giovani a causa della modernizzazione che porta i giovani a condurre una vita indipendente o studiare in altri luoghi. La città di Nakashibetsu ha cominciato ad usare i servizi d‟incontri virtuali, organizzando incontri prematrimoniali ogni due anni, con discreto successo. Tra gli usi sociali più essenziali del telefonino è la manifestazione e la
20) Docomo è una delle tre aziende leader nel settore della telefonia mobile in Giappone
21) Enjo kosai indica la pratica di „relazionarsi via aiuto economico“, un termine che nasconde la prostituzione minorile. Kogyaru sono le studentesse delle superiori che ostentano le libertà sociali e i comportamenti in precedenza riservati agli studenti universitari.

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celebrazione del genere femminile nella cultura di “kawaii”, la “cultura carina”, in contrasto con l‟immagine stereotipica del Giappone come una società altamente patriarcale. I telefoni mobili sono portatili, leggeri, e facilmente personalizzabili con diversi oggetti alla moda. Le decorazioni sono diventate l‟archetipo della cultura “kawaii”. La colonizzazione degli spazi ad alta tecnologia da parte di disegni e caratteri carini, associati alla sfera femminile, è l‟indicatore del potere che questa tecnologia ha portato alle donne.
Alcune critiche recenti hanno messo l‟immagine dell‟utente mobile femminile e alla moda in una luce diversa. La donna giapponese sarebbe diventata soltanto un nuovo consumatore, e la “kawaii” cultura promossa dall‟uso di telefonini non fornisce veramente potere alle donne. In realtà, le soggioga ancor di più al dominio del consumismo tecnologico. [Kogawa]
3.3.3 La gioventù mobile e le norme sociali
Il cellulare e internet mobile forniscono generici spazi sociali dove si regolarizzano e formalizzano le pratiche collettive, dando vita alle norme sociali che guidano lo sviluppo degli usi sociali delle tecnologie.
In alcuni casi nascono i conflitti, le generazioni più anziane lamentano la maleducazione dell‟uso dei telefonini durante i pasti o sui mezzi pubblici, esprimono preoccupazioni perchè non possono più monitorare le amicizie dei figli, poiché il telefono fisso non è più il sito di contatto intergenerazionale.[Ito 2004]
I mezzi di trasporto pubblico costituiscono uno spazio-tempo in cui l‟uso del cellulare è soggetto ad uno strettissimo controllo. Le persone non rispondono alle chiamate in una carrozza affollata e, se dovessero farlo, parlano a voce bassissima, coprendosi con la mano libera. Anche lo stretto controllo sugli studenti impone la “modalità silenziosa” nelle aule. Ito riporta un dettaglio interessante: la pratica diffusa fra gli studenti di mandare un SMS prima di chiamare; la nuova forma sociale richiede di “bussare prima di entrare”.
Gli studenti usano i cellulari per sfidare le autorità dell‟istituzioni educative. L‟uso eccessivo dei telefonini in classe preoccupa diversi professori universitari. Uno di loro “diventato intrigato da silenzi intensi durante le sue lezioni ha deciso di investigare sulla causa del cambiamento. L’ha scoperto
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spegnendo le luci in aula, rivelando una miriade di luci degli schermi telefonici.
Tutti gli studenti erano impegnati con e-mail”. [Sawa 2000] In risposta molte scuole hanno imposto il divieto di portare i telefonini in classe, pena lo sequestro dello stesso. Nonostante queste misure, Ito e Daisuke affermano che tutti gli studenti leggono e, a volte, inviano i messaggi durante le lezioni.
Altre norme sociali e legislative si stanno sviluppando attorno l‟uso dei telefoni mobili con le telecamere integrate, in particolare riguardo l‟uso senza scrupoli in alcuni luoghi pubblici. Il primo uso eclatante sono le fotografie (alcuni uomini le scattano in segreto) di donne nei bagni pubblici o scattate sotto le gonne nei treni e negozi affollati. Il secondo uso è chiamato “taccheggio digitale”, poiché consiste nel fotografare i materiali sotto copyright, spesso le riviste di moda, nei negozi, causando riduzioni delle vendite.
La polizia giapponese è sempre più attenta agli usi impropri dei cellulari nei luoghi pubblici. Alcune aziende vendono telefonini che fanno un suono caratteristico per avvertire le persone del fatto che si sta scattando una foto.

3.4 Corea del Sud
“Il telefono è un buon modo per parlare alle persone senza dover offrire loro da bere”
Fran Lebowitz
Questo paese ha una cultura mobile dei giovani molto attiva. Roh Moo-Hyun è diventato il vincitore inaspettato dell‟elezioni presidenziali nel 2002, in parte grazie al supporto della gioventù coreana, la cui mobilizzazione era facilitata dai telefonini. La liberalizzazione del mercato mobile da parte del governo coreano è stata la più importante condizione a favore dell‟espansione delle tecnologie senza fili, incentivando la competizione e la promozione di nuovi servizi e tecnologie offerti dall‟aziende.

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Nella cultura mobile dei giovani coreani l‟utilizzo del telefono mobile segue tre direzioni principali. Primo, è un supplemento alle relazioni basate sulla comunicazione faccia a faccia. Secondo, aiuta a mantenere le relazioni con vecchi amici e coetanei fisicamente lontani. Terzo, il cellulare serve per mantenere relazioni recentemente acquisite.
3.4.1 Usi all’interno della struttura sociale
Più che in Giappone e Cina, le rigide gerarchie e il collettivismo caratterizzano le relazioni sociali nella Corea contemporanea, seguendo le tradizioni Confuciane22. Tali relazioni sono prototipiche nelle famiglie coreane dove il potere e l‟autorità risiedono con i maschi più anziani. Esse pervadono anche le amicizie, reti sociali, gruppi dei pari e le persone con legami di sangue, scolastici o regionali, spesso vengono raggruppati sotto la nozione culturale di
“cheong”. Secondo Kyong-Won Yoon “Cheong è una forma di familiarità estesa”, mantenuta da profonde dedizioni e comunicazioni prolungate, le quali possono durare molti anni e decenni. La caratteristica distinta della gerarchica struttura sociale coreana è “l’unilaterale, dall’alto verso il basso, esercizio di potere” visto comunemente in una “persona anziana che parla, circondata da molti giovani”.
Basandosi sulle inchieste, le interviste e le osservazioni sul campo, ShiDong Kim trova che la diffusione del telefono mobile sfida tre gruppi di norme sociali esistenti nella vita quotidiana.
Primo, il confine fra il personale e il pubblico si sta dissolvendo. Prima dell‟adozione del cellulare, esistevano certe “maniere pubbliche” che delineavano cosa e come dire circa gli affari personali negli spazi pubblici. Comunque, Kim nota che “Queste maniere sembrano improvvisamente evaporate in questa era di contatto perpetuo”.
Secondo, i modi d‟incontri sociali stanno cambiando. Tra i colleghi di lavoro esisteva l‟abitudine di chiamarsi verso la fine del pomeriggio, usando i telefoni dell‟ufficio, per mettersi d‟accordo sulle uscite serali. Ora, con il cellulare, lo fanno in qualsiasi momento. Le persone vanno a diverse feste in modo
“nomade”. Lo stesso vale per gli amanti. Prima si davano un nuovo appuntamento

