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Submitted By coral94
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Financial Accounting

Faremo riferimento alle società quotate e valuteremo le loro performance.
Solo oggi parleremo di codice civile. Vediamo i documenti del bilancio indipendentemente dalle regole. Il rendiconto finanziario non era obbligatorio fino al 2006, in realtà non lo è neanche ora, è solo consigliato.
Bilancio. Nel 2014 ha recepito i nuovi principi contabili nazionali italiani OIC (Organismo Italiano di Contabilità). Il 1 gennaio 2016 la nuova direttiva comunitaria modifica il bilancio, il rendiconto finanziario è diventato obbligatorio, questa è la direttiva nuova applicabile ai bilanci.
Prima del 2016 stato patrimoniale, conto economico, nota integrativa.
Dopo il 2016 stato patrimonio, conto economico, nota integrativa e rendiconto finanziario

Nello stato patrimoniale la voce più importante è il patrimonio netto, è la ricchezza di un’impresa ad un certo istante, rappresenta quanto sono ricco al 31 di Dicembre, vuol dire farti vedere la ricchezza dell’impresa al netto dei finanziamenti ottenuti. Più è alto meglio è.

Es. SP impresa A

Immobile 100 (se lo scrivo sono proprietario) Pat. N. 100
Marchi 20 Mutui 40
Magazino 20 Finanziamenti 10
Liquidità 10

Tot. 150. Questo significa che sono ricco 150? Dipende da come hai fatto effettuare quegli investimenti, se hai usato solo il tuo patrimonio si, ma se hai richiesto dei mutui ad esempio per 40 e un finanziamento per 10, il tuo patrimonio netto è 100. La ricchezza netta è data dagli investimenti al netto dei debiti. 150 è il patrimonio lordo, al lordo degli investimenti. Oppure possiamo anche chiamarlo fabbisogno. Il patrimonio netto è un concetto teorico.
Pago un’impresa 150, il suo patrimonio netto è 100. Perchè? Perchè immobile 100 è il suo valore contabile, il valore di mercato è tutta un'altra cosa. In bilancio non posso scrivere quel valore di mercato. Il patrimonio netto è un valore contabile, è un valore molto diverso dal valore reale dell'impresa.

Conto economico, ricavi – costi. Ricavi (valore di ciò che ho venduto) costi (valore di ciò che ho comprato). Se ho un utile molto alto non per forza sto andando bene, potrebbe essere un attività straordinaria non data dal mio business core. Io creo valore se faccio bene il mio mestiere, interessa quindi fermarsi al reddito operativo, la ricchezza generata dalla sola attività caratteristica. Il problema delle attività straordinarie è che non sono ripetitive. Ci concentreremo su:
RO – EBIT oppure MOL - EBITDA

Rendiconto finanziario, se voglio vedere la ricchezza all'inizio dell'anno prendo lo stato patrimoniale dell'anno precedente. Se voglio vedere la ricchezza creata nel corso dell'anno guardo il conto economico. Ma come si è creata liquidità nel corso di quest'anno? Cosa guardo? Il rendiconto finanziario di liquidità che illustra la formazione del flusso di cassa del periodo, indicando le origini delle entrate di cassa e l'utilizzo delle stesse. La maggior parte delle entrate dovrebbe derivare dai ricavi delle vendite, ovvero dalla gestione reddituale, la gestione caratteristica, non da altro. Vendere e incassare non vuol dire le stesse cose.
La nota integrativa è il “libretto delle istruzioni” per leggere lo stato patrimoniale e il conto economico

Le direttive comunitarie

Quali sono le regole sul bilancio? Abbiamo recepito la direttiva comunitaria, prima del 93 ognuno faceva il bilancio come voleva, questo è un forte limite alla comparabilità dei bilanci. Negli anni ’70 c’è stata la necessità di armonizzare l'informazione finanziaria presentata dalle società europee.
IV direttiva CEE – 1978
VII direttiva CEE 1983 documenti di compromesso tra le diverse prassi contabili europee

L'unione europea da delle regole di massima, le direttive in Italia no sono direttamente applicabili, in Italia abbiamo recepito la 4 e la 7 direttiva. Io non sapevo leggere il bilancio di una società francese o tedesca. Questo continua a valere per le non quotate che possono fare bilanci diversi a seconda del paese in cui hanno la sede. Il codice civile dopo che ha recepito la 4 e la 7 nel corso degli anni ha avuto altri cambiamenti, nel 2004 con la riforma vietti. A partire dal 1 gennaio 2016 il codice civile è cambiato recependo la direttiva 13 del 2013.
In Italia con il decreto legislativo 127 del 91 è stata recepita la direttiva 4. Se allargo l'orizzonte vedo che una società quotata è acquistabile da chiunque, avere tanti bilanci diversi è un forte limite per chi vuole comprare azioni o partecipazioni. Hanno quindi deciso di creare dei principi contabili internazionali che riguardano solo l’Europa.
Ias = international accountin standard
Irfs = internarional reporting financial stantard

In america si usa Usgap, ci sono quindi 2 macrogruppi. Per il resto fa fede il mercato di quotazione.
Questa novità è stata introdotto con un regolamento che è direttamente applicabile (regolamento 1606 del 2002).
Negli anni ’90 c’è stata la necessità di armonizzare l’informazione finanziaria presentata dalle società europee. L’obiettivo è quello di garantire: un elevato livello di trasparenza e comparabilità dei bilanci e un efficiente funzionamento del mercato comunitario dei capitali e dei mercato interno.Tutte le società i cui titoli sono regolamentati in un mercato dell’unione europea devono a partire dal 1 gennaio 2005 redigere il bilancio di gruppo, ovvero quello consolidato, secondo i principi contabili internazionali. Per tutte le altre società è a opzione dei singoli stati. principi emanati dallo IASB (International Accounting Standards Board) sono adottabili dalle società europee solo dopo la procedura di omologazione (endorsment), ovvero dopo che sono stati pubblicati nella GUCE, sotto forma di regolamento

Tutte le quotate oggi fanno il bilancio di esercizio e quello consolidato con i principi contabili internazionali. Questo vale per tutte le quotate industriali, per tutte le banche e per tutte le assicurazioni.
Tutti i principi contabili emanati prima del 2001 sono etichettati IAS, dal 2002 in poi IFRS (perchè è cambiato il board che li emana). Il punto e: La società B che fa parte di un gruppo quotato, PUÒ decidere cosa fare. In genere A impone anche a chi gli sta sotto di applicare le stesse regole. Punto f: B non quotata che controlla la società C, facoltà. Tutti i bilanci di gruppo di società possono scegliere di applicare gli IAS. Il bilancio Ferrero non è quotata ma usa gli Ias lo stesso, è stata una scelta per potersi confrontare con i concorrenti del settore. Punto g: bilancio di esercizio incluso nel bilancio consolidato dell'azienda B sopracitata: può scegliere cosa usare. Le società non quotate di piccole dimensioni solitamente evitano di passare agli IAS, è un cambiamento radicale che implica investimenti notevoli.. Una volta diventati IAS ci sono rari casi in cui è possibile fare retromarcia. Una società di capitali che non fa parte di un gruppo e non è quotata, facoltativamente può usare gli Ias. Chi non può usare gli IAS: società di persone e società di capitali che stanno sotto i limiti del bilancio in forma abbreviato (per due esercizi consecutivi non supera 2 di questi 3 limiti: totale attivo inferiore 4,4 milioni di euro, ricavi inferiori a 8,8 milioni di euro, numero di dipendenti medi 50).
Le imposte non si pagano sul bilancio ma sulla dichiarazione dei redditi che è fatta apposta per il fisco.

GLI IAS

Il bilancio secondo gli IFRS. Ci sono due principi che stanno sopra a tutto: competenza e continuità. Nel codice civile quello che conta è la prudenza, questa è una prima differenza! In un bilancio Ias la prudenza non fa più parte dei principi generali. Continuità: quando fai un bilancio devi essere certo che la tua attività andrà avanti per i prossimi 12 mesi almeno (altrimenti fai un bilancio di liquidazione). Significatività: nel bilancio devi riportare solo le informazioni rilevanti, quelle che non ritengo tali le posso omettere. Un dato è rilevante se quell'informazione fa cambiare idea all'investitore. Vedremo che gli schemi di bilancio sono diversi tra di loro, c´è un contenuto minimo, poi si aggiungono le informazioni che vengono considerate rilevanti. Negli Ias ci sono tanti soggetti che controllano, ad esempio la società di revisione, diventa fondamentale il giudizio che questa da sul bilancio, una società di revisione può dare * giudizio positivo * giudizio positivo con richiamo di informativa (differenza di criteri di valutazione) * giudizio positivo con rilievi (hanno iscritto quella voce ma penso non ci siano i presupposti) * giudizio “impossibilità di esprimere un giudizio” (metto in dubbio la capacità aziendale) * giudizio negativo
Per la competenza: io ho un ricavo, lo scrivo nel momento in cui ho trasferito tutto il rischio connesso a quella vendita, io un costo lo scrivo quando è connesso al conseguimento di un ricavo. Quindi gli effetti delle transazioni e degli altri eventi sono rilevati al momento della loro manifestazione economica. Raramente troveremo il concetto di ratei e risconti.
In un bilanco IAS i principi generali sono due e sono diversi da quelli del codice civile. Manca la prudenza. Nel codice civile competenza si ha quando hai spedito la merce. La rappresentazione deve essere fedele: ovvero completa, neutrale e senza errori. Una rappresentazione fedele è necessariamente basata sul principio di prevalenza della sostanza sulla forma (nel codice civile è il contrario).

Caratteristiche qualitative rafforzative delle informazioni inserite nel bilancio: * Comparabilità:(nel tempo e nello spazio) poter comparare almeno 2 anni (nel bilancio devi far vedere almeno 2 anni) per comprendere similitudini e differenze nelle voci. * Verificabilità: soggetti esperti e indipendenti concorderebbero sul fatto che una certa operazione è rappresentata fedelmente * Tempestività: informazioni disponibili in tempo utile affinchè gli utilizzatori del bilancio possano prendere le loro decisioni * Comprensibilità
È compito della società di revisione controllare che questi principi vengano rispettati. Nei principi contabili internazionali sono presenti diversi criteri di valutazione. Per le attività materiali strumentali (IAS16)– imm. Materiali - si può scegliere tra questi due metodi: costo (quanto hai pagato l´immobilizzazione quando l´hai comprata – stessa cosa del codice civile) oppure il fair value (valore di mercato, non quanto ho pagato 20 anni fa ma quanto vale oggi).
Esempio fisco: Immobile vale 70 civilmente e fiscalmente. Il prezzo di vendita è 100. Ho una plusvalenza di 30, questa è tassata; ambito società di capitali 27,5%. Mi dicono di non venderla adesso, di aspettare il 2009. Nel 2008 esce una rivalutazione che dice che puoi rivalutare senza pagare nulla. Lo iscrivo a 100, lo vendo a 100, plusvalenza 0, imposte pagate 0. Il fisco dice scordate, perché se vuoi che quel valore valga ancora, paghi il 3% del 30 che hai rivalutato ed in più non lo puoi vendere per i prossimi 5 anni, se vendi paghi la plusvalenza su 30. Il fisco si tutela. Nel 2013 nuova legge per la rivalutazione dello Stato: puoi rivalutare quello he vuoi, se rivaluti paghi dal 15 al 20 % del valore che ho rivalutato.
Puoi rivalutare in due casi: o una legge oppure una rivalutazione economica (terreno agricolo che diventa industriale oppure un immobile che da industriale diventa civile). patrimonio netto: stato patrimoniale, conto economico, nota integratica, rendiconto finanziario e prospetto delle variazioni Per gli investimenti immobiliari (IAS40) c´è un criterio di valutazione scelto tra fair value (rivalutazioni-svalutazioni nel conto economico separato) o costo al netto degli ammortamenti. Ias 16 e 40 hanno un impatto di bilancio diverso. Immobilizzazione immateriali (IAS38) fair value al netto degli ammortamenti solo con mercato attivo di riferimento (ipotesi considerata non percorribile per marchi, brevetti) oppure costo al netto degli ammortamenti.

Come si compone un bilancio IAS?

Ci sono 5 documenti: stato patrimoniale, conto economico, nota integrativa, rendiconto finanziario e prospetto delle variazioni di patrimonio netto.
STATO PATRIMONIALE: nel codice civile le voci importanti sono attivo immobilizzato (investimenti durevoli) e attivo circolante (investimenti non durevoli). Negli IAS si distingue tra attivo corrente e attivo non corrente. Lo IAS 1 è il principio che dice come deve essere fatto lo stato patrimoniale, prevede un contenuto minimo e non rigido. Tutti devono riportare immobili, impianti e macchinari; qualcuno potrebbe fare un dettaglio perché lo ritiene significativo. Negli IAS le soccietà possono scegliere due schemi 1. Classifica attività e passività in base al ciclo operativo (le industriali). Individua due macroclassi, attivo corrente-non corrente e passivo corrente-non corrente. 2. Classifica attività e passività in base alla liquidità (banche)

Il ciclo operativo è il lasso temporale che intercorre da quando l´impresa acquista e quando l´impresa incassa. Un ciclo operativo --> attività correnti. Più cicli operativi --> attività non correnti.