22) Kim, K.D. 1993; Kim S.D. 2002

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al termine di un incontro romantico. Oggi, invece dicono “chiamami più tardi”. La nozione del tempo sta diventando più flessibile.
Terzo, come già osservato in Giappone, il telefono mobile permette ai giovani di avere più autonomia e i genitori non possono esercitare il controllo via il telefono fisso. L‟analisi di Shin-Dong Kim suggerisce che “le caratteristiche gerarchiche e collettive sembrano provvedere alle condizioni che sono maturano per una rapida diffusione [...] L’orientamento collettivo è acquisito durante un periodo di tempo lungo e attraverso diversi passaggi di socializzazione [...] il desiderio d’essere disponibili in ogni momento e luogo ha indotto i coreani a comprare lo strumento della vita nomade”
In uno studio etnografico, Kyongwon Yoon esamina le pratiche sociali degli studenti presso le scuole superiori a Seoul. Egli trova conferma circa la relazione fra il telefonino e il rinforzo dei legami sociali con la famiglia, la scuola e i gruppi dei pari, che lui considera come parte delle tradizionali reti “cheong”.
Ma Yoon va oltre, affermando che il telefono mobile immobilizza i giovani all‟interno di queste reti sociali esistenti, proprio perchè rinforza le strutture tradizionali –“cheong”- di famiglia, scuola e gruppi di pari Egli considera il telefonino come uno strumento al servizio di “cheong”, e afferma che gli adattamenti sociali circa il telefonino di fatto immobilizzano la nuova tecnologia .[Yoon 2003]
Egli riporta un esempio interessante dell‟appropriazione del telefono mobile per riprodurre l‟autorità paterna nelle famiglie coreane, dove la madre e il bambino si trovano legati a certi luoghi fissi nella struttura di relazioni intime.
Yoon scrive:”la cura parentale è seguita in dettaglio dalla madre, mentre il padre ha un ruolo più fondamentale di controllo di tutti i membri della famiglia. Alcuni padri non chiamano direttamente i propri figli, ma chiamano la moglie a casa e chiedono di rintracciare i loro figli chiamandoli. Questo tipo di contatto è forse radicato nella comunicazione patriarcale dove i padri contattano i figli attraverso la mediazione di una persona familiare, la madre”
Yoon afferma con termini più forti che il telefono mobile è stato appropriato a tal punto da perdere alcune delle sue qualità, come mobilità o la potenzialità di andare contro le tradizioni.
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Questa teoria può essere accurata in Corea del Sud, dato il forte ordine gerarchico della struttura sociale e la famiglia incentrata sulla figura paterna, che presenta una configurazione diversa rispetto sia all‟Europa e Stati Uniti d‟America sia ai vicini paesi dell‟Asia.
Altre osservazioni di Yoon sono pertinenti con i risultati delle ricerche condotte in altri paesi.
Primo, egli riscontra le facilitazioni fornite dal cellulare nell‟estensioni e rafforzamenti delle reti sociali fra i giovani gruppi dei pari. Trova anche varie attività di condivisione come: prestito del cellulare; la scrittura e lettura collettiva di SMS; la circolazione di certi messaggi di supporto (supporto morale durante il periodo degli esami); tutte pratiche che permettono ai giovani di rafforzare i loro sentimenti d‟amicizia.
Secondo, nota la nascita di un nuovo regolamento circa il modo d‟uso del cellulare. Se uno rifiuta di condividere il proprio telefonino, è spesso considerato irritante e perde di popolarità. Un‟altra pratica che rompe la reciprocità della comunicazione si ha quando una persona ignora le chiamate e i messaggi di un‟altra. Questo comportamento irrita il mittente ed è considerato come una violazione dell‟etichetta mobile. I giovani usano i cellulari per mandare i messaggi che sarebbero imbarazzanti se forniti di persona, come delle scuse.
L‟etnografia di Yoon ha comunque fornito validi esempi di come l‟adozione del telefono mobile non sempre riesce a sfidare l‟ordine sociale esistente, e questo nuovo artefatto ne permette anche il rafforzamento.
Può essere interessante aggiungere un‟osservazione circa i cambiamenti introdotti dalla comunicazione mobile sul luogo di lavoro. Shin-Dong Kim ha notato come “Gli utenti dei cellulari sono più attivi nel ritrovarsi con i colleghi, partecipano di più nelle occasioni di “bevute post lavoro”, considerano la vita lavorativa più importante della vita privata/familiare” in confronto a coloro che non usano il telefono mobile [S.D. Kim 2002 p.71].

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3.5 Filippine
“Come teenager, sei all’ultimo stadio nella vita in cui sarai felice a sentire che la telefonata è per te”
Fran Lebowitz
Per il quasi 40% dei filippini che vivono con un reddito di un dollaro americano al giorno, il telefono mobile rimane un sogno irreale. Per le persone con uno status socioeconomico più alto, in particolare per gli abitanti delle grandi città come Manila, la comunicazione mobile è diventata parte integrante della vita quotidiana. Inoltre, a differenza del Giappone e della Corea del Sud, le Filippine sono un paese in via di sviluppo, con diversità religiosa più alta e una storia coloniale. Tutti questi elementi premono la lingua locale per creare manifestazioni particolari della cultura mobile dei giovani, come il rapido e abbreviato linguaggio testuale.
3.5.1 La “Mania Mobile” di Manila e la “Generazione Txt”
Il governo ha cercato di promuovere l‟uso del telefonino in modi innovativi ma in misura molto ridotta rispetto agli altri paesi asiatici. Il motore principale nella crescita delle tecnologie wireless rimane il popolo, in particolare i residenti di Metro Manila. Si scoprono diverse trame d‟uso, con particolare attaccamento ai servizi convenienti (carte prepagate o l‟invio gratuito di SMS), nell‟analisi di Vincent Rafael [2003] e Wayne Arnold [2000].
I loro lavori sono molto rappresentativi riguardo gli usi sociali del telefono mobile, con particolare sguardo alle pratiche di “texting”23. Per capire l‟entità del fenomeno basta menzionare che nel 2001, circa 100 milioni di SMS circolavano ogni giorno nelle Filippine, battendo di gran lunga il precedente leader mondiale, la Germania, con una differenza di 1 miliardo di SMS al mese.
Questo fenomeno ha dato vita ad una “nuova categoria sociale:
“Generazione Txt”, un gioco di parole su “Generazione X”, spiega Rafael,

23) Con il termine “texting“ si indica la pratica di scambio di messaggi testuali, principalmente SMS, preponderante fra i filippini.