Se è entro i 12 mesi è nelle attività-passività correnti
Se è dopo i 12 mesi è nelle attività-passività non correnti

Stato patrimoniale ciclo operativo (esempio) Attività non correnti Patrimonio netto * Immobilizzazioni materiali Passività non correnti * Immobilizzazioni immateriali - debito finanziario oltre 12 mesi * Attività > 12 mesi
Attività correnti Passività correnti * Magazzino - debiti commerciali * Crediti commerciali - strumenti finanziari * Strumenti finanziari negoziabili - mutuo (da pagare entro 12 mesi) * Disponibilità liquide è un debito finanziario * Investimenti ≠ da questi entro i 12 mesi

CONTO ECONOMICO: si possono trovare due tipologie. Negli IAS non tutti i costi vanno a finire in conto economico. Quando un´impresa valuta a fair value la rivalutazione va in stato patrimoniale. Ci sono quindi dei costi e dei ricavi che non transitano a conto economico. Un´entità deve rappresentare tutte le voci di ricavo e di costo rilevate in un esercizio: * In un unico prospetto di conto economico complessivo presentando due sezioni: sezione del conto economico e sezione “altre componenti del conto economico complessivo” Other Comprehensive Income – OCI. Total CI. * In due prospetti: un prospetto che mostra le componenti dell´utile (perdita) d`esercizio (conto economico separato) e un secondo prospetto che inizia dall´utile (perdita) d´esercizio e mostra le voci del prospetto delle altre componenti di conto economico complessivo. Eni usa questo.
In Italia come classifico i costi nel conto economico codice civile? Per natura. Gli Ias dicono che si può scegliere se classificare i costi per natura (es. Il personale che mi serve) oppure per destinazione (personale che impiego dove? Non parlo di cosa ho comprato ma la destinazione e l´uso di ciò che ho comprato). Se l´impresa usa la classificazione per destinazione deve rappresentare in nota integrativa un´analisi dei costi per natura, incluse le informazioni su ammortamenti e svalutazioni sul costo del personale.
Conto economico Telecom e ENI: costi classificati per natura; so cosa hai comprato non dove l´hai impiegato. Conto economico Safilo: costi classificati per destinazione.

RENDICONTO FINANZIARIO: l´obiettivo é capire come ho creato liquidità e come la si é creata.

Il confronto tra codice civile e IAS In Italia tra forma e sostanza vince la forma: il bene non è tuo e non lo iscrivo in bilancio, quindi ad esempio i beni in leasing non li trovo. Invece negli IAS contabilizzi il leasing come se fosse un mutuo!

Vedi esercitazione 1
Negli Ias il leasing nella sostanza è una forma di finanziamento quindi lo si rileva come un mutuo: SP attivo (macchinari in leasing + fondo ammortamento) + SP passivo (debito – quota capitale) + CE (ammortamento + interessi passivi).

IL BILANCIO CONSOLIDATO

Il gruppo è un complesso economico costituito da più aziende caratterizzate da: * Pluralità di soggetti giuridici: quando parliamo di gruppo parliamo di tante imprese giuridicamente indipendenti. * C´è un soggetto che controlla e gestisce (holding). * Per poterle gestire ci deve essere un collegamento tra queste aziende che si ha sotto forma di partecipazione.
Il gruppo può nascere per acquisizione o per enucleazione (costituzione di nuove imprese da parte dell`impresa originaria + scorporo). I motivi per cui nasce un gruppo sono: 1. Investimento: finanziarie di partecipazioni, società che detengono partecipazioni in settori differenti. 2. Convenienza finanziaria. Società scatole vuote + catene di controllo. Esempio: La società C ha bisogno di 1000 e la banca non glieli da, uno ei suoi soci è la società B che detiene il 51%, l´altro 49% è in mano ad altri. B aumenta di capitale per 510, a chi chiede i soldi? Il 51% è del signor Verdi cche mette 260, gli altri soci mettono il resto. Verdi ha fatto leva su leva azionaria, aumentando il capitale chiedendo soldi ai soci di minoranza! Non mi chiedono interessi passivi, solo dividendi se le cose vanno bene (che distribuisce il signor Verdi). Più la catena si allunga meglio è, in tutto ció il Sig. Verdi è sempre il capo di C 3. Razionalizzazione attività esistenti 4. Espansione attività: acquisizione di aziende, accordi. Acquisizione di società estere, società operanti in nuovi settori

Ci sono partecipazioni dirette, indirette e reciproche.
Ogni società di gruppo fa il suo bilancio di esercizio.

PN 120, totale passivo 130, solo 10 di debito. Indipendenza finanziaria (PN su tot passivo) è 92%, ottimo! L´impresa A fa parte di un gruppo, ha scaricato tutti i suoi debiti su B! Facendo lo stesso calcolo viene intorno ai 12.. Se i bilanci li leggo insieme vedo le cose come effettivamente stanno, altrimenti scarico sulla società “veicolo”. Quindi devo per forza parlare di bilancio di gruppo, ovvero bilancio consolidato. La società controllante fa un suo bilancio di esercizio + bilancio consolidato.

E´ obbligato a fare il bilancio consolidato quel gruppo che ha 2 requisiti, ovvero: la società controllante deve essere una società di capitali. Secondo requisito: deve esercitare il controllo (di fatto o di diritto).

Fare il bilancio consolidato vuol dire unire i bilanci di tante imprese giuridicamente indipendenti. A seconda della tipologia di partecipazioni che detieni usi una tecnica di consolidamento differente. * Partecipazione in una controllata --> metodo integrale (vedi sotto) * Partecipazione in una collegata --> metodo sintetico * Partecipazione in joint venture (o controllo congiunto) --> metodo dell´interesse o sintetico
Noi ci occuperemo solo del primo. Ci sono due tipologie di controllo: controllo di diritto (detenere la maggioranza dei voti esercitabili nell´assemblea ordinaria) e controllo di fatto (quando eserciti sulla tua società un´influenza dominante --> Es. A possiede il 40% in B, non ha il controllo di diritto; chi detiene il 60%? C´è un soggetto che ha il 30 e altri 2 che hanno il 15, quindi comando io!). Più la società è piccolina più è facile avere il controllo di diritto, più si ingrandisce più si passa al controllo di fatto e “quella percentuale” diminuisce.
Consolidamento integrale: sostituire al costo della partecipazione tutte le attività e passività della controllata. Nel bilancio consolidato cancello partecipazioni e scrivo le attività e passività dell´impresa che ho comprato.

Esempio. 100 è quanto ho pagato il costo della partecipazione in B. Ho comprato a 100 ció che vale 100 (vedi patrimonio netto di B). Nel bilancio consolidati scrivo nelle attività la somma delle attività di A e B e nelle passività la somma delle passività di A e B. Perchè il patrimonio netto è solo quelllo di A? Perchè riportando le attività di A e B lo sto già riportando, essendo il patrimonio netto di B attività – passività. Nel bilancio consolidato troveremo sempre il PN della controllante. Il secondo passaggio che non vedremo ma è giusto sapere è eliminare tutte le operazioni infragruppo, questo vuol dire eliminazione dei crediti-debiti infragruppo, costi-ricavi infragruppi, eliminazione utili interni e dividendi.
Eliminazione della partecipazione totalitaria: confrontiamo il costo che ho sostenuto per acquistare la partecipazione con il patrimonio netto. Possono emergere 3 situazioni: 1. Costo uguale PN della partecipata --> no differenza (caso raro), elimino partecipazione e inserisco attività-passività 2. Costo > PN della partecipata, ho pagato 100 ciò che vale 80. Perchè ho pagato 20 in più? Due possibilità: perchè il PN che leggiamo in bilancio è un valore contabile, non tiene conto i valori di mercato delle attività e delle passività, ho pagato 20 in più perchè ho pagato un immobile che vale 20 in più rispetto al suo valore contabile. La seconda possibilità è che ci siano dei possibili benefici futuri, ho delle aspettative: si parla di avviamento, goodwill e differenza di consolidamento (3 modi per dire la stessa cosa). La terza possibilità è quella di fare “un cattivo affare” (non viene neanche considerata perchè un amministratore delegato generalmente non sbaglia gli investimenti). Il codice civile dice che l´avviamento si ammortizza (immobilizzazione immateriale) in un periodo massimo di 5 anni, salvo che la società stimi un periodo maggiore per il recupero. OIC24 dice massimo 20 anni, quindi dai 5 ai 20 anni per ammortizzare l´avviamento. Negli IAS l´avviamento NON si ammortizza, ogni hanno l´impresa fa un test (IAS36) e si chiede se l´avviamento ha ancora motivo di esistere? Se si lo lascio in bilancio, se no lo svaluto e riduco il valore. Nelle piccole società non lo svaluto quasi mai perchè non conviene. 3. Costo < PN partecipata, ho pagato 100 ció che contabilmente vale 120 (è il meno frequente), IFRS3 --> devi valorizzare le attività e passività al fair value, se la differenza continua a permanere hai fatto un buon affare --> utile su aggregazione, lo metti in ricavo nel conto ecoomico. Il codice civile lo metti in un fondo rischi di consolidamento, perchè negli anni successivi avrai delle perdite.

Esempio

A possiede il 100% di B. Contabilmente B vale 550. Ho pagato 150 in più: puó essere imputata al costo delle attività maggiore, all´avviamento o a entrambi. Ho ipotizzazo 110 in più per immobili civili e 40 di magazzino.

Come diventa il bilancio consolidato?

(vedi slides)

E se acquisto il 60%? La logica è la stessa, confronti il costo con il 60% del patrimonio. Quando poi carico le attività e passività con il metodo integrale le carico al 100%.

Il restante 20% è capitale e riserve di terzi, perchè il 20% di quello che ho comprato non è mio, è dei soci di minoranza. La determinazione di avviamento si effettua alla data di acquisizione del controllo, è li che mi chiedo quanto vale la società che ho pagato tot.

Esercizio

A acquista il 100% della società B.
Data di acquisto 1-1-2015.
Costo di acquisto 3000.

Stato patrimoniale 1-1-2015:

Marchio 0 Capitale Sociale 500
Immobile 1.000 Riserve 1.500
Altre attività 10.000 Debiti 9.000
Tot. Attivo 11.000 Tot. Passivo 11.000

Fair value del marchio: 400
Fair value dell´immobile è 1300. Il resto è uguale.
Il patrimonio netto a valori correnti è 2700 (400+130+1000-9000).

Costo della partecipazione: 3000
100% PN corrente:2700
Differenza positiva: 300 (goodwill)

Stato patrimoniale 31-12-2015:

A B A B

Partecipazione B 3.000 0 Utile 1.500 1.475
Marchio 0 0 Capitale Sociale 1.000 500
Immobile 0 975 Riserve 3.000 1.500
Altre attività 20.000 12.000 Debiti 17.500 9.500
Tot. Attivo 23.000 12.975 Tot. Passivo 23.000 12.975

Ammortamento immobile 40 anni, ammortamento annuo 25

Conto Economico A B

Ricavi di vendita 25.000 15.000
Costi esterni -8000 -4.000
Costo personale -7.000 -5.000
Amm.t no immobile -6.000 -3.000
Immobile 1300
Ammt 32,5
Valore contabile 1267,5
Immobile 1300
Ammt 32,5
Valore contabile 1267,5
Amm.t immobile 0 -25
Oneri finanziari -1.000 -500
Imposte sul reddito -1500 -1000
Risultato esercizio 1.500 1.475

Stato patrimoniale consolidato

Partecipazione 0 Capitale sociale 1.000 (controllante)
Marchi 400 Riserve 3.000
Goodwill 300 Utile 2967,5
Immobile 1267,5 Debiti 27.000
Altre attività 32.000
Tot attivo 33967,5 Tot Passivo 33967,5

Conto Economico consolidato

Ricavi 4.000
Costo -12.000
Costo personale -12.000
Ammt no immobile -9.000
Ammt imm -32,5 (130.000:40anni)
Oneri finanziari -1.500
Imposte sul reddito -2.500
Risultato esercizio 2967,5

Quando facciamo il consolidato non prendo il capitale sociale e le riserve delle controllate perché il patrimonio netto è la differenza tra attività e passività. Quando io faccio il consolidato sommo tutte le attività della controllata e tutte le passività della controllata

Esercitazione 2

Esercizio 1: * La data di determinazione della differenza positiva o negativa di consolidamento avviene alla data di acquisizione del controllo. * La differenza positiva o negativa si determina alla data di acquisizione del controllo: confronto il costo della partecipazione con il patrimonio netto alla data di acquisizione del controllo. L’ipotesi sottostante che non ho esplicitato è che non ci sono attività o passività con valore di mercato diverse, quindi PN contabile PN a fair value. Il valore si ottiene confrontando il costo di acquisto della partecipazione con il fair value delle attività nette che, non essendovi particolari vincoli si ipotizza pari al PN contabile alla data di acquisizione del controllo. * Data a partire dalla quale viene consolidato il conto economico della società B: il conto economico va dal 1/1 al 31/12, ci sono tutti i ricavi e tutti i costi a partire dal 1 gennaio fino al 31 dicembre. Avendo acquisito la società B il 1 Maggio, i costi e i ricavi miei cioè della controllante sono dal 1 Maggio in poi. Contiene grandezze flusso. * Data di riferimento per il consolidamento dello stato patrimoniale della società B: è la fotografia di un’impresa al 31 dicembre. Ci sono grandezze stock, quando faccio quello consolidato prenderò lo stato patrimoniale di A e di B al 31 di dicembre perché non tengono in considerazione la storia.