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“ termine coniato dai pubblicitari per attirare gli utenti più giovani.” Di seguito è stato propagato dai giornalisti per riferirsi ai giovani “texter” filippini. Con il loro aiuto, Generazione Txt è diventato il significato centrale, il simbolo dell‟identità collettiva dei giovani filippini forniti di SMS.
Rafael definisce l‟idioma predominante nella Generazione Txt come una forma di “Taglish” abbreviato, la lingua franca urbana combinante il tagalog, l‟inglese e lo spagnolo. Per scrivere più rapidamente, “Where are you?” diventa
“WRU”. Mentre questo formato nasce dalla capacità di contenuto limitata dello
SMS, dall‟innalzamento dei prezzi e dalla continua ricerca d‟efficienza maggiore con il movimento dei pollici, il “Taglish texting” è diventato altrettanto un processo di costruzione e di sostegno per l‟identità collettiva della cultura mobile dei giovani filippini 24
Questa “Mania Mobile” è percepita anche dalla diaspora filippina. Il commento caratterizante si trova in Rafael [2003, p.404] ed è dato da un lavoratore filippino che occasionalmente fa ritorno nella patria e osserva i cambiamenti dovuti al texting: “ HI! WNA B MY TXT PAL? Sono ovunque! Nei centri commerciali, negli uffici, nelle scuole, MRT (ferrovie dello stato), dove vuoi, la mania del cellulare scorrazza! Perchè, anche la Manang Fishball (sig.ra
Fishball, un riferimento all’anziane operaie che vendono pesce appallottolato per strada) sta messaggiando! Ho anche chiesto alle mie sorelle quanto pensano d’essere importanti per avere cellulari? Anche il mio nipote alle superiori ha un telefonino. Mia madre mi ha detto, infatti, che anche mentre dorme, mio fratello si tiene il suo cellulare, anche se hanno la linea fissa in casa, usano il cellulare.”
Nel suo articolo “Manila‟s talk of town is mobile” Arnold afferma che “La differenza (tra mandare e-mail via pc e texting) è che mentre nelle chat-room gli utenti sono seduti in isolamento contemplativo, incollati agli schermi, nelle
Filippine, i “texter” sono fuori in masse. Centri commerciali sono infestati da acquirenti che sembrano navigare con bussole cellulari. I gruppi nei ristoranti sono seduti, ignorandosi a vicenda, fissando i telefonini come se maneggiassero dei rosari. Pendolari, pedoni, anche coloro che sono in lutto – tutti nelle Filippine sembrano messaggiare via cellulare”. Arnold prosegue riportando un episodio
24) La stessa pratica è confermata dalle ricerche in Europa, USA, Canada [Carona e Caronia 2007], ovvero tutti i paesi dove SMS rappresenta l'unica (o conveniente) alternativa di messaggio testuale. In Giappone non è stata notata, forse per l'uso preferenziale di e-mail via cellulare, visto che permette una quantità esponenziale di caratteri rispetto a un sms e il costo è inferiore o addirittura gratuito nel caso di alcuni abbonamenti.

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singolare: “Faye Siytangco [...], non era sorpresa, quando alla veglia funebre del padre di un suo amico ha visto persone con la testa china e lo sguardo verso le mani piegate. Ma quando le loro mani hanno cominciato a squillare e i loro pollici muoversi, ha realizzato, esterrefatta, che non stavano affatto pregando. La gente stava lì a messaggiare. Filippini non lo considerano più come una maleducazione.” L‟osservazione che il telefonino si trova sempre attaccato al corpo degli utenti filippini porta Rafael alla conclusione che “Il Telefono diventa parte della mano, i tasti l’estensione delle dita. In certi casi, la mano prende il posto della bocca, le dita quello della lingua. [...] è quasi un arto nuovo”
Oltre alla convenienza economica, l‟adozione del cellulare ha un significato speciale nel contesto filippino, in quanto permette agli utenti di sorpassare le barriere del traffico e del lento, costoso e inaffidabile servizio postale. Come molti paesi del terzo mondo aperte a politiche di scambio più liberali, i filippini vivono il paradosso nell‟essere sommersi dalle ultime tecnologie come il cellulare, mentre sono impantanati con le infrastrutture deteriorate: strade, servizi postali, centrali energetiche, linee telefoniche fisse. Con il telefono mobile sembra che si possano superare tutti questi ostacoli. [Arnold
2003]
3.5.2 Relazioni mobili, presenza assente
Un altro importante lavoro sull‟uso e l‟impatto del telefono mobile nelle
Filippine è fornito da Raul Pertierra [2005] circa i cambiamenti introdotti dalla diaspora, dando esiti cosmopolitani, spesso rimpiazzando orientamento locale o addirittura nazionale. Egli trova che il cellulare non solo abbia facilitato le comunicazioni con le zone più remote e isolate ma ha anche permesso ai filippini oltremare (8 milioni di lavoratori) di rimanere in contatto con le proprie famiglie.
Periterra adopera il termine “presenza assente” per definire “la capacità data dalle nuove tecnologie che permette ai soggetti virtuali l’esercizio di un’attività post-corporea” Una prova della tendenza al cosmopolitanismo è la legge recente che permette la doppia cittadinanza ai filippini.

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Per quanto concerne l‟uso del cellulare all‟interno delle strutture sociali filippine, per esempio nelle famiglie, Pertierra trova conferma della funzione di collegamento fra i genitori e i figli. Nei gruppi dei pari, trova gli scambi di informazioni pratiche e relazioni affettive. Il telefonino estende le reti intime e permette la presenza assente. Questo permette alle madri in Hong Kong di partecipare nelle decisioni quotidiane delle loro famiglie in Ilcos. I figli possono mandare alle madri via cellulare domande che di regola non farebbero in persona.
Il telefonino non connette solamente, bensì media e plasma le relazioni.
Il texting è anche efficace per scopi ludici. Serve per ottenere piaceri, dal mandare e ricevere cartoline all‟avanzare proposte seducenti. I giochi a sfondo sessuale sono estremamente comuni e sono spesso scambiati addirittura fra genitori e figli. Il texting combina l'informalità della comunicazione orale con la destrezza della scrittura.
Il telefono mobile, unito alla mania mobile e il texting è un potente mezzo per intraprendere nuove relazioni. Gli uomini sono tendenzialmente più inclini a incontrare interlocutori sconosciuti e a esplorare nuove relazioni, anche se limitati al livello locale, mentre le donne preferiscono iniziare nuove relazioni al di fuori del contesto locale. I giovani sfruttano le caratteristiche del telefonino per ricorrere ai sotterfugi, mentre gli anziani tendono a essere più veritieri. Le donne, in particolare, principalmente discutono dei problemi personali tramite il texting.
Sull‟argomento delle relazioni mobili Pertierra trova che, contrariamente alle aspettative, “i cellulari spesso incoraggiano relazioni autentiche. Espandono reti d’intimità più prontamente rispetto all’opportunità di sotterfugi o seduzione.”
Pertierra conclude dando conferma sul fatto che “[...]il telefonino è incorporato nella vita del maggioranza dei filippini. Per alcuni, è usato principalmente per supplire all‟acuta assenza delle strutture comunicative nel contatto con le famiglie, colleghi, e amici. Per loro, il telefonino rende possibile la partecipazione nella vita quotidiana, con le separazioni spaziali e aggiustamenti temporali. Per altri, è cruciale per le loro vite personali e professionali, in quanto le loro identità dipendono principalmente da esso.[...] non è solo per rimanere in contatto ma per generare capitale socio-culturale. La vita chiede la comunicazione costante sul

lavoro

e

per

la

sopravvivenza

sociale.”
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3.6 Cina
“Il mondo sta diventando sempre più notificato”
Jan Chipchase
In molti modi, il telefono mobile in Cina gioca un ruolo simile come nell‟altre società. Come nel Giappone e nella Corea del Sud, il telefonino è costruito prima e anzitutto come un oggetto commerciale, con diversi e numerosi tipi di decorazioni25. Come nelle Filippine, e in altri paesi in via di sviluppo, ha la funzione dello “status symbol”, particolarmente i modelli più avanzati e costosi. Come nel resto del mondo, il telefono mobile e SMS sono rapidamente diventati un fenomeno della gioventù. I giovani sono i più attivi scultori della nuova tecnologia grazie alla loro abilità pratica.
Come già menzionato, l‟uso degli SMS sta diventando sempre più popolare in Cina, specialmente fra le giovani generazioni. L‟inchiesta di SohuHorizon ha rivelato che il nuovo media è sopratutto usato per mantenere relazioni personali come chiacchierare con gli amici, contattare familiari e amici, e comunicare con altre persone rilevanti. Si tratta di una trama sociale assai simile a quella delle intime relazioni, basate sulla mobilità, in Giappone e in Europa26.
Un nota importante è il fatto che il governo cinese ha un ruolo centrale nello stimolo della cultura consumistica e che prepara nuove cornici industriali vertenti sulla comunicazione wireless. Lo Stato cinese non solo si presenta come un consumatore “leader“, ma cerca anche d‟incrementare la competizione nel mercato in un modo simile a quello riscontrato in Corea del Sud.
Oggi, la Cina ha l‟utenza mobile più numerosa al mondo. Solo nel 2003 erano 280 milioni, di cui una buona parte senza la linea fissa. Il salto tecnologico è avvenuto anche nel campo delle infrastrutture quando il paese ha costruito la rete nazionale a banda larga, anche se molti posti sono ancora sprovvisti della linea tradizionale.

25)E' consultabile una collezione di decorazioni per cellulari: http://article.pchome.net/2004/06/21/21149.htm
26) Inchiesta Sohu – Horizon, ottobre 2003

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Il mercato mobile cinese comunque rimane alquanto immaturo in confronto al Giappone o la Corea del Sud, con l‟utenza che cerca di controllare il
“budget” tramite l‟utilizzo di schede prepagate e servizi economici come gli SMS.
3.6.1 Il telefono mobile e l’inganno
La cultura del telefono mobile in Cina e le tematiche circa il suo uso sociale possono essere fondamentalmente sintetizzate in una caratteristica tensione fra l‟individualistico perseguimento del piacere e i valori tradizionali, in particolare quelli associati alla famiglia. Come in Giappone e Corea del Sud, gli apparecchi sono associati alle decorazioni sfarzose e suonerie alla moda. Inoltre, come nel caso delle Filippine, spesso servono a dimostrare la posizione sociale e il benestare economico della persona.
Alcune preoccupazioni sono sorte nella classe media per quanto riguarda i potenziali abusi del telefono mobile.
Primo, il telefono mobile potrebbe influire negativamente e distruggere una serie di relazioni, partendo dall‟ordine nelle aule scolastiche al flusso di una riunione di lavoro, dall‟attività in spazi pubblici alla vita privata familiare.
Secondo, la questione dell‟inganno sta diventando problematica, a causa delle persone che cercano successo individuale e piaceri, nella società che si sta trasformando rapidamente. Il telefono mobile dà più potere, sia a coloro che ingannano, sia a coloro che sono ingannati, poiché permette i sotterfugi, ma ne lascia la traccia.
Terzo, la parte rurale della Cina è attirata dalle opportunità offerte dagli spazi urbani, simboleggiati dal telefono mobile, ma non essendo residenti fissi subiscono diversi soprusi e sfruttamenti. I furti dei cellulari o dei codici delle carte prepagate sono all‟ordine del giorno. Le organizzazioni e gli individui senza scrupoli inviano SMS ingannevoli ai lavoratori migranti, offrendo lavori fasulli.
3.6.2 La gioventù cinese
Nonostante le dimensioni del mercato cinese, non vi sono molte ricerche incentrate sulla cultura mobile dei giovani. La maggioranza dei rapporti è di

27) New Weekly, edizione speciale su „Thumb Tribes“ in Cina, 15 luglio 2002

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natura giornalistica, riportando trame d‟uso del cellulare da parte dei giovani che sembrano non molto diverse da quelle osservate in altri paesi asiatici.
Copiando l‟espressione giapponese, le riviste urbani hanno incominciato a celebrare le giovani “Tribù Pollice” cinesi27. Come i filippini, i giovani cinesi sono più attivi nell‟uso degli SMS, grazie al loro appello modaiolo e al costo molto inferiore rispetto alle chiamate vocali. [Sohu – Horizon 2003]
I giovani trasformano il cellulare in un “artefatto” personalizzato per mettere in mostra l‟individualità, usando ogni tipo di “cosmetici per cellulari” fatti di cristalli, piume, argento, sotto forme di Hello Kitty, Garfield, fiori e animali. I vari elementi combinati stanno facendo emergere una cultura mobile giovanile che attira molta attenzione dei giornali e residenti urbani.
Come in molti altri paesi, esiste la crescente preoccupazione tra le generazioni più anziane, circa questa nuova emergenza, la quale comunque costituisce il nucleo del processo formativo dell‟identità tra i giovani.
La peculiarità in Cina, riguardo alla cultura mobile dei giovani, è il ruolo esplicito delle promozioni commerciali che spesso coinvolgono un qualche consumismo di massa. Questo fenomeno esiste anche in altri paesi asiatici, ma è molto prominente in Cina.29.
Un esempio era l‟evento “Coke Cool Summer” nel periodo luglio–agosto
2002. Questa competizione ha generato 4 milioni di messaggi SMS in 34 giorni.
Per vincere, gli utenti dovevano individuare ogni giorno la temperatura più alta in
Beijing, basandosi sulla temperatura del giorno precedente, inviatagli via SMS quotidianamente. Il premio prevedeva un anno di Coke gratis e nuovi telefoni mobili della Siemens. In più, si potevano scaricare le suonerie della Coke e i coupone per avere gratis il gelato presso i McDonald in Beijing e Shangai. Alla fine dell‟evento, 50,000 suonerie e 19,500 coupone sono stati scaricati.
Queste campagne pubblicitarie sollevano un interrogativo circa un aspetto della cultura mobile giovanile finora non adeguatamente contemplato. Molti studi esistenti enfatizzano come l‟adozione del cellulare dà ai giovani l‟indipendenza e l‟autonomia, per esempio in Katz e Aakhus [2002] e in McVeigh [2002]. Altri studi contendono che l‟uso del telefonino non causa necessariamente uno scontro
28) New Weekly, edizione speciale su „Thumb Tribes“ in Cina, 15 luglio 2002
29) Conferenza “Marketing to Teenagers :
„China“ http://www.21cms.com/DMM/200404/CN108%20Marketing%20to%20Teenagers.pdf