Esercizio 2: l’obbligo del bilancio consolidato si ha quando una società di capitali controlla un’altra società ma l’obbligo di adozione degli Ias ce l’hanno solo le quotate.
Quindi la risposta è può: facoltà di adozione degli IAS in quanto trattasi di una sub holding controllata da un’impresa quotata che, a sua volta, ha l’obbligo di adozione degli IAS.

Consolidamento di partecipazioni di controllo non totalitarie

A acquista l’80% della società B. La data di acquisto è il 1 di Gennaio 2015. Il costo di acquisto è 2500. Mi serve il PN della società B alla data di acquisizione del controllo.

SP B al 1/1/15:

Marchio 0 Capitale sociale 500
Immobile 1.000 Riserve utili 1500
Altre attività generiche 10.000 Debiti 9.000
Totale attivo 11.000 Tot passivo 11.000

Valore di mercato del marchio 400 (+400 rispetto al valore di bilancio)
Fair value dell’immobile 1300 (+300 rispetto al bilancio)

La prima cosa che faccio: Alla data di acquisizione del controllo è determinare la differenza positiva o negativa confrontando il costo con la percentuale di PN al valore di mercato alla data di acquisizione del controllo. Due modi tra cui posso scegliere per arrivare allo stesso risultato: 1. PN al valore di mercato 400 (marchio) + 1300 (immobile) + 10.000 (altre attività) = 11.700 – 9000 (debiti). Il PN a fair value è quindi 2700. 2. Parto dal patrimonio netto contabile che è pari a capitale più riserve (2000). Aggiungo il maggior valore di mercato, quindi 400 del marchio e 300 di immobile. PN a fair value = 2.700
Determino la differenza: costo della partecipazione (2.500) – 80% del fair value delle attività nette (2.700 2160). Il 20% che rimane lo metto subito nella voce in capitali e riserve di terzi (540). La differenza è 340, questa differenza si chiama goodwill, che essendo un bilancio Ias non si ammortizza.

Per fare il consolidato ho bisogno dei bilanci al 31/12.

SP A 31/12/2015 A B A B

Partecipazioni in B 2.500 Capitale sociale 1.000 500
Marchio 0 Riserve 3.000 1.500
Immobile 975 Utile 1.500 1.475
Altre attività 20.000 (hp) 12.000 Debiti 17.000 9.500
Totale attivo 22.500 12.975 Totale passivo 22.500 12.975

Hp periodo di ammortamento 40 anni, l’immobile varrà 1000 – 25, ovvero 975

Conto Economico A B

Ricavi di vendita 25.000 15.000
Costi esterni -8000 -4.000
Costo personale -7.000 -5.000
Amm.t no immobile -6.000 -3.000
Amm.t immobile 0 -25
Oneri finanziari -1000 -500
Imposte sul reddito -1500 -1000
Risultato esercizio 2.500 1.475

Stato patrimoniale consolidato

Partecipazione in B 0 Capitale sociale 1.000 (controllante)
Marchi 400 Riserve 3.000
Goodwill 340 Utile di gruppo 2.674
Immobile (1300 v.mercato-amm) 1267,5 PN gruppo 6.674
Altre attività 32.000 Capitale e riserve terzi 540
Tot attivo 34.007,5 Utile di terzi 293,5 PN di terzi 833.5 PN complessivo 7.507,5 Debiti 26.500 Tot passivo 34.007,5

Io possiedo l’80% ma ho caricato il 100% delle attività e dei debiti della società controllate. Chi legge il bilancio deve capire che il 20% non sono mie per cui nel patrimonio netto nasce la voce patrimonio netto di terzi che è data dal capitale sociale e riserve di terzi, nel nostro caso quel 20% che ho iscritto nel bilancio consolidato ma che devo dire che non è mio. Nello scorso esercizio non ce n’era bisogno perché avevo il controllo totalitario. Nel conto economico carico il 100% dei ricavi e dei costi dell’impresa B. Arrivato al fondo, avendone solo l’80%, nasce la voce utile di terzi che sarà il 20% di quei costi e di quei ricavi. Se io sommo il capitale sociale e riserve di terzi con l’utile di terzi mi dice quanto ammonta il patrimonio di terzi. Bisogna poi anche aggiungere il capitale e le riserve della controllante e l’utile di gruppo, la loro somma è il PN di gruppo.
Il PN complessivo è dato dal PN di gruppo + utile di terzi

Utile di terzi Utile B 1475 Meno ammortamento maggior valore di immobile -7,5 Utile B 1467,5
L’80% spetta alla controllante, il 20 alla controllata Utile terzi (20%) 293,5 Utile di spettanza di A 1174
Utile di gruppo Utile di A 1500 80% utile di B 1174 Utile di gruppo 2674

Conto Economico consolidato

Ricavi 4.000
Costi esterni -12.000
Costo personale -12.000
Ammt no immobile -9.000
Ammt imm -32,5 (1300:40anni o 25 + 7,5)
Oneri finanziari -1.500
Imposte sul reddito -2.500
Risultato netto complessivo 2967,5
Di cui gruppo 2674
Di cui terzi 293,5

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Le partecipazioni di collegamento slides 27. Fino adesso parlavamo di partecipazioni in imprese controllate (che si valutano con il metodo integrale). E le partecipazioni che non sono controllate? Ad esempio quelle collegate? Una partecipazione è collegata quando la controllante esercita un’influenza notevole, ossia posseggo almeno il 20% del capitale di una società non quotata oppure almeno il 10% di una quotata (la percentuale è minore perché il patrimonio è più frammentato).
A possiede il 30% in B. Che tipo di partecipazione è? Dipende da chi ha il restante 70%. Se C possiede il 70% allora A ha delle partecipazioni di collegamento.
Si valuta con il metodo del patrimonio netto o metodo sintetico. Non è un vero consolidamento, non consiste nel caricare le attività/passività o eliminare il valore della partecipazione, nel bilancio consolidato mi troverò la voce partecipazioni in collegate indicando come valore la percentuale di patrimonio netto della collegata.

Controllo congiunto significa che controllano insieme (joint venture), hanno la stessa percentuale di controllo. Le percentuali di partecipazioni non devono essere inferiori al minimo per il collegamento. 20/20/20/20/20 se non quotata, 10(x10) se quotata. Le joint venture si consolidano con il metodo del patrimonio netto o con il metodo proporzionale/interesse (consolidare le attività e le passività della joint venture in proporzione alla percentuale di partecipazione. Nel mio consolidato se possiedo il 30% scriverò il 30% delle tue attività e il 30% dei tuoi debiti. Nel metodo integrale carico il 100% indipendentemente dalla percentaule. Il patrimonio netto di terzi nel metodo tradizionale? Non c’è, perché carico solo la mia parte, il patrimonio netto di terzi lo creo nel metodo integrale perché carico il 100% delle attività e devo dire che una parte non è mia.). Nello Ias si possono usare entrambi, nel codice civile posso usare solo il proporzionale.
La joint operation è: io non posseggo il 50% dell’impresa ma posseggo il 50% di un ramo dell’impresa.

I bilanci Ias non prevedono particolari possibilità di esclusione. (in Italia ci sono 4 casi di esclusione, possiedi partecipazione di controllo e volendo puoi non usare il metodo integrale).

L’analisi di bilancio: gli equilibri dell’impresa e la riclassificazione dello stato patrimoniale

Il bilancio rappresenta uno strumento di informazione per le varie classi di portatori di interesse; fornisce una rappresentazione della situazione finanziaria, patrimoniale ed economica di un’impresa, tuttavia la semplice lettura del bilancio non consente di raggiungere una conoscenza approfondita dell’andamento economico, patrimoniale e finanziario dell’impresa, per cui si riclassifica il bilancio per ottenere il riclassificato che mi serve per calcolare e valutare tutte le performance dell’impresa. L’analisi di bilancio può essere definita come la metodologia volta all’interpretazione dei dati ricavati dai bilanci e tesa a studiare particolare aspetti gestionali al fine di giungere all’espressione di un giudizio sull’andamento economico, finanziario e patrimoniale dell’impresa o su particolari aspetti o aree della stessa. Solo se l’impresa è solida ed è dotata di continuità aziendale posso investire su di essa. I soggetti interessati sono: 1. Management 2. Investitore 3. Finanziatore
Le domande che ciascun soggetto si fa sono molte diverse. Socio “la mia impresa rende?”, “la banca mi concederà il prestito?”.

Le società di persone non hanno alcun obbligo di deposito del bilancio. A diversi utilizzatori possono corrispondere diversi documenti di partenza. Ci sono degli indici che si possono usare solo sulle quotate e altri che si possono applicare a tutte.

Misuriamo costantemente 3 aspetti delle performance strettamente legati tra loro * Equilibrio economica riguarda costi e ricavi e la capacità dell’impresa di coprire i costi derivanti dall’attività con i ricavi che l’attività genera garantendo un’adeguata remunerazione anche ai fattori produttivi a remunerazione residuale (azionisti e soci) * Equilibrio finanziario: il flusso delle entrata è costantemente in grado di fronteggiare il flusso delle uscite. Inoltre, relazione temporale tra investimenti e finanziamenti. * Equilibrio patrimoniale: relazione corretta tra patrimonio netto e indebitamento.
L’impresa per poter operare deve essere dotata di competitività duratura nel tempo e deve essere quindi dotata di una situazione di equilibrio. Un’impresa è in equilibrio soltanto se arriva ad avere tutti e tre gli equilibri contemporaneamente.
Esempio: impresa dotata di buona performance economica, però per ottenere questo vendo a clienti non solvibili quindi non ho entrate di denaro. Come pago i debiti? Mi indebito ancora di più, cosa succede? Aumentano gli interessi passivi, il costo per l’interesse del denaro, ho più costi in conto economico, diminuisce l’utile; capiamo quindi che gli equilibri sono collegati. Ho un buon patrimonio, chiudo tutti gli anni in perdita (non sono in equilibrio economico), a furia di chiudere in perdita brucio il patrimonio. Ci sono 3 tipi di analisi: 1. Analisi per margini: volta ad accertare i rapporti esistenti tra varie classi di attività e passività. È la base logica delle successive analisi 2. Analisi per indici: si basa su rapporti che legano le varie voci di bilancio, trasforma le grandezze in rapporti al fine di consentire la comparazione nello spazio. 3. Analisi per flussi: individua le cause dei cambiamenti
IL primo step è verificare l’attendibilità dei dati di bilancio. Il secondo è la riclassificazione.

Riclassificazione stato patrimoniale: su di questo calcoliamo la performance patrimoniale e parte di quella finanziaria. Le banche usano molto di più la riclassificazione finanziaria, quella funzionale è molto più difficile. Il problema della riclassificazione finanziaria: esempio l’impresa ha credito verso clienti entro 12 mesi 100, debiti fornitori 60, debiti banche entro 12 mesi 20. Il CCN è 20. L’anno dopo i crediti sono 130, debiti fornitori 50, debiti banche 40, il CCN è 40. Quindi è raddoppiato. 90% l’impresa chiede più finanziamenti perché quell’indice se letto in un certo modo mi dice se i crediti aumentano vuol dire che l’impresa incassa dopo, se i debiti diminuiscono vuol dire che l’impresa paga prima… quindi chi mi da i soldi per pagare?

Un’impresa per essere solida deve essere in grado di generare risorse che la gestione operativa richiede. Fare la riclassificazione funzionale vuol dire partire dalle attività e dividerlo in due blocchi: gestione operativa e gestione non operativa. Divido tutti gli investimenti che mi servono per svolgere la gestione operativa da quelli che non mi sono utili per svolgere la gestione operativa (mi serve per produrre? Si/no. Finchè ci sono risorse liquide che non ho ancora usate queste sono di gestione non operativa). Per quanto riguarda i debiti la prima distinzione che facciamo è tra patrimonio netto e debiti che a loro volta possono essere di due tipologie: operativi (o funzionali) e non operativi. Il debito verso fornitori è operativo? Si. Il debito tributario? Si. I debiti non operativi sono quelli di natura finanziaria: verso le banche, verso soci ecc. Torno alle attività Parto dagli investimenti operativi, li devo suddividere in due tipologie, cioè correnti o non correnti. Sono attività operative correnti tutte quelle attività che si realizzano in un solo ciclo operativo. Sono attività non correnti tutte quelle attività legate a più cicli operativi. Non c’entra niente il fattore tempo, il ciclo operativo è acquisto – produzione – vendita (parmigiano ciclo operativo 4 anni :D). Un credito verso cliente (o crediti commerciali) è legato a un ciclo operativo. Il magazzino è corrente. Sulle attività non operative (partecipazioni, titoli, crediti finanziari) si dividono in correnti e non correnti ma guardando il fattore tempo, quindi correnti entro i 12 mesi, non correnti oltre i 12 mesi.

Ci sono due approcci, uno finanziario e uno funzionale. In quest’ultimo la prima cosa da fare è dividere le attività in due macroblocchi: operative e non operative (finanziarie). Se mi serve strettamente per produrre è produttiva. Le disponibilità liquide ad esempio non sono operative. Un credito finanziario non mi serve per produrre, quindi non è operativo. Un credito verso clienti è legato all’attività operativa. Quello che interessa è che i debiti non sono tutti uguali, ci sono dei debiti strumentali all’attività di impresa (operativi) e altri non strumentali (finanziari).
Attività:
1. Operative si divide in due blocchi, correnti e non correnti. La suddivisione si fa tramite l’individuazione di uno o più cicli operativi. Attività operative correnti riguardano il ciclo di acquisto produzione vendita: credivi vs clienti (crediti commerciali) e rimanenze. Non correnti sono quelle che si realizzano nell’arco di più cicli operativi, esempi sono immobilizzazioni immateriali, immobilizzazioni materiali, TFR, fondo rischi (tipo garanzia) e oneri operativi. 2. Finanziarie suddivisione in base al ciclo temporale. Entro 12 mesi = correnti. Oltre 12 mesi = non correnti. Esempi di attività correnti sono le partecipazioni, i crediti finanziari e gli strumenti finanziari. Esempi di non correnti sono partecipazioni, crediti finanziari e strumenti finanziari tutti oltre i 12 mesi.
Passività (debiti): 1. Operative si divide in due blocchi, correnti e non correnti. La suddivisione si fa tramite l’individuazione di uno o più cicli operativi 2. Non operative o finanziarie suddivisione in base al ciclo temporale. Entro 12 mesi = correnti. Oltre 12 mesi = non correnti. Esempi di passività correnti sono debiti verso banche, obbligazioni, debito vs soci e debiti vs altri finanziatori (entro i 12 mesi).

Fare il riclassificato funzionale significa sottrarre tra di loro le grandezze operativi correnti e non correnti.
Investimenti operativi correnti – passività operative correnti. * I debiti operativi non correnti sono sottratti agli investimenti operativi non correnti * I debiti operativi correnti sono sottratti agli investimenti operativi correnti * I finanziamenti sono esclusivamente quelli di origine finanziaria * Alcuni investimenti finanziari sono sottratti ai debiti di natura finanziaria.

Capitale fisso netto operativo (perché è al netto delle passività operative non correnti) vuol dire immobilizzazioni immateriali + immabilizzazione materiali – TFR – Fondi rischi. In genere ha segno + o - ? Assolutamente + perché imm materiali e immateriali sono più alti di trf e fondi rischi. Una società di consulenza che non ha un ufficio o una società basata solo sull’online possono avere questo risultato negativo ma di norma le imprese commerciali e industriali ce l’hanno positiva.
Se hai un’immobilizzazione con un valore residuo stimato maggiore del valore contabile smetti il processo di ammortamento. Un immobilizzazione scritta a 0 vuol dire che ha esaurito la sua utilità e quindi non mi serve più. Capitale fisso netto operativo deve essere coperto in parte dal patrimonio netto e la restante parte con i debiti a lungo termine. Se fosse minore di zero vuol dire che ho generato risorse finanziarie.
Capitale circolante netto operativo attivo operativo corrente – passivo operativo corrente. Rimanenze di magazzino + crediti commerciali + crediti diversi operativi (correnti) – debiti commerciali – debiti diversi operativi (correnti). È una delle grandezze più importanti. Un’impresa che concede crediti ai propri clienti, come li deve finanziare (vendo senza incassare subito)? Un’impresa dovrebbe riuscire a finanziarli ottenendo debiti dai suoi fornitori. Se tu concedi dilazioni ai tuoi clienti devi essere bravo e ottenere dilazioni dai tuoi fornitori. C’è la voce rimanenze perché non hai venduto e se non hai venduto hai bisogni di finanziamenti per sopperire alla mancata vendita. Se è > 0 cosa vuol dire? Più il capitale circolante aumenta più aumenta il mio fabbisogno finanziario di breve termine. Perché ho concesso crediti senza aver ottenuto debiti, quindi aumenta il mio bisogno delle banche. Se invece il CCNO fosse < di 0 significherebbe che ottengo più debiti dai miei fornitori rispetto ai crediti che concedo ai miei clienti, quindi non ho bisogno di finanziamenti, mi copro da solo il mio fabbisogno finanziario. Il capitale circolante netto operativo viaggia a braccetto con il ciclo monetario (impresa che paga – impresa che incassa). Se incassa a 60 giorni e paga a 45 giorni il CCNO è > di 0. Cos’è il ciclo monetario? C’è un momento zero in cui l’impresa acquista.
Quando acquista la merce la lascia ferma in magazzino per un certo periodo di tempo, es 5 giorni (tempi medi giacenza). Quel giorno lì vendo ma in genere sono concesse delle dilazioni fino al momento dell’incasso; ipotizziamo passino 10 giorni fino all’incasso, questo periodo lo chiamiamo giorni medi clienti. Da quanto compro a quando pago passa un determinato lasso temporale, giorni medi pagamento, es 3 giorni. Sono rimasto scoperto 12 giorni (5 + 10 – 3). Come ho fatto a pagare i miei fornitori dopo 3 giorni se non avevo ancora incassato? Sono andato dalla banca. Questa grandezza dei 12 giorni prende il nome di ciclo monetario, il tempo percorrente da quando l’impresa paga a quando l’impresa incassata. Se il ciclo monetario è sempre positiva è sostenibile purchè i tuoi clienti ti pagano.
Se sommo CFNO e CCNO ottengo la grandezza che si chiama capitale investito netto nell’attività operative (CINO). Non importa più se corrente o non corrente. Il TRF e i fondi rischi viaggiano da soli, non li tolgo dalle immobilizzazioni materiali e immateriali. Se tolgo il TFR e fondi la voce CFNO è uguale a investimenti operativi non correnti. Il saldo del capitale investito netto operativo non cambia. Anziché con segno meno nel CFNO li metto con il segno meno nel CCNO.
Altre attività e passività non operative partecipazioni che decidiamo essere non operative (investimenti speculativi che non mi servono per produrre). Se le partecipazioni sono operative le mettiamo nel CFNO. Se non dice nulla le partecipazioni in controllate collegate sono investimenti operativi.
Posizione finanziaria netta (PFN) =Debiti finanziari – crediti finanziari – disponibilità liquide.
Ma i debiti finanziari non li posso dividere in entro/oltre 12 mesi? E anche i crediti? La PFN può essere vista anche come PFN corrente (entro 12 mesi + disponibilità liquide) e PFN non corrente (oltre 12 mesi). Divido in corrente e non corrente perché vedo come finanzio cosa.
PFN + Patrimonio netto = capitale acquisito netto CAN

Se io ho i crediti che aumentano… finanziariamente ho più soldi per incassare, però in realtà magari aumentando perché non stai incassando

Strumenti finanziari derivati attivi e passivi parte della posizione finanziaria netta (perché si stipula per coprire un rischio del tasso di interesse)

Esercizio bilancio Safilo

ATTIVO

Immobilizzazioni materiali 203.279
Immobilizzazioni immateriali 54.806
Avviamento 583.130
Partecipazioni in collegate 7.605
Imposte anticipate 92.498
Fondo imposte differite -8.772
Altre attività operative non correnti 2.897
Altre passività non correnti -10.517

Capitale fisso netto operativo 924.926

Crediti commerciali 266.308
Rimanenze 24.7617
Altre attività correnti 49.619
-Debiti commerciali -210.775
-Debiti tributari -33.041
-Altre passività correnti -52.149

Capitale circolante netto operativo 267.579

Fondi per rischi e oneri -5.658 -13.707 = -19.365
Benefici ai dipendenti (TFR) -32.724

Capitale investito netto operativo (CFNO+CCNO- fondi) 1.140.416

Non ci sono partecipazioni non strategiche
Partecipazioni o attività destinate alle vendite

Capitale investito netto 1.140.416

PASSIVO

Patrimonio netto 974.256

Debiti verso banche e finanziamenti 176.493

Posizione finanziaria netta non corrente 176.493

Debiti verso banche e finanziamenti 75.319
Disponibilità liquide -88.552

Posizione finanziaria netta corrente -13.233

Posizione finanziaria netta complessiva (corr + nn corr) 163.260

Strumenti finanziari derivati correnti -1.594
Strumenti finanziari derivati correnti (passivo corr) 68
Strumenti finanziari derivati non correnti (pass nn corr) 4.426

Posizione finanziarie netta aggiustata 166.160
(rettificata dagli strumenti finanziari)

Capitale acquisito (PN + PFN aggiustata) 1.140.416

Riclassifica LUXOTTICA da solo

L’analisi delle performance

Quando parliamo di performance parliamo di tre aspetti strettamente legati tra di loro. Quando guardo una performance tendo a guardare l’utile che interessa particolarmente agli azionisti. DPS = dividendo per azione. È molto più basso dell’utile perché una parte di questo resta in azienda per autofinanziarsi. Le performance si valutano in funzione del soggetto. È importante prendere una dimensione. Altra cosa è il reddito operativo o EBIT.
Creazione di valore = indicatore di performance economico che parte dal conto economico. La performance economica è un po’ il “motore”, i problemi partono da li. Però la capacità dell’impresa di generare cassa è fondamentale, non basta vendere ma bisogna finanziariamente creare cassa/denaro. Devo creare un flusso finanziario di denaro che mi sia sufficiente a pagare i debiti, in particolare i debiti finanziari.
Analisi di cash flow. La cassa “vera” la troviamo in un documento che si chiama rendimento finanziario; la cassa “potenziale” li vedo nei cash flow (quanta cassa crei e quanto ne hai usata).
Struttura finanziaria se sei equilibrato ci dice che se dobbiamo finanziaria attività a breve dobbiamo farlo con fonti di finanziamento a breve. L’indicatore di natura finanziaria più importante è il CCN, capitale circolante netto, che ci permette di misurare la struttura finanziaria (volendo ci sono 15 indicatori).
Un’impresa deve avere anche una sorta di equilibrio patrimoniale, è un’analisi che si focalizza su quanto patrimonio netto c’è attraverso un indicatore fondamentale che si chiama indipendenza finanziaria. Per capire come va un’impresa dovremmo sempre calcolare un indicatore per ogni equilibrio, se no non saremo mai in grado di capire come quell’impresa va.

Performance patrimoniale tipicamente quello più diffuso e indipendenza finanziaria o leverage (è il reciproco, o leggo uno o leggo l’altro se no leggo due indicatori che dicono la stessa cosa). L’indipendenza finanziaria non considera tanti variabili; ci sono più considerazioni perché considerano sfaccettature diverse. Solidità del capitale sociale (quello più inutile) fa capire perché è aumentato il capitale sociale (es. riserve). Price to book value (b2bv) è il rapporto tra la capitalizzazione di borsa e di patrimonio netto. Le classiche analisi di bilancio si arricchiscono di dati di natura finanziaria, vedo come mi valuta il mercato, si crea un multiplo che ci fa capire se il mercato sovrastima e sottostima l’impresa. Patrimonio netto responsabili: quando c’è poca indipendenza tipicamente la banca per prestarti dei soldi chiede le garanzie (es. dirette dei soci per rafforzare una patrimonializzazione che l’impresa non ha).

Calcolo della prima modalità dell’indipendenza finanziaria: è il rapporto tra il patrimonio netto e il totale passivo.