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con le generazioni più anziane, bensì rinforza le esistenti relazioni di potere, per esempio in Ito e Okabe [2003] e in Yoon [2003].
Mentre entrambi gli argomenti possono risultare veri, esiste una terza dimensione di questa cultura consumistica, che mostra chiaramente come il telefono mobile può rendere ancor più potenti le grandi corporazioni nel plasmare l‟identità consumistica dei giovani utenti mobili. Data la suscettibilità dei giovani e la pressione dei gruppi dei pari, materializzata nell‟ultra-veloce rete sociale dei cellulari, gli individui ora hanno una ridotta autonomia e poca indipendenza per non essere coinvolti nella voga commerciale creata dalle corporazioni.
3.6.3. L’uso del telefono mobile fra i migranti
Nel suo lavoro etnografico, la ricercatrice Zhang [2002] adopera il termine
“popolo fluttuante” per definire i circa 150 milioni di lavoratori migranti che hanno lasciato la campagna per cercare lavoro in città. Loro costituiscono una forza lavoro critica sia per i processi d‟urbanizzazione e modernizzazione sia per lo sviluppo dell‟industria della telefonia mobile, in particolare nella costruzione delle strutture wireless, nel lavoro di produzione della componentistica, nella gestione della rete distributiva e di vendita.
Nel loro lavoro sul campo, durante l‟estate del 2002, Castells, FernandezArdevol, Linchuan Qiu e Sey hanno condotto le ricerche in una zona industriale nel sud Cina, focalizzandosi sui lavoratori migranti e il loro uso del nuovo media.
Il risultato principale mostra come lavoratori migranti adoperano attivamente svariati servizi nel campo delle telecomunicazioni, incluso i telefonini.
Spesso spendono una parte dell‟entrate, tempo libero ed energia utilizzando il telefono mobile in maggior misura rispetto a molti residenti urbani. Il motivo principale è la scarsità dei telefoni fissi nelle abitazioni condivise dai migranti o dalle regole imposte all‟uso, nel caso vi fosse un apparecchio disponibile (costi proibitivi imposti dal proprietario o il permesso di poter solamente ricevere le chiamate). Eppure, i servizi che ricevono dai fornitori sono solitamente insoddisfacenti, e loro si sentono spesso maltrattati dalle compagnie mobili. Un fatto peculiare in quanto, numericamente, i lavoratori migranti costituiscono un‟importantissima fetta del mercato.
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Per molti lavoratori migranti, il possesso di un cellulare costituisce una scelta meno sensata per il bisogno di comunicare rispetto al bisogno sociale e psicologico di raggiungere uno “status symbol”, in modo da poterlo mettere in mostra di fronte ai colleghi, oppure estranei che incontra negli spazi pubblici.
Un esempio è dato da un lavoratore che ha risparmiato per un anno intero, e dopo molte ore di ricerche ha acquistato un telefonino nuovo con il display a colori. Si sentiva appagato della sua scelta, poiché tutti i suoi colleghi affermavano che la sua è stata una buona scelta.
Un altro esempio è dato da una ragazza migrante che ”[...] passava le sere e i fine settimana seduta sul suo giaciglio, mandando i messaggi, sorridendo e facendo tutti i tipi d’espressioni facciali, completamente ignorando tutti gli altri all’interno del dormitorio. Gli altri la trovavano irriverente e inquietante.”
In questo caso vi sono alcuni processi culturali da notare. Il “texter” ha usato l‟apparecchio per oltrepassare l‟ambiente circostante –il dormitorio e il giaciglio- per connettersi alle sue rete sociali intime. Ma, facendo così, ha anche silenziosamente mostrato ai propri pari il suo presunto status sociale superiore, rappresentato dall‟aggeggio, dalla sua capacità nel digitare con il pollice, e il fatto che così tante persone nella sua rete stanno scambiando messaggi con lei.
Dall‟altro canto, questo ha innescato la tensione all‟interno del dormitorio, facendo sentire i non-utenti noiosi, trascurati, e possibilmente ha creato in loro una pressione verso l‟acquisto di un cellulare.
Questi lavoratori migranti, concludono i ricercatori, “associano al cellulare molto valore che esula dalle qualità strumentali. Per loro, ottenere un telefono adeguato è una pietra miliare che rappresenta il successo, non solo economico, ma anche socio culturale in quanto significa la loro fusione con lo spazio urbano.”

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3.7 Nigeria, Bangladesh, Zambia, Jamaica
“Utilità è quando hai un telefono, lusso quando ne hai due, opulenza quando ne hai tre – e il paradiso è quando non ne hai proprio!”
Anonimo
“Esplosivo”

è

l‟unico

modo

per

descrivere

l‟espansione del telefono mobile. Metà dei 6,5 miliardi d‟abitanti del mondo ora usa un cellulare (rispetto a 2 miliardi di due anni fa). Ci sono più del doppio d‟utenti nei paesi in via di sviluppo rispetto ai paesi industrializzati. La crescita è del 25% all‟anno nei paesi in via di sviluppo – e due volte tanto in Africa. [id21 settembre
2007]
Questa parte riassume alcune pratiche recenti e rilevanti nei paesi del terzo mondo, in quanto ricerche approfondite sulle eventuali culture mobili dei giovani non sono ancora disponibili - sempre ammesso che esistano - date le condizioni socio-econimche nei paesi del terzo mondo, a prima vista non molto fertili per la nascita di una cultura mobile dei giovani
3.7.1 Micro-impresa e il divario mobile in Nigeria
L‟informazione è vitale per il commercio. Ma il commercio nel settore informale è plasmato dalle sfide nel campo dell‟informazione. Il cliente potrebbe non sapere dove o da chi comprare, i fornitori possono essere incerti sui prezzi da applicare. L‟informazione può essere asimmetrica, alcuni partecipanti sanno più di altri. Micro-imprenditori spendono tempo raccogliendo informazioni vitali e si devono affidare a dei mediatori fra loro e i clienti.
I cellulari cominciano ad essere usati in questo contesto. Uno studio su un‟industria informale del tessile in Nigeria sud-ovest prende in considerazione l‟impatto del telefono mobile. Il commercio è sempre stato lento, costoso e anche rischioso, dati i pericoli fisici durante gli spostamenti in Nigeria.