PN / Tot passivo

Questo numero viene sempre espresso in percentuale. Passivo = patrimonio netto + debiti. Abbiamo un bilancio consolidato, prendiamo la somma tra patrimonio netto di gruppo e di terzi, quindi il patrimonio netto complessivo perché interessa capire come va l’impresa dal punto di visto globale. Se viene 20% vuol dire che sei dipendente finanziariamente per 80% fatte le tue fonti di 100, 20 sono tue e 80 di terzi. Le percentuali dovremmo sempre cercare di calcolarne con uno o due decimali. Ci sono dei benchmark per vedere se il risultato ottenuto è “buono” o no, ma bisogna prenderli un po’ con le pinze, vedo quanto mi discosto.
Buona indipendenza finanziaria 10% - 50% (10 è il minimo sindacale, le imprese italiane sono considerate sottocapitalizzate, più vai verso il 50 meglio è). Dal punto di vista patrimoniale se superi il 50 va bene, però bisogna poi vedere perché ne hai così tanto. L’ideale sarebbe 1/3 equity, 1/3 banche, 1/3 fornitori. Quindi se sei intorno al 30% va bene perch+ distribuisci equamente il peso tra fornitori e banche.

Leverage (o leva finanziaria) è il reciproco, prendo il totale passivo e lo divido per il patrimonio netto

Tot passivo / patrimonio netto

Questo viene espresso non in percentuale ma in numero di volte, quindi 5,6,7,8 ecc dove se io sono in equilibrio 50% di indipendenza finanziaria il mio leverage è 10, se ho 10% sarà 10. Più va verso 10 peggio è, più va verso 2 meglio è. Il massimo teoricamente è 10. Noi leggiamo l’indipendenza finanziaria per monitorare l’equilibrio patrim.

Bilancio telecom/fiat: confronto le loro performance patrimoniali, tanto è a prescindere dal lavoro che svolgi.

Fiat 2014 Fiat 2013 Telecom 2014 Telecom 2013
PN netto (Equity) 13.738 12.584 21.699 20.186
Tot passivo 100.510 87.214 71.551 70.220

Indipendenza finanziaria 13,67% 14,43% 30,33% 28,75%

Fiat indipendenza abbastanza scarsa, non ha un’indipendenza eccellente ma è comunque accettabile. Inoltre è da notare che in quest’anno l’indicatore è sceso, sarebbe meglio rimanesse costante o salisse! Perché è sceso? O scende il patrimonio netto o sale il passivo. Il patrimonio netto o per l’utile o perché i soci hanno messo soldi, è stato l’utile. Il totale passivo è peggiorato, sono aumentati i debiti in modo più che proporzionale rispetto al patrimonio. Se sale il totale passivo vuol dire che è salito anche il totale attivo, ha fatto quindi degli investimenti che ha finanziato a debito. L’indipendenza finanziaria scende perché nonostante un incremento del patrimonio netto l’impresa ha effettuati degli investimenti finanziati a debito.
Telecom buona indipendenza, è in miglioramento. Aumenta il patrimonio netto (per utile) ma il totale passivo è salito più che proporzionalmente.

Questo primo livello di analisi ha una serie di limiti: 1. Non considera la diversa tipologia di indebitamento (è meglio avere debiti verso fornitori che vs banche) 2. Occorre analizzare la qualità del patrimonio netto analisi delle riserve all’interno del patrimonio (capitale, utile, rivalutazione o fair value). Nelle società più piccole è da analizzare molto più attentamente, quelle che piacciono di meno sono rivalutazioni o fair value perché non ho messo nulla dentro di tangibile, è finanziariamente nulla. 3. Qualità dell’attivo: tra un fabbricato e un intangibile si preferisce sempre un fabbricato, l’intangibile è più difficile da valutare.

Secondo tipo di indipendenza finanziaria emerge dal calcolo del riclassificato funzionale (scompaiono i debiti operativi che vanno nel CCNO)

Patrimonio netto / debiti finanziari

Non dobbiamo riclassificare tutto, dobbiamo solo prendere il patrimonio netto e i debiti finanziari

Fiat 2014 Fiat 2013 Telecom 2014 Telecom 2013
PN netto (Equity) 13.738 12.584 21.699 20.186
Debiti finanziari 33.724 30.283 37.011 37.203
Altre passività finanziarie 748 137 (pass finanziarie correnti + non correnti)
Tot. Debiti finanziari 34.472 30.420
Totale capitale raccolto 48.210 43.004 58.710 57.389
(Pn + tot debiti finanziari, è il totale passivo del riclassificato funzionale)

Indipendenza finanziaria II 28,50% 29,26% 36,96% 35,17%

In questa tipologia di performance cambiano i riferimenti; il benchmark dice che l’indipendenza finanziaria del secondo tipo dovrebbe essere tra il 25 e il 50%. 25 è il minimo sindacale.
Telecom non ha avuto lo stesso ingente miglioramento che ha avuto Fiat, telecom a livello di fornitori può avere il fornitore e il personale; la differenza di tipologia di indebitamento che è sicuramente legata al settore si riflette sull’indipendenza finanziaria. FCA è più spinta verso debiti ai fornitori, Telecom verso debiti finanziari. Telecom giudizio 7+.

Terzo tipo di indipendenza finanziaria considera la posizione finanziaria netta (PFN)

Patrimonio netto / posizione finanziaria netta (PFN)

Fiat 2014 Fiat 2013 Telecom 2014 Telecom 2013
PN netto (Equity) 13.738 12.584 21.699 20.186
Tot. Debiti finanziari 34.472 30.420 37.011 37.203
Liquidità (cash and equivalents) 22.840 19.455 4.812 5.744
PFN (debiti – liquidità) 11.632 10.965 32.199 31.459
Capitale raccolto (PN + PFN) 25.370 23.549 53.898 51.645

Indipendenza finanziaria III 54,15% 53,44% 40,26% 39,09%
(PN / capitale raccolto)

Tra l’indipendenza del secondo e del terzo tipo il benchmarking è lo stesso. Fiat ha un’ottima indipendenza, supera la metà! Ha più patrimonio di PFN. È possibile che lo stesso indicatore parta dal 13 e arrivi al 53?. Fiat ha 23 miliardi di cassa, ci si aspetta che abbia più auto! Se pago i fornitori uso la cassa, la cassa che ho non mi serve a ridurre i debiti verso banche. Telecom ha poca cassa, alla fine è messa peggio di Fiat. Gli indicatori di indipendenza più usati sono il secondo e il terzo.

Fai bilancio safilo

Patrimonio netto tangibile patrimonio netto – immobilizzazioni immateriali. Le immobilizzazioni immateriali sono le più difficili da valutare, comprendono brevetti marchi, software, licenze, sviluppo (in un bilancio italiano si può capitalizzare ricerca e sviluppo: ricerca di base che non si può capitalizzare, ricerca sviluppo che si capitalizza). Gli intangibili “piacciono di meno” perché non si possono vedere, sono più difficili da valutare e da monetizzare (è difficili trasformarli in liquidità. Se io ho un marchio, il mio obiettivo non è quello di vendere quel brevetto ma monetizzarlo non attraverso la vendita bensì sfruttandolo. Come si recupera il valore? Con il valore aggiunto che ho dalla vendita del prodotto. Il recupero avviene attraverso la capacità di generare benefici economici futuri attraverso l’utilizzo di quell’asset). La valutazione degli intangibili si basa su previsione prospettiche. Esempio prezzo di un bar 100, patrimonio netto di ciò che compro è 20 (a valore di mercato, non contabile). Ho generato 80 in più. E’ avviamento dopo che io l’ho allocato al maggior valore dei beni che ho acquisito. Io ho pagato 80 in più per avere quel bar, un anno dopo sono in perdita, quell’avviamento l’ho perso. Questo è il problema degli avviamenti: compri ad un prezzo più alto per avere benefici economici futuri, tipo avere la clientela fissa. Se poi i clienti non si trovano più bene con me quell’avviamento l’ho perso. Questo è quindi ciò che non piace degli intangibili, sono volatili nel loro valore. Il patrimonio netto tangibile non conta tutte le immobilizzazioni immateriali, rimane solo il patrimonio netto “vero.” Per valutare la performance patrimoniale è importante capire quanto incidono le immateriali e se incidono tanto capire cosa c’è dentro.

Esempio Telecom e fiat

Fiat 2014 Fiat 2013 Telecom 2014 Telecom 2013
PN netto (Equity) 13.738 12.584 21.699 20.186
-Immobilizzazioni imm. 22.847 19.514 36.770 36.212
Patrimonio netto tangibile -9.109 -6.930 -15.071 -16.026

In tutti e due i casi il patrimonio netto tangibile è negativo. Tra l’uno e l’altro possiamo dire che c’è n’è uno messo meglio? Fiat perché più vicino a 0. Tutto il patrimonio netto si basa sulla valutazione degli intangibili, se quelli intangibili valessero zero il patrimonio sarebbe non solo azzerato ma addirittura negativo. Questo caso ci fa dire che siamo obbligati a capire che cosa c’è lì dentro, dobbiamo fare una valutazione qualitativa. Dentro c’è l’avviamento, in fiat per 14 miliardi e altri intangible per 8 miliardi. Telecom ha più avviamento rispetto a Fiat. Fiat ha altri intangibili (tipicamente brevetti). Come sono nati quelli avviamenti? A che punto siamo di questi avviamenti? L’avviamento di Telecom nasce da tutti gli acquisti che sono stati fatti nel passato, da soggetti che hanno comprato telecom e hanno effettuato l’operazione di acquisto a debito. L’ultima operazione è stata fatta 4 anni fa da Provera che ha deciso di comprare delle azioni in più in Tim. Compra più azioni di tim perché voleva generare flussi attraverso i dividendi che Tim distribuisce a Telecom. Se compro più azioni in tim il dividendo lo da alla capogruppo e con quei soldi posso rimborsare i debiti. 10 miliardi di operazione, 2 di cassa 8 di debito. L’avviamento che già era grosso derivava dall’acquisto di Olivetti, così è aumentato parecchio. Dopo questa operazione Tim è sempre andata bene però la concorrenza è cresciuta ma è andata meno bene delle attese. L’avviamento è stato messo in discussione, i risultati ottenuti non erano allineati con le previsioni. Il mondo delle telecomunicazione possiamo dire che è in crisi? No, però sta cambiando il mercato. Nonostante non sia in crisi quello che è emerso è che Telecom faceva fatica a recuperare questo avviamento con i benefici economici futuri. Quindi 3 anni fa Telecom ha iniziato a svalutare l’avviamento perché se vendo Telecom oggi nessuno mi paga quell’avviamento. È stato svalutato di 13 miliardi. Quell’avviamento non è un buon avviamento. Il patrimonio netto tangibile di Telecom è quindi molto rischioso.
Conto economico Telecom. Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti, 2 miliardi di svalutazioni di avviamento nel 2013, l’Ebit rimane positivo ma si dimezza praticamente, negli anni precedenti era addirittura in perdita. Il problema grosso di Telecom era la mole di debiti finanziari. Performance patrimoniale di Telecom: scarsa, sufficiente. Infatti 4 anni fa le obbligazioni che ha emesso erano all’8% di tasso, il buon motivo era che il rischio ce l’ha: tanto indebitata, patrimonializzazione scarsa.
Anche Fiat ha il pnt negativo. Quanto ha speso per comprare Crysler? 0, ha conferito il know how. Quindi non possiamo dire che i brevetti sono scarsi, ma anzi hanno un grosso valore. Inizialmente Crysler non era consolidata in FCA, è stata consolidata dopo un annetto circa quando sono state comprate delle quote. Giugno 2013, Fiat compra l’ultimo step e dice di avere il controllo, consolida Crysler. Hanno definito la differenza come avviamento, Crysler dopo pochi mesi va in utile… gli analisti non hanno più potuto dire nulla, si era rianimato un cadavere.

Price to book value è il rapporto tra la capitalizzazione di mercato e il valore del patrimonio netto.

Capitalizzazione / patrimonio netto

Esprime un multiplo. Più il numero è alto meglio è. È un multiplo che fa capire se il mercato sopravvaluta o sottovaluta il valore del patrimonio netto o equity. Il multiplo è il rapporto tra due grandezze che serve per esprimere il valore dell’impresa. La capitalizzazione di mercato è il prezzo dell’azione moltiplicato al numero delle azioni (Mkt cap). La base di partenza di questo indicatore è che i dati di bilancio siano confrontabili con i dati di mercato. E’ vero questo? Dipende, il bilancio si basa sulle attività e passività, il mercato è molto più volatile, tiene conto dell’andamento del settore e così via, però a livello generale questi multipli sono sempre usati per confrontarsi con imprese dello stesso settore. Serve per fare un confronto tra società appartenenti allo stesso settore. I principi contabili internazionali hanno fatto si che questi multipli siano più significativi.
PFN (debiti finanziari – cassa).
Price to book value di Telecom 23.637 (dato online) / 21.699 = 1,09. Il bilancio viene pubblicato intorno al 30 aprile. La capitalizzazione di Telecom è negli anni sempre rimasta più o meno uguale, ma il patrimonio netto era molto più alto perché non aveva svalutato l’avviamento. Se è sotto 1 vuol dire che il mercato mi sta dicendo che c’è qualcosa che non va, ci dobbiamo chiedere se c’è un buon motivo per cui il mercato mi sottostima. Potrebbe succedere che il mercato mi sottostima ma a bilancio non capisco il motivo (vedi capitalizzazione delle banche). Il mercato mi sottostima perché un certo tipo di banca oggi rispetto a 10 anni fa non funziona più bene. I grandi gruppi però vanno bene, private banking ok, consulenza ok, banca rete malino.
DVS dividend per share. Anche Fiat è intorno a 1. Uber ha un multiplo enorme. Più la società è grande più sarà difficile avere multipli alti.

Gearing o DEBT/Equity ratio PFN / PN, indice per valutare la performance patrimoniale al posto dell’indipendenza finanziaria (a volori contabili). Il range va da 0 (buono) a 3 (male).

Safilo

* Capitalizzazione: 706.470 * Patrimonio netto tangibile 2014 974.256 - 54.806 - 583.130 = 336.320 . le immobilizzazioni immateriali pesano i 2/3 del patrimonio. Questo è un caso in cui avrebbe senso calcolare l’indipendenza finanziaria con il patrimonio netto tangibile perché si vede che le immobilizzazioni materiali assorbono molto patrimonio. * Patrimonio netto tangibile / capitale raccolto – immobilizzazione immateriali 336.320/(1.140.416-637.936) = 67%. Non ci preoccupiamo delle immobilizzazioni intangibili, patrimonialmente questa azienda non ha problemi. Gli intangibili non hanno un peso particolarmente significativo perché c’è tanto patrimonio rispetto ai debiti finanziari. * Indipendenza finanziaria terzo tipo PN / capitale raccolto (PN+PFN non adjusted) 974.256 / 974.256 + 163.260 = 85,65%. Se sfora il 50 ho più patrimonio netto rispetto ai debiti finanziari, è positivo però i soci vogliono dividendi, hai sufficiente capacità di remunerare adeguatamente tutto quel patrimonio? La valutazione è ottima (con postilla per vedere la capacità di remunerazione). Se noi avessi tolto solo i debiti finanziari mi verrebbe il 79%, non cambia nulla. * Gearing PFN / PN 0,16. Indicatore ottimo. Dal 2013 migliora perché passa da 0,21. C’è pochissimo debito rispetto al patrimonio, è coerente con l’indipendenza finanziaria del terzo tipo. * Price to book value capitalizzazione / PN 0,72. Il mercato ci sta dicendo che valgo di meno del patrimonio netto. C’è tanto patrimonio, dal punto di vista finanziario sarebbe stato meglio abbassarlo perché magari non riesci a remunerare tutto. Ci mancano altre due performance da valutare, quella economica e quella finanziaria. Per ora abbiamo valutato solo l’aspetto patrimoniale che è ottimo, magari le altre vanno male. Il multiplo di Luxottica è 6,27 quindi vale 6 volte tanto perché ha marchi tipo Rayban di sua proprietà + quelli in licenza. Safilo ha come marchio di proprietà Carrera…

La riclassificazione del conto economico

Bisogna cercare di comprendere come l’impresa ha creato l’utile o la perdita, bisogna spiegare il perché del risultato d’esercizio. Non serve a sapere se si è utile o in perdita, quello lo vediamo già nel patrimonio netto. Il definire se “è tanto” o “poco” vuol dire analizzare la redditività che è la capacità dell’impresa di creare reddito in relazione agli investimenti effettuati.
L’utile l’ho creato attraverso diverse gestioni che sono riassunte all’interno dell’impresa: * Gestione caratteristica (reddito operativo) intesa come core business dell’impresa * Gestione atipica: difficile da andare a leggere perché vuol dire che prendi degli investimenti che per l’impresa sono atipici (es. affitto da immobili). Un’impresa quando nasce dovrebbe avere le “idee chiare”, è vero che puoi fare degli investimenti per diversificare, ma questi saranno significativi sul totale degli investimenti? Quindi questa gestione spesso non si trova o se si trova si trova un numero piccolissimo * Gestione finanziaria (oneri e proventi finanziari) * Gestione straordinaria: negli IAS non c’è, quello che accade nell’ambito di impresa è nell’ambito dell’ordinario. * Gestione tributaria

Nel bilancio IAS i conti economici possono essere costruiti in due modi diversi, cambia la classificazione dei costi (per natura e per destinazione; vedi Telecom per natura e FCA per destinazione). Nel costo del venduto devo mettere gli ammortamenti che poi mi serviranno per produrre. La scelta del conto economico è in funzione di come controlli l’azienda, le imprese industriali preferiscono il costo del venduto, le imprese per servizi usano il costo per natura. Nel costo del venduto il costo del personale è diviso tra le varie voci a seconda proprio dela destinazione (per produrre = costo del venduto, per dirigere = costi amministrativi).
Il primo risultato importante è l’ EBIT (RO, risultato operativo), il risultato della gestione caratteristica. Se lo rapporti al fatturato ottieni il ROS (Return on Sales) che esprime la marginalità, la capacità di creare margini dalle vendite.
Ricavi netti – cost of sales (costo del venduto) UTILE LORDO INDUSTRIALE (ULI, gross profit margin).
Bisogna capire dove ti vuoi posizionare nel mercato e di conseguenza la marginalità. Non sempre la crescita è la via più facile per alzare gli utili.
Il MARK-UP è il gross margin sul costo del venduto, quanto guadagno per ogni unità venduta.

Esercizio Safilo – Luxott

Safilo Luxottica
Utile operativo 75.266 1.157.613
Vendite nette 1.178 7.652.317
Ros 6.39% 15,13%
Utile lordo industriale 718.554 5.077.632
Costo del venduto -460.129 2.574.685
Mark-up 156,16% 197,21%

Per ogni unità venduta la marginalità media di Safilo è 6.39.

Se abbiamo un conto economico classificato a costi per natura si possono trovare due indicatori diversi rispetto all’ebit. Siamo nella gestione caratteristica, quindi attività operativa, siamo nei costi per natura, identifichiamo il valore aggiunto e abbiamo l’EBITDA (o MOL).
Valore aggiunto è la differenza tra ricavi netti e i costi esterni (materie prime, servizi e godimento servizi di beni di terzi). Come si fa a generare il valore aggiunto? Differenza tra valore di vendita 100 e costi servizi 70, valore aggiunto 30. Il valore che l’impresa dà attraverso la produzione e la lavorazione. Il valore aggiunto dipende da una serie di fattore, tra cui il marchio, la capacità che tu hai di far percepire il tuo prodotto. Questo valore aggiunto è la base di partenza per la creazione di valore.
MOL = valore produzione – costi esterni – costi del personale.
Il MOL è uno degli indicatori più importanti in assoluto. Il valore aggiunto ci serve solo per un’analisi economica, il margine operativo lordo consente di andare oltre e ci sposta a ragionamenti prettamente finanziari.
Ricavi 10, costi esterni 70, valore aggiunto 30, personale 20, mol 10. È una marginalità lorda perché non tiene conto degli ammortamenti e quindi dell’utilizzo dell’impianto e dei macchinari per la produzione, quindi di costi operativi necessari per produrre ciò che vendo. Il MOL si guarda non per leggere 10% dei ricavi ma per avere un rifermento finanziario; l’obiettivo è di leggere un numero che approssimi le risorse finanziarie, vuol dire che se noi vendiamo 100 euro dal punto di vista economico, dal punto di vista finanziario mi aspetto l’incasso di 100 euro. Se ho dei costi esterni tipo materie prime e servizi avrò un’uscita di cassa -70 e se ho il personale di 20 l’ho già pagato. Se gli diamo un’accezione finanziare 10 sono le risorse finanziarie potenziali generate attraverso il core business. Il Mol non è cassa perché dipende se i ricavi li hai incassati o meno. Il MOL approssima il cash flow operativo. La cassa è la liquidità operativa (nel rendiconto finanziario). Il MOL nonostante abbia il limite di non essere vera cassa è importante perché in realtà quello che ci dobbiamo chiedere è “a cosa serve?”, questo MOL non tiene conto degli oneri finanziari, nuovi investimenti (capex), dividendi, imposte (differenza tra tasse e imposte imposta prelievo forzoso di ricchezza per fornire servizi indivisi).

A cosa serve il MOL dal punto di vista aziendale? Se io creo risorse finanziarie, le risorse finanziarie che creo le devo usare per qualcosa, cosa? Mi serve per autofinanziare i nuovi investimenti, per remunerare i soci e per pagare i debiti finanziari (ad oggi uno degli elementi delle imprese più sottopressione).

(Debiti finanziari o PFN) / EBITDA PFN su EBITDA o indice di sostenibilità sui debiti finanziari. Immaginiamo 100 euro di debiti finanziari, 10 euro di ebitda, quanto viene? 10 anni. Se io prendessi tutto l’ebitda e lo destinassi al rimborso dei debiti finanziari, ci metti 10 anni per farlo. È un bell’indicatore, se prendo il mol in modo puntuale 10 euro non è cassa ma è ragionevole che si trasformino in cassa entro 10 anni. Questo indicatore ha un numero di riferimento che dovrebbe essere tra 0 e 4 (più va verso 0 meglio è, più va verso 4 peggio è). Se io ho del breve il breve sono gli autoliquidanti, se l’impresa non ha insoluti, l’autoliquidante si chiude all’incasso del credito. Quindi devo usare il mol per rimborsare quell’indebitamento finanziario? No perché quel debito si chiude all’incasso del credito. Ad una condizione, che non ci sia un insoluto.
La lettura dell’indice di sostenibilità dei debiti finanziari dipende da: 1. Tipologia dell’indebitamento finanziario 2. Stadio dello sviluppo dell’impresa (crescita, maturità, declino…) start up valore 10, molto debito 3. Dimensione dell’impresa

PFN/MOL, parametro che va da 2 a 4. In quanti anni riesco a rimborsare i debiti finanziari? L’indebitamento finanziario rispetto alle marginalità è molto elevato.
Con il bilancio telecom:
MOL = 8786= molto alto, il settore influenza, siamo nei servizi, ha pochi materie prime
Totale ricavi 21573. 40,72% MOL percentuale (Mol / tot ricavi)
Debiti finanziari / ebitda = 4,21 è alto perché abbiamo una marginalità enorme. Parliamo di una società molto grande, questo numero non va bene. L’indebitamento finanziario rispetto ai margini che produce Telecom è quindi molto elevato. Perché è così elevato? Qual è il problema?
Pfn / Ebitda = 3,66
Nelle analisi finanziari è più usata pfn/ebitda anche se tende ad essere migliorativa.
Per capire il problema partiamo dalla pfn o l’ebitda. Vediamo quando ebitda viene eroso dalle componenti tipo imposte, dividendi, oneri finanziari. Posso prendere tutto l’ebitda per coprire i debiti finanziari? No perché mi servono per coprire appunto imposte, dividendi e oneri finanziari. L’ebitda è 8786, le imposte sono 928, gli oneri finanziari sono 4.594, i dividendi sono 252. Dovremmo anche togliere gli investimenti che sono da finanziare, sono 4.600 (li trovi in rendiconto finanziario). Se facciamo la somma sottraendo all’ebitda questi 4 numeri resta - 1588 per pagare i debiti. Anche se l’ebitda si trasformasse tutto in cassa non riusciresti comunque a coprire i debiti finanziari. Pfn/ebitda 3,66 è effettivamente alto, perché non riesci a pagare. Questa situazione va avanti da 10 anni. Telecom non ha la capacità di rimborsare i debiti finanziari. Il porblema di telecom è che sebbene abbia margini enormi ha un indebitamento troppo alto.

Nel caso di conto economico a costo del venduto quello che abbiamo visto è che il risultato principale è dato dall’utile lordo industriale (differenza tra ricavi e costi del venduto), ci dice l’utile che l’impresa produce attraverso la sua attività operativa. Nel costo del venduto ci sono sia costi monetari sia non monetari, quindi sia materie prime sia ammortamenti industriali. L’ebitda non si può quindi calcolare perché sta prima di tutte le componenti non monetari. Questo conto economico è tipo delle imprese industriali.
L’EBIT è il risultato operativo, identifica la capacità del business di creare risultati economici. Il business dell’impresa va bene o male? Se l’ebit è positivo vuol dire che guadagna dalla sua attività. Se è negativo c’è un problema di business dato da troppi costi o pochi ricavi o entrambi

ROS (return on sales) Ebit / Fatturato quanto genera di margini l’impresa con il suo business. È un indicatore economico. L’ebitda è un indicatore finanziario, l’ebit è un indicatore economico.