25)E' consultabile una collezione di decorazioni per cellulari: http://article.pchome.net/2004/06/21/21149.htm
26) Inchiesta Sohu – Horizon, ottobre 2003

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Questo studio, condotto da Abi Jagun, trova che i cellulari portano beneficio a tutti nell‟industria del tessile presa in esame. Il telefono mobile provvede il primo accesso sicuro alle telecomunicazioni; aumenta la consapevolezza delle opportunità commerciali; abbrevia le tempistiche degli ordini; sostituisce i viaggi o li complementa, migliorando la coordinazione delle visite; riduce il costo delle comunicazioni in termini di tempo speso in viaggi, costi di trasporto, e il costo-opportunità subito quando si è assenti per viaggio; riduce i rischi legati al viaggio; migliora il monitoraggio del processo produttivo per ridurre gli errori, alzare la qualità del prodotto e aumenta la soddisfazione del cliente. Tuttavia i cellulari non possono sostituire tutti i viaggi in quanto i beni necessitano di essere ispezionati, esiste una complessità del design dei prodotti, e si rileva la mancanza di fiducia fra i partecipanti. Inoltre, il telefono mobile rinforza le strutture e l‟ineguaglianze esistenti. Le tecnologie d‟informazione e comunicazione (ICT) promettono di rimuovere i mediatori nel commercio.
Tuttavia, la ricerca ha mostrato che i mediatori tendono a sfruttare ICT per consolidare i l proprio potere e l‟influenza.
ICT promette anche una maggiore eguaglianza per i partecipanti, ma pare che il telefonino aumenti la differenza fra coloro che possono permetersene uno
(con maggiori vantaggi nel commercio) e coloro che non possono. Inoltre i micro-imprenditori con un‟impresa avviata traggono maggior beneficio perchè il semplice accesso al telefono di rado porta nuovi clienti.
Jagun conclude con l‟importanza del riconoscere alcuni fatti:
Primo, le comunicazioni fisiche – supportate dal trasporto e dalle strade – sono ancora molto importanti per i micro-imprenditori, anche nell‟era della comunicazione digitale mobile.
Secondo, le applicazioni e i servizi mobili in paesi in via di sviluppo non saranno utilizzati nello stesso modo come nei paesi sviluppati. Esiste il bisogno di una ricerca specifica per determinare il processo reale e l‟impatto dei cellulari sullo sviluppo.
Terzo, “la divisione mobile” incrementerà le diseguaglianze nella società, a meno che le nuove iniziative e innovazioni, compreso l‟aumento
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dell‟accessibilità ai cellulari, non aiutino a raggiungere coloro che sono attualmente disconnessi.
3.7.2 Le “Signore Mobili” in Bangladesh
In Bangladesh è nata una sorta di telefono amico: operatori specializzati che hanno accesso ad internet e una base dati di risposte i comuni quesiti relativi alla vita domestica. Inizialmente, molti abitanti dei villaggi erano disconnessi da questa “Helpline”. In risposta a quest‟ostacolo sono state introdotte le “Signore
Mobili”, donne che – con un telefono mobile in mano – vanno di porta in porta nei loro villaggi, ascoltando i problemi e consigliando come risolverli.
Metà di questi casi coinvolge l‟invio di una lettera o un e-mail tramite l‟operatore comunitario dell‟informazione. Per il resto, si passa una telefonata direttamente alla “Helpline” e la risposta perviene subito, o in un paio di giorni.
Una politica “senza esclusione” significa che chiunque può ricevere questo servizio, senza distinzione circa lo status sociale, handicap fisico ecc. Questo ha aiutato ad instaurare un clima di confidenza fra gli abitanti dei villaggi.
Circa la metà delle inchieste fatte alla “Helpline” sono relative alla salute
(infezioni della pelle o consigli sulle medicine). Sopra un terzo sono relativi all‟agricoltura (malattie degli animali o cura delle piante). Altre riguardano l‟educazione, i diritti umani, o altre attività (le previsioni del tempo per i pescatori). Questa organizzazione crea una differenza cruciale, come afferma la ricercatrice Ananya Raihan.
Il 95% delle inchieste trovano una risposta e il 80% degli utenti è soddisfatto con l'informazione ottenuta. Gli abitanti dei villaggi non possono permettersi un telefono mobile e il 70% degli utenti ha riferito che non ha altri mezzi per reperire localmente l‟informazione desiderata. Il beneficio primario è il risparmio economico, con molti esempi di viaggi o usi di mediatori costosi evitati. Le donne sono i primari beneficiari, poiché molte di loro non escono fuori di casa per cercare informazioni e 36% d‟utenti sono casalinghe. “Signora
Mobile” è una professione per donne che si trovano anche nei villaggi più remoti e il progetto potrebbe portare ad un impiego di circa 89.000 donne.
Le sfide rimangono, incluso i costi, sostenibilità, la trasformazione dell‟informazione in azione, e assistenza ai più poveri. Comunque, conclude
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Raihan, il progetto ha mostrato come il telefonino può aiutare i disconnessi e trattare importanti bisogni sociali ed economici.
3.7.3 Il telefono mobile e l’asimmetria dei rapporti fra i sessi in Zambia
Il telefono mobile rinforza i rapporti d‟ineguaglianza sociale, afferma
Kutoma J.Wakunuma nella sua ricerca triennale sulle relazioni all‟interno delle coppie sposate. Durante il suo studio, ha trovato che l‟accesso al telefono mobile e il suo uso ha un impatto positivo sulle mogli. Loro traggono benefici da comunicazioni più rapide ed economiche, che rafforzano la famiglia e le reti sociali d‟amici e del lavoro.
Dall‟altra parte, il telefono mobile fornisce un punto di scontro sociale fra gli sposi e può rinforzare le tradizionali differenze di potere fra i generi. Questo succede quando alcuni mariti determinano come le loro mogli possono usare il telefono cellulare e se gli è permesso, o meno, di continuare ad averne uno.
Le interviste continuamente riportano problemi d‟insicurezza, gelosia, insensibilità e malafede. Alcune volte questi sfociano in abusi verbali e fisici, in particolare da parte dei mariti. Alcuni mariti accusano le mogli d‟infedeltà, pensando che usano il cellulare per comunicare con gli amanti. Ispezionano le chiamate cercando prove e alcuni ordinano alle mogli di vendere il cellulare. In un caso largamente pubblicizzato, un uomo ha picchiato la moglie perchè sospettava che lei avesse una relazione extraconiugale, poiché lei si è rifiutata di fargli controllare le chiamate e i messaggi. Gli uomini spesso richiedono alle mogli di effettuare le telefonate nella loro presenza, mentre loro si rifiutano di fare altrettanto. Esistono canzoni popolari che riflettono le difficoltà sociali introdotte dai telefonini. Sono canzoni leggere ma che portano un messaggio importante sull‟influenza di questa nuova tecnologia.
Wakunuma continua affermando che questi dati suggeriscono come le nuove tecnologie siano divenute un altro aspetto d‟oppressione della donna da parte dell‟uomo e una fonte d‟ineguaglianza fra di loro. Questa ineguaglianza non sono solo sociali: il cellulare può rinforzare differenze economiche tra i generi. Gli apparecchi e il loro uso costano. Le donne potrebbero avere meno disponibilità per poterli usare.