Analisi scheda finanziaria società Yoox

Performance patrimoniale
Indipendenza finanziaria 3 tipo PN / capitale raccolto (pfn + pn) 2013: 120,67% 2014: 124,35
Sembrerebbe che la cassa sia più alta dei debiti finanziari perché la PFN è negativa. Ed infatti è così. Quando la pfn è negativa così, stiamo parlando di surplus di cassa. Indipendenza sul funzionale Quindi vuol dire che nel riclassificato funzionale di stato patrimoniale l’indipendenza finanziaria sarebbe nelle attività, le fonti rimangono pari al patrimonio netto, cioè 100%. Non possiamo quindi discutere l’indipendenza finanziaria. Quando la PFN è negativa in realtà non va nel passivo ma nell’attivo! Nel passivo rimane quindi solo il patrimonio netto.
Se volessi fare l’indipendenza finanziaria del primo tipo faccio 158.294 (PN) / 455.071 (tot attività) che viene 34,78%. Viene considerato buono/discreto. 100% ci dice che non è vero che ha messo tantissimo patrimonio, ne ha messo un po’, la loro bravura sta nel modello loro che implica il finanziarsi non dalle banche ma fai fornitori.
Price to book value 2.604 / 158 = 16 volte. La società viene valutata dal mercato 16 volte. Questo indice è molto alto, il settore viene valutato molto molto bene dal mercato dal punto di vista dell’equity ma bisogna considerare che c’è un patrimonio netto molto basso (visto che la società si finanzia tramite i fornitori e non tramite il patrimonio netto). Patrimonialmente va molto bene per il modello di business scelto.
Performance economica
Ebitda / fatturato ebitda margin 2014: 9,31% 2013: 9,45%. La mia marginalità è sicuramente importante ma come numero 9% non è altissimo, non stupisce. Non tanto alta perché siamo nell’intermediazione. L’ebit è 4% e sta scendendo. Ebt Margin 4,32%, Ebit margin: 4,44%. Vuol dire che paga pochissimi interessi. Non ha senso calcolare Pfn su ebitda perché non c’è niente da rimborsare. Si può fare la capitalizzazione di mercato/ebitda, questo è uno dei multipli più importante (quante volte l’ebitda vale la mia impresa) 53,32 (quante volte vale l’impresa rispetto alla sua capacità di generare margini operativi). Performance economica buona ma con margini bassi. Ottimo rapporto con il mercato.
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Performance economica di redditività: serve per capire se gli utili prodotti sono tanto o poco in relazione agli investimenti effettuati. Quanto hanno reso gli investimenti? Il 7%, da li si può dire se è tanto o poco. Dire che hai generato un utile di tot non vuol dire nulla, perché dipende dagli investimenti effettuati.
Performance economica con altri indicatori: legati all’investitore che guarda il ritorno e il rendimento della sua azione. Nel dettaglio la struttura economica serve per verificare l’assorbimento e grado di copertura dei ricavi/costi, andamento nel tempo della copertura e assorbimento dei ricavi e costi. La redditività prende diversi nomi a seconda di quello che si monitora. L’aspetto importante è che dobbiamo prendere un risultato intermedio del conto economico e rapportarlo a degli investimenti coerenti.

Differenza ROI e ROCE. Il Roi è pensato per una classificazione di natura finanziaria, identifica la redditività sul riclassificato finanziario. Il Roce lo fa sul riclassificato funzionale.

ROI = EBit / capitale investito operativo
Dipende da ROS (EBit/fatturato) x Rotazione del capitale investito operativo (fatturato/capitale investito op).
Il Roi dipende molto dal settore a cui fa riferimento l’impresa, ad esempio è bassissimo per il settore auto. L redditività può essere generata da volumi elevati o da un elevato margine. Possono esserci due imprese con Roi uguale ma con indici di rotazione e ros diversi, appunto per vedere come un’impresa possa puntare più sui volumi o sui margini. Il Ros si può scomporre ancora per capire a livello strategico per capire come alzare il Roi. È fondamentale a preventivo, è un indicatore contabile che ha anche una visione strategica perché di solito l’impresa si deve porre un obiettivo a livello di Roi. Prima di dare un obiettivo sulla redditività degli azionisti bisogna dare un obiettivo per la redditività degli investimenti.
Aumentare la marginalità: attraverso l’ebit o le vendite. Se vuoi alzare l’ebit devi alzare i ricavi. Per alzare i ricavi puoi agire su prezzo, quantità e mix di prodotti. E’ una strategia (questa) che può essere usata solo nel medio/lungo periodo. Per diminuire i costi operativi e ottimizzarli ne devi analizzare due: costi variabili e fissi. I costi variabili come note sono quelli che variano al variare della quantità venduta: materie prime, servizi e provvigioni. È difficile tagliarli, dipende da dove compro le materie prime (per il discorso dei cambi). Per quanto riguarda i costi fissi (ammortamenti, costi generali e costi amministrativi) quello più facile da tagliare sono i costi amministrativi, in particolare il personale.
Il turnover e il Roi in generale agisce su tre condizioni dell’attività: * Efficienza: interna (produttività, non va un prodotto, in quanto tempo riesci a cambiare prodotto?) ed esterna (competitività, quanto riesci a ridurre i prezzi delle materie prime?) * Attività: dimensione e struttura, che cosa e quanto produrre * Elasticità: investimenti e costi, capacità di adattamento ai cambiamenti di mercato.
Devi quindi migliorare che cosa produci, quanto produci e come lo produci.
Il Roi visto come Roi o Roce non cambia nulla, cambia solo il calcolo. Immaginiamo che l’impresa voglia un Roi del 10%, vendo degli investimenti, compro un nuovo impianto che mi da più efficienza produttiva e mi serve per ridurre i costi produttivi. Prima di fare questo ammortamento dovremmo valutare che l’investimento da solo porti un Roi che sia almeno del 10%. La redditività operativa è uno dei principali indicatori che spesso si guarda insieme alla redditività globale che dice “calcoliamo il risultato netto sul patrimonio netto”.

ROE (return on equity) Reddino netto / Patrimonio netto
E’ la redditività degli azionisti, quanto l’impresa rende per gli azionisti l’impresa. Si va a contrappore il risultato netto cioè il risultato complessivo dell’impresa al patrimonio netto. Visto che gli azionisti sono remunerati in via residuale, quanto patrimonio netto resta in contrapposizione a quanto gli azionisti hanno messo negli anni? E’ una redditività del punto teorico perché non vuol dire che quegli utili andrà agli azionisti perché magari non andrà distribuito il dividendo. Se il Roe è la reddività dell’azionista vuol dire che l’azionista tra imprese nello stesso settore sceglierà quello con il Roe più alto. Confronti rendimenti di diverse azioni nei diversi settori, tenendo conto degli investimenti che hanno il più basso rischio possibile. Il roe si scompone e ha 3 componenti: * Roi * Grado di indebitamento (leverage) da cui nasce la leva finanziaria * Incidenza economica della struttura finanziarie e tributaria, è una conseguenza dei primi due
Può aumentare il Roe aumentando il roi o il leverage. La leva finanziaria serve per moltiplicare la redditività. Il Roi deve essere sempre maggiore del costo dell’indebitamento finanziario (tasso di interesse a cui ti indebiti) affinchè la leva finanziaria funzioni. Molto spesso però il tasso di interesse non lo puoi controllare.

Performance finanziaria

Riguarda le risorse finanziarie che l’impresa crea, si divide in 1. Struttura finanziaria: identifica quanto attivo corrente c’è, proporzione tra investimenti correnti e non correnti. E’ un’analisi di tipo verticale (attivo corrente su tot passivo). 2. Situazione finanziaria: mette insieme le diverse grandezze, ci spiega se l’impresa si è finanziata adeguatamente. Le forme di finanziamento hanno una corretta relazione con gli investimenti? Investimenti medio/lungo devono essere finanziati con fonti a medio/lungo. 3. Flussi: cash flow + rendiconto finanziario (in particolare ci focalizziamo su quello di liquidità) 4.1 Sostenibilità del debito: fornisce indicazioni se l’impresa è tanto o poco indebitata dal punto di vista finanziario. Sono 5 indicatori, capiscono se l’indebitamento è sostenibile o no.

Capitale circolante netto
CCN positivo = equilibrio CCN negativo = squilibrio
CCN (di breve termine) = Capitale circolante lordo (o attivo corrente) – passività corrente
CCN (medio lungo) = capitale permanente (PN + passività consolidate o non correnti) – immobilizzazioni
Più la società è di grandi dimensioni più è scontato che il CCN sia di grandi dimensioni.
Indice ’indice di disponibilità (rimanenze + crediti + liquidità) / passività correnti

Esempio:
Immobilizzazioni PN 12
Materiali 10
Immateriali 5 Passività non correnti 4

Attivo corrente Passività correnti 84
Rimanenze 30
Crediti 50
Liquidità 5
Totale 100 Totale 100

Il CCN non si calcola sul funzionale, si calcola sul bilancio di partenza, è un’analisi di natura finanziaria in senso stretto. Il CCN di breve periodo è 1 (le attività correnti sono in grado di coprire le passività correnti). Questo è un margine; esiste anche un indice. Per trovare l’indice di disponibilità ((rimanenze + crediti + liquidità) / passività correnti) 1,01 o 101%. Le mie attività coprono tutte le passività correnti ma per poco, solo per l’1% in più. All’indice si da un valore di riferimento, dovrebbe essere tra il 110 e il 120. Se riuscissimo a vendere tutte le rimanenze, incassare tutti i crediti e prendessimo tutta la liquidità potremmo pagare tutti i debiti a breve e avanzerebbe solo un euro. A certe condizioni più sale meglio è. Se passiamo d 101% a 115% la situazione sta migliorando, stiamo rientrando dentro il valore di riferimento aumentando la mia copertura.
CCN medio/lungo = 1

Immobilizzazioni PN 12
Materiali 20
Immateriali 5 Passività non correnti 4

Attivo corrente Passività correnti 84
Rimanenze 10
Crediti 50
Liquidità 5
Totale 90 Totale 100

CCN breve periodo -19
Indice di disponibilità 77%.
Manca 23% per la copertura complessiva. Hai usato le risorse di breve per finanziare qualcosa a medio/lungo. Per far tornare il CCN positivo ristrutturo il debito, vendo un asset… per agire su strutture finanziare squilibrate non ci sono molte altre possibilità.

Il CCN ha un aspetto negativo che è il principale limite: se questo indicatore sale e ti dice che sta migliorando in realtà potrebbe essere che l’impresa stia generando meno liquidità perché non incassa i crediti.

Attivo corrente 2015 2016 2015 2016
Rimanenze 30 35 Passività correnti 84 90
Crediti 50 60
Liquidità 5 5

Nel 2016 il CCN è 10, l’indice di disponibilità è il 111,11%. Se dovessimo commentare diremmo che è migliorata perché il CCN è salito e l’indice di disponibilità è arrivata a 111 e quindi c’è un’adeguata copertura delle attività correnti rispetto alle passività correnti. Se il fatturato sale, vendo di più, ci sta che i crediti aumentano. Sarebbe un problema se il fatturato stesse scendendo. Se i crediti salgono vuol dire che non sto incassando. Se le rimanenze salgono vuol dire che non sto vendendo. Quest’anno sta succedendo che dal punto di vista di situazione sono più equilibrato ma dal punto di vista della cassa incasso di meno perché i miei crediti sono saliti, complessivamente dal punto di vista di creazione di liquidità la mia impresa potrebbe trovarsi a drenare cassa al posto che generarla. Non è vero quello che è appena detto in un unico caso: quando aumenta tantissimo la liquidità.

Spostiamo quindi le analisi finanziarie sui flussi. In Italia quando si parla di cash flow si parla di risorse finanziarie potenziali, che non sono vera cassa. L’assunzione di base è che partendo da un flusso (nel conto economico ovviamente) quel flusso si trasformerà in cassa. Quindi il cash flow più importante è quello operativo che coincide con l’Ebitda o margine operativo lordo che identifica le risorse finanziarie generate dal core business con assunzione che l’impresa paghi tutto e incassi tutto. Il problema dei cash flow è che danno tutto per incassato e pagato. Il cash flow complessivo è calcolato con Utile netto + ammortamenti (* più in generale = + costi non monetari – ricavi non monetari), indica quali sono le risorse finanziarie complessivamente generate nell’anno nell’impresa, a prescindere che vengano generate con l’area straordinaria o caratteristica. E’ un indicatore molto più prudenziale. Non è un indicatore di vera cassa, è un indicatore di risorse potenziali. Questi indicatori sono potenziali, che differenza c’è tra questo indicatore e la vera cassa? La differenza sta nell’avere o non avere incassato e riscosso crediti/debiti (entrambi funzionali). Come si chiama la grandezza del riclassificato funzionale che tiene conto solo dei crediti debiti funzionali? Il CCNO.

Come trasformare in vera cassa
Dal cash flow operativo alla liquidità operativa:
EBITDA
+/- variazione del CCNO * Imposte correnti sul reddito
= liquidità operativa generata (o assorbita)

Esempio slides 17 pacchetto 6. Dall’anno 1 all’anno 2 il CCNO scende e poi risale dall’anno 2 all’anno 3. Se sale vuol dire che l’impresa con le sue attività operative sta drenando cassa perché sono salite le rimanenze. Se dreno casso dovrò sottrarlo all’ebitda. 360 sarebbero da finanziare con il breve. Gli assorbimenti di cassa della gestione operativa si finanziano con il breve, gli investimenti si finanziano con il medio lungo. Per arrivare alla cassa avendo il funzionale ci vuole quindi poco.

Per trasformare le risorse in cassa serve un documento che rappresenti tutta la dinamica finanziaria, questo compito è svolto dal rendiconto finanziario o cashflow statement: ci da complessivamente la gestione delle entrate e delle uscite di cassa di un’impresa. Mette insieme il conto economico e la variazioni da un anno all’altro dello stato patrimoniale. Quando leggiamo il rendiconto finanziario leggiamo sempre variazioni. Le entrate monetarie possono derivare solo da 4 vie: 1. Incasso di ricavi 2. Finanziamento da terzi 3. Apporto dai soci 4. Disinvestimenti
Le uscite monetarie possono derivare solo da 4 vie: 1. Pagamento di costi 2. Rimborsi di finanziamenti 3. Restituzione ai soci 4. Investimenti
Organizza in modo facilmente leggibile le entrate e le uscite monetarie per aree, ovvero Area della gestione reddituale (incasso di ricavi e pagamento di costi, se faccio la differenza so i flussi che riguardano la gestione operativa), Area dei finanziamenti e area degli investimenti. Se riorganizziamo quelle aree viene fuori:

Attività operativa A
Attività investimento B
Attività finanziaria C
Flusso di cassa del periodo D = A + B + C
Dispoibilità liquide ed equivalenti ad inizio periodo E
Disonibilità liquide ed equivalenti a fine periodo F = D + E

Disponibilità liquide ed equivalenti= Quanti soldi ho in banca attivo + bot + pct max sei mesi (non ci andranno mai le azioni) + scoperti di conto corrente (se sono strumenti di elasticità di cassa).
Cassa + conto corrente bancario attivo + cash equivalent – conto corrente bancario passivo.

Esempio Slides 31 4 casi di 4 imprese diverse che hanno tutte flusso di cassa del periodo 1. Impresa A: la cassa è salita di 30. La buona notizia è che l’attività operativa ha creato cassa (generalmente ci aspettiamo che sia positiva), come faccio a capire se 1000 è tanto o poco? Lo rapporto con il fatturato per avere una percentuale. 1500 hai bruciato cassa per investire in macchinari e brevetti. Con la sua cassa operativa non riesce a finanziare tutti gli investimenti, ce la fa per due terzi e la restante parte 530 le chiede alle banche con un finanziamento a 10 anni. È coerente con gli investimenti. Situazione molto positiva. 2/3 investimenti è in grado di finanziarli da sola. 2. Impresa B: crea sempre 30 euro ma in modo molto diverso perché l’attività operativa brucia cassa di 600, chiedo prestiti alle banche attraverso uno scoperto di conto corrente di 630 per finanziare l’attività operativa. Non ci sono attività di investimento. Questa impresa è tra il negativo e il neutro. 3. Impresa C: attività operativa -1000. Attività di investimento +500 di vendita di asset strategici. Attività finanziaria di finanziamento per 530 attraverso uno scoperto di conto corrente. Situazione peggiore per ora, ho dovuto dismettere asset strategici visto che la mia attività non genera abbastanza attività operativa. 4. Impresa D: è il migliore, l’attività operativa genera un sacco di cassa, grazie a questa finanzio gli investimenti e ho anche la forza di rimborsare i debiti. Il tuo business va talmente bene che riesce a fare investimenti e rimborsare i debiti contemporaneamente.

Rendiconto Telecom

Degli 8 miliardi potenziali di vera cassa ne ha solo 5 miliardi. Dal rendiconto dobbiamo capire perché ha bruciato 1 miliardo e 2 di cassa (vedi flusso monetario complessivo). La cassa operativa è 5.1 mlrd, quindi nell’anno genera 5.1 di cassa. Dopodiché brucia 5,7 mlrd di investimenti, ma dove investe? Immobilizzazioni materiali e immateriali (investimenti di manutenzione) + altre cose. Brucia cassa sostanzialmente perché ha investito, non ha rimborsato l’indebitamento al netto del nuovo indebitamento e la differenza l’ha preso dalla cassa.

Bilancio Beghelli

Rendiconto finanziario: disponibilità liquide passano da 19 milioni a 10 milioni. Brucia 9 milioni di cassa. Non è il primo anno che lo fa, l’anno scorso aveva attinto alla cassa, se guardi il 2014 il flusso di cassa operativo è positivo di 18, il flusso di cassa nel 2013 è negativo. Segnala una criticità. Il rendiconto finanziario parte dal risultato ante imposta, nel 2013 era negativo. Si sommano le rettifiche non monetarie (ammortamenti e svalutazioni). Nel 2013 brucia 8 milioni di cassa per motivi economici, l’attività operativa è negativa perché se anche avesse incassato e pagato tutto nell’anno non ce l’avrebbe fatta a generare cassa positiva. Nel 2014 torna positiva a 18 milioni (flussi di cassa), dobbiamo capire cosa non è andato bene, è strano che un’impresa di questa dimensioni abbia degli spostamenti di cassa. Nel 2013 avrebbe dovuto bruciare 5892 invece brucia 8782, perché? Per la variazione di CCN + altre variazioni. Non disinveste un granchè. Nell’attività di finanziamento: rimborsa 12 milioni di finanziamento medio lungo, 20 milioni di breve (sempre nel 2013), riesce a stare in piedi perché vende per 19 milioni attività disponibili per la vendita. Per pagare tutto attinge dalla cassa, infatti l’ha già dimezzata da un anno all’altro. C’è un problema sul rimborso dell’indebitamento che sembrerebbe troppo veloce rispetto a quello che è la sua vera capacità di rimborso. Servono 20 milioni (flusso di cassa da attività finanziaria) che recupera dalle linee di breve per 37.263. per sostenere l’indebitamento che ha ricorre ad indebitamento da breve.
Quindi nel 2013 c’era incapacità di creare cassa per due motivi: il business va male e il CCNo assorbe cassa. Nel 2014 recupera perché è abbondantemente positivo. I flussi di cassa sono per 11 milioni da gestione corrente, questi 11 sarebbero la potenzialità, se tutto andasse bene potrebbe incassare 11 ma ne incassa 18 grazie al CCN, ha gestito bene il circolante e gli ha generato cassa per 6 milioni. Fa i soliti investimenti, ne deve rimborsare 20, 7 sono le disponibilità liquide come variazioni.

Performance patrimoniale 2014 2013
Patrimonio netto 102.531 92.270
PFN ( debiti finanziari medio e lungo 82.853 + breve 46.563 + cassa 10.590 ) = 118.826
PFN/PN = 1.158928
Indipendenza finanziaria terzo tipo (Pn/pn+pfn) = 46%, buon risultato, migliora rispetto all’anno prima.
Dallo stato patrimoniale si vede che ha ristrutturato i debiti a breve perché passano da 137.961 a 46.563.
CCN medio lungo 2013 = pn 102.531 + passività non correnti 59.329 - attivo non correnti 215.768 = -59.160 è negativo!! 2014 15,188. Molto positivo, la società nel 2013 aveva una struttura finanziaria non equilibrata, dal rendiconto e dal CCN si vede come l’ha riequilibrata. Nel 2014 infatti ha ristrutturato l’indebitamento. L’indipendenza finanziaria in qualunque modo calcolata sarebbe stata buona.

Performance economica

Perché nel 2013 ha così poco margine operativo lordo? Rimanenze e altri costi di natura operativa + accantonamenti che riducono in maniera significativa la marginalità (o perde sulle garanzie prodotti oppure su contenziosi fiscali o cause legali in generale), una buona perdita dei 3 milioni e 3 deriva da li.
Ebitda = 14.600 (2014), 2779 (2013)
Debiti finanziari / ebitda, anzi facciamo pfn / ebitda (scegli tu cosa usare) = 8,13 (2014), 56 (2013). Effettivamente se rapporti l’indebitamento all’ebitda nel 2013 era critico, follia pura, 8,13 volte è comunque ancora tanto.

In sintesi: finanziariamente da struttura squilibrata CCN a equilibrio nel 2014. Flusso di cassa negativo operativo 2013, sia per potenzialità dell’anno scarse sia per variazione CCNO. 2014 in miglioramento. PFN/EBITDA valore scarso, un numero troppo alto. Economicamente ha scarsa marginalità nel 2013. Per il resto l’economicità non possiamo verificarla, è da confrontare con i competitors.

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Docx

...project that you would use to demonstrate the concept of mechanism/ the use of waste material to your learners and then:  Choose the grade (8-12)    (b) (c) discuss the theoretical background for the project as you would explain it to your learners complete step one of the technological process (problem analysis) for the project you have chosen (describe the project as a problem that must be solved) complete step two of the technological process (design alternative solutions) for the project you have chosen. Discuss the role of activities in Technology Education (give your own opinion as well). Choose any topic of Technology subject and.   develop a lesson plan that includes a practical project that the learners have to do, then, develop a completed project layout example for the practical project that you included in your lesson plan. The project layout example must be completed in such a way that it can serve as an example of how you would expect your learners to complete a project layout, and not consist only of the headings of the technological process. NB Use the curriculum...

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Aed 205 Course Success Begins / Tutorialrank.Com

...AED 205 Career in Education(UOP) For more course tutorials visit www.tutorialrank.com Write a 500- to 700-word reflection on the reasons why you are interested in a career in education, and what you expect classroom dynamics to be like. What inspired you? What does the ideal classroom environment look like in your mind? How will your past experiences as a student or in your current line of work influence how you will manage a class full of students? ----------------------------------------------------------------------- AED 205 Challenges in the Classroom Checkpoint (UOP) For more course tutorials visit www.tutorialrank.com Respond to the following in 200 to 250 words: In your opinion, what are the most challenging obstacles teachers face when managing the classroom? What strengths do you possess that will help you meet and overcome those challenges? ----------------------------------------------------------------------- AED 205 Challenges of Independent Work Checkpoint(UOP) For more course tutorials visit www.tutorialrank.com Resource: Find Table 8.1 on p. 235 (Ch. 8) of the text. Select one challenge for a teacher, and one challenge for a student. Explain in 200 to 300 words which strategies you would use to mediate those selected challenges posed byseatwork. ----------------------------------------------------------------------- AED 205 Classroom Management Goals Checkpoint(UOP) For more course tutorials visit www.tutorialrank...

Words: 555 - Pages: 3

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Classroom Management

...as being the most important of this week’s lessons, classroom management and cooperative learning. Classroom management might be one of the single most important things to having a successful teaching career. Some teachers have terrible discipline problems, while others create an atmosphere in the classroom that is conductive to learning, with little apparent effort. Of cause it can be some natural talent to captivate students from the very beginning of the lesson, keep them busy and involved in work all the time and easily solve discipline problems if they appear, and all this without bothering much. There is definitely a lot to envy. Especially when your dear students always disappoint you with misbehavior, constant talking over you, fooling around and growing restless and as a result – poor knowledge of the subject. Fortunately there is a way out – start learning rules of classroom management. I think that if you can focus on four major things you can have good classroom management, these are: effective lessons based on a well-conceived curriculum, good organizational skills, good teacher-student relationships, effective discipline (which can be easily achieved after the first three conditions are satisfied.) The first of these points must not be overlooked. Most of the ‘discipline’ difficulties experienced by teachers in the classroom were before the lesson started; they were inherent in the lesson plan The students’ work should be interesting...

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How to Create a Lesson Plan

...There are many elements to take under consideration while creating a lesson plan, however these elements are important for different reasons and when combining the elements in the right order you can produce what every teacher hopes for: measurable student learning. The elements I’ll be discussing are Common Core Curriculum Standards, Performance and Learning Outcomes, Anticipatory Set, Lesson Opening, Guiding Questions, Instructional Step by Step Procedures, Guided Practice, Lesson Closing, Independent Practice, Materials, Assessment, Lesson Evaluation, and Management. The first element that should appear in a lesson plan is the Common Core Curriculum Standards. This should be first within ones lesson plan because it withholds the standards that clearly communicate was is expected of the student at each grade level within the different subject matters. This element is important because it realizes that both content and skills are important. CCSS are also important because it sets a guideline for what students should be learning and include rigorous content and application of knowledge through high order skills that are aligned with future college and work expectations. The second element that should appear in a lesson plan is that of Performance and Learning Outcomes, or in different terms the objectives and goals. This should appear second because it outlines the topics and material that the students will be learning with a certain amount of time; also showing them what...

Words: 1354 - Pages: 6