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Per le donne, i vantaggi sociali ed economici forniti dal possesso e dall‟utilizzo del telefono mobile sorpassa gli svantaggi. Ma le politiche di promozione di questi apparecchi devono capire che queste nuove tecnologie creano problemi insieme alle soluzioni. Questi problemi devono essere riconosciuti se vogliamo che siano affrontati. Tra le altre cose, conclude
Wakunuma, questo richiederà sforzo molto maggiore circa le questioni dei generi nelle politiche e nei progetti.
3.7.4 Telefono mobile e i domicili impoveriti in Jamaica
I ricercatori dell‟Information Society Research Group hanno affrontato la questione di come la tecnologia mobile può avere impatto sulle famiglie più povere. Hanno passato 12 mesi conducendo ricerche etnografiche, in una zona rurale e una zona urbana, presso le famiglie con un reddito basso.
Le linee fisse sono spesso limitate, ma quasi 100% delle famiglie aveva un telefono mobile. I ricercatori anticipano che i cellulari sono significativi per le strategie nella sopravvivenza –giorno per giorno- dei poveri, ma che non sono sfruttati secondo le aspettative. I cellulari non sono usati per la ricerca di un lavoro, poiché molti credono che questo richiede incontri di persona.
Solo coloro che hanno un impiego specifico, come musicisti o tassisti, usano il telefono mobile per trovare più clienti o per mettersi più facilmente in contatto con i clienti esistenti. Alcune donne che già vendono dei beni, come pollame, presso le proprie abitazioni, hanno cominciato a vendere le schede telefoniche prepagate. Questo fornisce ulteriori fondi per l‟uso del proprio telefonino e, forse, per i costi dell‟educazione dei figli.
Circa un terzo degli intervistati non ha nessun tipo d‟entrata economica proveniente dalla vendita o di qualche forma di lavoro retribuito. Si limitano ad usare i propri telefonini per chiedere denaro da altri nelle loro reti sociali, compreso il sostentamento fornito dai propri parenti o amici oltremare, con lo scopo di colmare le necessità legate alla salute o all‟educazione I più poveri, quindi, usano il telefono mobile per ottenere, non per guadagnare, dei soldi. E‟ un modo per muovere i soldi, da coloro che potrebbero risparmiare o incominciare un‟impresa, verso coloro che non hanno altri guadagni.
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I telefonini hanno anche un valore sociale. Il crimine e la paure del crimine costituiscono il fattore dominante nella vita delle persone povere. Il fatto di possedere un telefono mobile aumenta il loro senso di sicurezza e la loro possibilità di fare rapporto di un crimine dalla privacy delle loro case.
In assenza di servizio dell‟ambulanza e del pronto soccorso, l‟accesso ai taxi via telefono mobile provvede, per la prima volta, al trasporto nelle situazioni d‟urgenza legata alla salute.
Alcuni jamaicani hanno riferito una sensazione di “pressione”, la quale include elementi di solitudine, depressione e noia. In caso d‟assenza di un aiuto formale, i telefonini sono usati per contattare altre persone e avere consigli e supporto. I ricercatori trovano che, generalmente e per lo più, i più poveri utilizzano i telefonini per rafforzare le loro reti sociali immediate, costituite da parenti e amici. Altrettanto usano i telefonini per una pratica chiamata “link up”, ovvero per fare chiamate brevi – la durata media è di 19 secondi – alle reti sociali più larghe, maggiormente estese. Queste brevi chiamate sostengono le relazioni finché non emerge una ragione più specifica per chiamare: una visita, un problema, una richiesta di soldi o informazioni, o l‟inizio di un‟amicizia o di una relazione sessuale. Queste larghe e poco profonde relazioni sociali, permesse dalla tecnologia, sono centrali per rispondere ai bisogni economici, emotivi, sessuali e sociali.
Gli sviluppatori devono riconoscere che il telefono mobile sta avendo impatto anche sui membri più poveri della società. Il sistema di prezzamento in
Jamaica e il regime regolatore – un mix d‟interventismo e liberalismo - è centrale in questo. I ricercatori concludono che “Per capire l’impatto del telefonino su tali gruppi, coloro che stabiliscono la politica non possono solo guardare l’esperienza degli utenti ricchi, o d’altri paesi e regioni. Loro devono capire gli specifici effetti del telefono mobile sulla loro popolazione; per esempio attraverso ricerche etnografiche a lungo termine”.

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3.8 Il riassunto e il confronto fra le ricerche
“E’diventato spaventosamente ovvio che la nostra tecnologia ha superato la nostra umanità”
Albert Einstein
Questo capitolo ha illustrato come una cultura giovane sta emergendo in Europa, negli Stati Uniti, nei diversi paesi del Sud-Est asiatico e ha riportato i risultati d‟alcune ricerche esemplari in diversi paesi in via di sviluppo. Ampie prove sono state raccolte e analizzate da molti ricercatori esperti. Qui sono riportate in modo sintetico le caratteristiche salienti, evidenziate da queste ricerche.


I giovani sono rapidi nell‟appropriarsi delle nuove tecnologie perchè generalmente usano i servizi offerti, con maggior intensità, per svariati scopi nella loro vita quotidiana. Di conseguenza, loro diventano il primo maggiore gruppo sociale costantemente connesso via tecnologie wireless, rivelandone più velocemente gli usi potenziali, rispetto alle persone più anziane.



L‟uso del telefono mobile sta plasmando la cultura mobile giovanile in due modi. Mentre rinforza l‟autonomia e l‟indipendenza dei giovani, spesso non porta alla rottura delle relazioni di dipendenza con le tradizionali istituzioni sociali, specie con le famiglie, sotto forma di supporto economico e/o sorveglianza. I giovani delle diverse società affrontano la stessa domanda centrale: come gestire la possibilità d‟autonomia sotto le condizioni strutturali esistenti imposte.



I gruppi dei pari che si formano nelle scuole o nei vicinati spesso servono come basi per ulteriori espansioni, grazie al telefonino, verso livelli più alti di reti sociali. Quando si ha un‟interazione faccia-afaccia completata dalla comunicazione mobile si parla di una

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comunità intima a tempo pieno. Il processo di rafforzamento è anche un processo di selezione per raffinare il gruppo dei pari.


La cultura mobile dei giovani è caratterizzata dal consumismo in molti paesi, particolarmente nel Sud-Est asiatico. Questo si manifesta nell‟appropriamento del telefonino come un oggetto alla moda e una dimensione di divertimento giovanile. Mentre usati nei luoghi pubblici, i cellulari sono messi in mostra come simbolo di consumismo.



Con la diffusione della tecnologia, il telefono mobile è diventato un dispositivo centrale nella costruzione dell‟identità individuale dei giovani. Questo è alquanto legato alla personalizzazione del telefonino, dei messaggi, e all‟autonomia nel decidere dove e come usarlo.



Una nuova identità collettiva sta emergendo dalla cultura mobile giovanile. Si riflette e riproduce nelle pratiche di codifica delle comunicazioni testuali. Tale identità collettiva non sopprime l‟identità personale, bensì l‟afferma, grazie alla possibilità di personalizzare il linguaggio codificato. In alcuni momenti, tali comunità possono essere mobilitati velocemente come forze produttrici di cambiamenti sociali.

In aggiunta alle costanti riportate, si possono riscontrare delle varianti, guardando all‟interno dell‟Europa, degli USA, e del Sud-Est asiatico. Le dimensioni della ricerca, comunque, possono sempre essere rinforzati con più dati empirici nella cornice delle società in rete.


La nascita della cultura mobile dei giovani è influenzata dal posizionamento dei giovani sul mercato della telefonia mobile. Pur essendo fra utenti più prominenti in molti paesi, le situazioni del mercato variano, specialmente in base alle strategie degli operatori delle imprese di telefonia mobile nei confronti delle esigenze dei gruppi giovanili. La configurazione del mercato non solo può influenzare la diffusione del cellulare fra i giovani, ma anche il processo dell‟appropriamento fra i teenager, gli universitari, o giovani professionisti, i quali sfrutterebbero un tipo di servizio, piuttosto che un altro, per arrivare ad obiettivi diversi.
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Il potere d‟acquisto dei giovani è un altro elemento importante e si è osservato come i giovani di diverse estrazioni sociali seguono diverse trame d‟uso e adoperano diversi tipi di sociabilità in rete. Per questo motivo i giovani americani scaricano molti giochi, mentre i giovani migranti cinesi s‟attengono agli SMS. Non è ancora chiaro come i gruppi di giovani che operano con un budget basso si differenziano dai giovani con un potere d‟acquisto più alto, nell‟ottica dei loro valori basilari, delle loro attitudini e delle norme sociali.



L‟ultima, e purtroppo meno esplorata, variabile riguarda la portata delle modifiche che le esistenti culture giovani e le sottoculture delle diverse società apportano alla formazione della cultura mobile dei giovani. Questo sarebbe una domanda importante, visto che si tratta di un fenomeno interculturale, pertinente all‟inchiesta iniziale. Mentre si conosce, per esempio, la “kogyaru” sottocultura delle studentesse giapponesi, un‟analisi più profonda circa il modellamento sociale del uso del telefono mobile in simili gruppi al momento non è disponibile.

Foto:
1) Europa: google: mobile youth
2)USA: http://www.incent.com.sg/?side=Mobile%20Vouchers
3) Giappone: http://flickr.com/photos/7596653@N03/2229957976
4) Corea: http://flickr.com/photos/42775949@N00/106551359/
5)Filippine: google: asian%20girl%20showing%20nokia.jpg
6)Cina: http://gizmodo.com/gadgets/apple/china-mobile-ceo-calls-iphone-fashionable-butquestions-apple-revenue-sharing-322065.php
7)Nigeria: http://www.tvscoop.tv/2008/04/set_the_video_d_48.html
8)il riassunto: http://www.tlassalle.com/Norway_travel_information.htm

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Conclusione
Analizzando gli usi sociali e gli effetti della comunicazione mobile in diversi paesi, si percepisce l‟apparizione di nuove pratiche sociali, caratterizzati da intraconnessione, da culture centrate sull‟individuo, da poteri di informazione e comunicazione distribuiti. L‟abilità tecnologica nel conettersi a queste relazioni, ovunque vi sia un accesso all‟infrastruttura comunicativa, denota una struttura sociale concettualizzata come la rete sociale di tutte le attività e tutti i contesti, oltrepassando le reti dei personal computer basati sulle linee fisse.
Le pratiche comunicative emergenti sono fortemente presenti fra i giovani utenti delle nuove tecnologie. Esiste la corrispondenza tra la cultura dei giovani e la logica delle nuove tecnologie, ma vi è anche un processo d‟adozione più rapido, il quale permette d‟accedere a tecnologie migliori e più numerose, esplorando al cotempo le loro potenzialità d‟utilizzo. I soggetti del processo comunicativo mobile potenziano l‟autonomia nell‟ambito dei luoghi fisici, delle restrizioni temporali, delle norme sociali e culturali, costruiscono reti di pari, relazionandosi in base alle esperienze faccia a faccia e canali wireless. Le reti sociali diventano un ibrido di relazioni fisiche e wireless, spostandosi in un contesto dove lo spaziotempo e le pratiche comunicative s‟offuscano, si mescolano e si ricompongono intorno agli individui connessi, slegandosi dalle norme, istituzioni, organizzazioni e limiti materiali, seguendo convenienze personali dei comunicanti.
La premessa iniziale rimane valida circa l‟esistenza di una cultura dei giovani, anzi delle culture dei giovani, in quanto vi sono differenze culturali di partenza. Si può altretanto affermare che il telefonino non costituisce una costante passiva in nessun caso analizzato. In alcuni casi modifica la struttura sociale, indebolendo alcuni legami preesistenti mentre ne crea dei nuovi, modificando i rapporti di forze preesistenti. In altri, si conforma alle strutture sociali, ricalcando i legami e rafforzando i rapporti di forze preesistenti.
Per quanto concerne la tesi inizale, si può affermare che il cellulare gioca un ruolo importante nelle strutture sociali delle culture analizzate, specie negli ambiti dell‟interazione e comunicazione, come nei rapporti interfamiliari, nella formazione dell‟identità e nella costruzione dei gruppi dei pari.

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